Concetti Chiave
- La guerra russo-giapponese del 1904 provoca il malcontento popolare, culminando nella dimostrazione guidata dal pope Gapon, repressa brutalmente dalle guardie dello zar.
- L'agitazione si diffonde con scioperi, ammutinamenti e la formazione dei soviet, spingendo lo zar a promettere riforme e un Parlamento, la Duma.
- Le concessioni dello zar sono percepite come insufficienti poiché la legge elettorale favorisce il governo e i privilegiati, alimentando ulteriori richieste di cambiamento.
- Il ministro Stolypin tenta di dividere le masse contadine con una riforma agraria, favorendo i kulaki, ma senza soddisfare le richieste di redistribuzione delle terre.
- La Rivoluzione del 1905 fallisce nel portare cambiamenti significativi, ma pone le basi per la futura Rivoluzione del 1917.
Indice
La guerra russo-giapponese e le prime rivolte
Nel 1904, scoppia la guerra russo-giapponese che alle prime sconfitte fa esplodere il malcontento e l’esasperazione popolare.
La dimostrazione del pope Gapon
Nel gennaio 1905, il pope Gapon guida una grande dimostrazione popolare che si presenta al Palazzo Imperiale per reclamare pane e riforme.
Questa dimostrazione viene respinta a fucilate dalle guardie dello zar che fa tante vittima e diffonde il terrore. Tuttavia, la rivolta non si ferma e si diffonde in tutto il paese: scioperi a carattere rivoluzionario, ammutinamento della flotta, formazione dei consigli di operai in sciopero (= soviet) e intellettuali che manifestano solidarietà con gli operai.La risposta dello zar e la Duma
Lo zar annuncia di voler istituire un Parlamento (= Duma), concede la libertà di parola, di stampa e di associazione. Poiché la legge elettorale è predisposta in modo tale da assicurare al governo e ai ceti privilegiati la maggioranza della Duma, i rivoltosi non si arrestano e reclamano un’assemblea costituente e operai, contadini e soldati continuano l’agitazione, sostenuti dai soviet. La pace con il Giappone permette allo zar di richiamare l’esercito dall’ Estremo Oriente e di soffocare la rivolta nel sangue. Lo zar resiste ad ogni trasformazione in senso occidentale e la milizia mantiene inalterata la sua onnipotenza. L’attività clandestina dei rivoluzionari non si arresta.
La riforma agraria di Stolypin
Il ministro Stolypin cerca di dividere le masse contadine cercando di attirare alla causa conservatrice la parte più ricca. In fatti inizia una riforma agraria che istituisce la proprietà privata, sostenendo così i contadini ricci (= kulaki) contro i più poveri (= mugik) i quali, tuttavia reclamano la spartizione delle terre della nobiltà. La riforma di Stolypin mira quindi a creare un ceto di piccoli proprietari agricoli orientati ad una attività imprenditoriale rivolta ad un mercato di tipo capitalistico.
L'inefficacia della Duma e la rivoluzione del 1905
Nel 1911, Stolypin è vittima di un attentato terroristico e lo zar rende sempre più inefficace l’azione della Duma e coarta le elezioni. La Rivoluzione del 1905 che si conclude col fallimento di ogni speranza di riforma e in una mancata trasformazione liberale della Russia, prepara la strada alla Rivoluzione del 1917.
Domande da interrogazione
- Quali eventi hanno scatenato la Rivoluzione Russa del 1905?
- Quali concessioni ha fatto lo zar in risposta alla rivolta del 1905?
- Qual era l'obiettivo della riforma agraria di Stolypin?
La guerra russo-giapponese e le sconfitte iniziali hanno alimentato il malcontento popolare, culminando in una dimostrazione guidata dal pope Gapon, che è stata respinta violentemente dalle guardie dello zar.
Lo zar ha annunciato l'istituzione di un Parlamento (Duma) e ha concesso la libertà di parola, di stampa e di associazione, ma la legge elettorale favoriva il governo e i ceti privilegiati.
La riforma mirava a creare un ceto di piccoli proprietari agricoli orientati verso un mercato capitalistico, sostenendo i contadini ricchi (kulaki) contro i più poveri (mugik).