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Concetti Chiave

  • La Destra storica ha amministrato con scrupolo e onestà, distinguendo nettamente tra interessi pubblici e personali.
  • Ha promosso lo sviluppo industriale del Nord e potenziato infrastrutture e istruzione obbligatoria, centralizzando l'amministrazione.
  • Nonostante il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 1876, la base elettorale era limitata, escludendo molti cittadini dalla rappresentanza politica.
  • La mancata riforma agraria e l'elevato analfabetismo, soprattutto nel Meridione, furono punti deboli significativi del governo.
  • Il malcontento per la pesante tassazione e la mancata risoluzione della questione meridionale contribuirono alla caduta del governo nel 1876.

Indice

  1. La destra storica e il nuovo stato
  2. Problemi e soluzioni amministrative
  3. Limiti del suffragio e riforme mancate
  4. Fine della destra storica

La destra storica e il nuovo stato

La Destra storica aveva governato il nuovo stato con preziose doti di scrupolo e onestà. Il gruppo politico dirigente era costituito da persone colte e stimate, che nell'amministrare i beni degli italiani avevano dimostrato dedizione e capacità nel distinguere tra gli interessi personali e quelli pubblici; avevano un profondo senso dello stato, una concezione laica dei rapporti tra stato e chiesa, e si ispiravano ai principi del liberismo economico nel cercare di superare i vincoli e i privilegi che impedivano all'Italia di sviluppare un'economia al passo con quelle europee e una società liberale.

Problemi e soluzioni amministrative

Per rispondere ai problemi del nuovo stato italiano aveva deciso di accentrare l'amministrazione tramite i prefetti, per favorire lo sviluppo industriale del Nord, potenziare le infrastrutture (ferrovie, strade, poste) e introdurre l'istruzione obbligatoria.

Nel 1876 la Destra storica raggiunse anche l'obiettivo del pareggio di bilancio che si era prefissato quindici anni prima.

La valutazione complessiva dei suoi anni di governo, tuttavia, rivelava non pochi aspetti negativi.

Limiti del suffragio e riforme mancate

Innanzitutto la base elettorale era rimasta ristretta a meno del 2% dell'intera popolazione e, comunque, la soglia di censo di 40 lire di tasse annue limitava il voto a solo il 7% dei maschi adulti: importanti strati della società erano di conseguenza esclusi dalla rappresentanza politica, cioè il diritto dei cittadini a essere rappresentati da propri delegati (scelti tramite elezioni) all'interno delle istituzioni dello stato.

Il censo era l'insieme dei beni e dei redditi di un individuo, in base ai quali di calcolava l'imposta fiscale dovuta allo stato. In un sistema politico in cui il diritto di voto è limitato a chi possegga un determinato livello di ricchezza o "di censo" il suffragio è detto "censitario".

Nessun governo aveva poi saputo o voluto mettere mano alla riforma agraria, requisito necessario per ammodernare l'agricoltura e migliorare le condizioni dei contadini meridionali; la questione meridionale era stata anzi affrontata con lo stato d'assedio e la repressione.

La Destra storica, del resto, aveva fatto poco per diminuire i tassi di analfabetismo, che restava altissimo specialmente in Meridione. Infine, forte era nel paese il malcontento per il peso fiscale, causato da una pesante tassazione messa in atto per favorire lo sviluppo delle infrastrutture.

Fine della destra storica

La parabola della Destra storica si concluse pertanto il 18 marzo 1876 quando, per la prima volta nella storia del regno, un primo ministro, Marco Minghetti, fu costretto alle dimissioni.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali qualità della Destra storica nel governo del nuovo stato italiano?
  2. La Destra storica era caratterizzata da scrupolo e onestà, con un gruppo dirigente colto e stimato che dimostrava dedizione e capacità nel distinguere tra interessi personali e pubblici, ispirandosi ai principi del liberismo economico.

  3. Quali erano le principali critiche rivolte alla Destra storica durante il suo governo?
  4. Le critiche includevano una base elettorale ristretta, l'esclusione di importanti strati della società dalla rappresentanza politica, la mancata riforma agraria, l'alto tasso di analfabetismo e il malcontento per il peso fiscale.

  5. Quali furono le conseguenze della politica fiscale della Destra storica?
  6. La politica fiscale della Destra storica, caratterizzata da una pesante tassazione per favorire lo sviluppo delle infrastrutture, causò un forte malcontento nel paese.

Domande e risposte

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