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Concetti Chiave

  • Le regioni del Mezzogiorno furono duramente colpite dalle politiche economiche della Destra storica, che danneggiarono l'industria locale.
  • Le promesse di riforma agraria non furono mantenute, aggravando il malcontento tra i contadini che speravano nella distribuzione delle terre.
  • La leva obbligatoria di 7 anni penalizzava pesantemente le famiglie contadine, privandole del lavoro dei giovani.
  • La rivolta del brigantaggio fu una risposta popolare alle misure oppressive, sostenuta dai Borbone e dallo Stato pontificio.
  • Il governo rispose con una repressione militare massiccia, segnando la prima guerra del nuovo Regno d'Italia.

Indice

  1. Impatto delle politiche della Destra storica
  2. Malcontento e promesse non mantenute
  3. Rivolta e brigantaggio
  4. Repressione militare e propaganda

Impatto delle politiche della Destra storica

Le regioni del Mezzogiorno furono le più danneggiate dalle scelte della Destra storica. La politica di libero scambio e l'abolizione delle tariffe doganali interne fecero crollare la già debole industria del Sud, isolata perchè lontana dalle aree di mercato dell'Europa e carente di vie di comunicazione.

Malcontento e promesse non mantenute

A ciò si aggiunsero altri motivi di malcontento tra la popolazione. Innanzitutto i contadini meridionali avevano appoggiato Garibaldi con la speranza che il nuovo Regno avrebbe distribuito loro le terre, da secoli immobilizzate nelle grandi proprietà del latifondo. La riforma agraria promessa, però, non fu attuata; anzi, la Destra si alleò con i potenti baroni locali che conservarono gli stetti privilegi di cui godevano sotto il regno borbonico. La tassazione piemontese, poi, si rivelò assai più pesante di quella dei Borbone. Infine, fu estesa al Meridione la leva obbligatoria, che imponeva una ferma di 7 anni di servizio militare. Quest'ultima misura colpiva pesantemente le famiglie contadine, costrette a rinunciare per lunghi anni al lavoro dei giovani, che costituiva un fondamentale sostegno dell'economia familiare.

Rivolta e brigantaggio

La risposta a queste misure fu un'estesa rivolta popolare che prese il nome di brigantaggio. Contadini renitenti alla leva, sbandati dal disciolto esercizio borbonico e garibaldino, "nostalgici" del regime borbonico e semplici banditi andarono a costruire un vero e proprio esercito, organizzato in decine di bande. Tali bande, sostenute dai spodestati Borbone e dallo Stato pontificio, che vedeva nel Regno d'Italia una concreta minaccia alla sua esistenza, agivano seguendo la tattica della guerriglia: colpivano i "galantuomini" (i notabili politici liberali più in vista), assaltavano fulminei i municipi, incendiavano gli archivi delle imposte e gli uffici di leva, per poi ritirarsi alla macchia, protetti dalla popolazione. Le zone più colpite dalla rivolta furono quelle dell'Appennino meridionale, dall'Abruzzo alla Basilicata.

Repressione militare e propaganda

La risposta del governo fu la repressione militare. Circa 100000 soldati, quasi la metà di tutto l'esercito piemontese, furono impegnati in quella che può essere considerata la prima guerra del nuovo Regno. Intere province furono poste in stato d'assedio: massacri, fucilazioni e rappresaglie servirono a sconfiggere il brigantaggio, che nel 1865 poteva dirsi stroncato.

Molto spesso il governo italiano, una volta catturati i briganti, venivano fatti mettere in posa con le armi e rappresentati come trofei di guerra per essere fotografati ed essere utilizzati come strumento di propaganda politica.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali del malcontento nel Meridione dopo l'Unità d'Italia?
  2. Le cause principali del malcontento furono la politica di libero scambio che danneggiò l'industria del Sud, la mancata attuazione della riforma agraria promessa, l'alleanza della Destra con i baroni locali, la pesante tassazione piemontese e l'estensione della leva obbligatoria.

  3. Come reagì la popolazione meridionale alle misure imposte dal nuovo Regno d'Italia?
  4. La popolazione meridionale reagì con una rivolta popolare nota come brigantaggio, formando un esercito di bande che attuavano tattiche di guerriglia contro i notabili politici liberali e le istituzioni del nuovo Regno.

  5. Quale fu la risposta del governo italiano al brigantaggio nel Meridione?
  6. Il governo italiano rispose con una repressione militare, impiegando circa 100000 soldati per sconfiggere il brigantaggio, che fu considerato stroncato nel 1865, utilizzando anche la propaganda politica attraverso la fotografia dei briganti catturati.

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