Concetti Chiave
- Prima del regime di Vichy, la Francia era governata dalla Terza Repubblica, durata quasi 70 anni fino all'invasione tedesca del 1940 che segnò il suo termine.
- L'armistizio firmato da Philippe Pétain con la Germania il 22 giugno 1940 divise la Francia in una zona occupata dai tedeschi e una zona libera sotto il controllo del governo di Vichy.
- Pétain, pur presentandosi come antitedesco, instaurò un regime collaborazionista con la Germania basato su ideologie fasciste e antisemite, sopprimendo libertà civili e promuovendo una Rivoluzione Nazionale.
- Il regime di Vichy perse gradualmente autonomia, specialmente dopo l'invasione tedesca della zona libera nel 1942, diventando uno stato vassallo della Germania.
- Il governo di Vichy terminò con lo sbarco alleato in Normandia nel 1944, seguito dalla liberazione della Francia e dalla processazione di Pétain e altri collaboratori.
Indice
La terza repubblica e l'invasione tedesca
Prima del regime di Vichy, in Francia vi era la cosiddetta “terza repubblica”, una forma di Stato repubblicano formatasi durante la guerra franco-prussiana.
Questa governo durerà in Francia per quasi 70 anni fino all’ invasione tedesca del paese, la quale segnerà la fine della terza repubblica e l’inizio del periodo che verrà chiamato “repubblica di Vichy”.
L’invasione dei tedeschi della Francia (1940)
Il 16 giugno del 1940 l’esercito di Hitler invaderà la Francia, la quale si trovò a dover decidere in velocità il da farsi: vi erano principalmente due piani di azione:
- quello di Paul Reynaud, presidente del consiglio in Francia dal 21 marzo al 16 giugno del 1940, il quale prevedeva di continuare a combattere contro la Germania di Hitler
- Quello di Philippe Petain, all’epoca 84enne, un ex generale che si era guadagnato la fiducia del popolo francese in quanto nel 1916 aveva condotto alla vittoria a Verdun l’esercito francese contro la Germania portando all’arresto dell’avanzata tedesca nella prima guerra mondiale. Il suo piano prevedeva un armistizio con la Germania dove egli sarebbe stato a capo del cosiddetto “stato francese”, una frazione della Francia dichiaratamente neutrale nella quale il governo sarebbe rimasto appunto sotto controllo francese.
Dopo la votazione dell’assemblea nazionale francese i voti risultarono in una schiacciante vittoria per l’armistizio di Petèn, (per farvi capire si ottennero 569 voti a favore in confronto con gli 80 contro) il quale 6 giorni dopo, il 22 giugno 1940 lo firmò con i tedeschi.
La divisione della Francia e il regime di Vichy
Il contratto stipulava che la Francia venisse divisa in due parti:
- la zona settentrionale (inclusa Parigi), denominata “zone occupée, sarebbe stata sotto il controllo politico della Germania
- La zona meridionale, chiamata “zone libre” sarebbe stata controllata dal governo di Petàin, con sede a Vichy, città termale scelta per via del grande numero di alloggi per funzionari che si sarebbero dovuti insediare durante il periodo di governo.
Vichy non ebbe il supporto solo dell’assemblea nazionale, ma anche del popolo: infatti, egli, anche se il suo piani prevedeva una collaborazione con la Germania, si era presentato come una figura fortemente antitedesca: la sua politica infatti, risulta in un paradosso, che peserà fortemente nella coscienza del popolo e che porterà in seguito alla sconfitta del suo regime.
L'opposizione di Charles de Gaulle
Una delle voci contrarie al governo collaborazionista di Petàin fu quella di Charles de Gaulle, generale, politico e scrittore francese, il quale in un discorso invitò i francesi a continuare la resistenza contro i tedeschi. Egli, con l’elezione di Petain, scapperà a Londra dove fonderà il movimento della “Francia Libera”; Lo stesso de Gaulle vedremo in seguito, con il sostegno dell’esercito americano porrà fine alla subordinazione della Francia alla Germania, nel 1944.
Petàin prese il titolo di Chef de l’E’tat, ovvero capo dello stato, pur mantenendo anche quello di presidente del consiglio. L’armistizio prevedeva anche che l’esercito francese non potesse girare armato nelle vicinanze dei porti marittimi, che i prigionieri di guerra francesi venissero arrestati e deportati nei campi di concentramento e che ci fosse un regime di tipo collaborazionista con quello tedesco.
Lo stato di Vichy aveva come obbiettivi quelli di ammorbidire le clausole dell’armistizio e di garantire una forma di neutralità; infatti Petain non attaccherà mai l’Inghilterra; inoltre, aveva come obbiettivo quello di riportare al potere la sovranità popolare anche sui territori persi e di cercare di guadagnarsi il consenso della Germania, onde evitare ripercussioni belliche violente.
Le politiche di Petain e l'antisemitismo
Caratteristiche del regime:
Per guadagnarsi il consenso del popolo Petàin basò la sua campagna politica sui movimenti fascista e nazionalisti, insieme al pensiero antisemita, molto radicato nella Francia dell’epoca.
L’antisemitismo infatti, fece da collante per il regime, in quanto era uno dei sentimenti maggiormente sentiti tra la popolazione francese e ebbe come conseguenza un gran numero di operazione di rastrellamento contro gli ebrei, in particolar modo quelli francesi, i quali, ritenuti fra i colpevoli del “fallimento della Francia”, insieme a comunisti e a Massoni, vennero arrestati e deportati in campi di concentramento. La Francia infatti fu uno dei primi stati con giornali, circoli e associazioni dichiaratamente antisemite.
In particolar modo, nella Francia a Nord governata dai tedeschi, non ci si limitò soltanto al collaborazionismo con la Germania ma ci fu una grande diffusione di ideologie di estrema destra, specialmente nel settore degli intellettuali, i quali scrivevano poesie e opere antisemite e di ispirazione nazista.
Con la Francia di Petain vi è dunque un ritorno alle elite e alla soppressione delle libertà civili, seguita da censura e repressioni: egli promosse una Rivoluzione Nazionale che avrà come slogan “Travail, Famille, Patrie” (ovvero Lavoro, Famiglia e Patria), nella quale vi sarà la stigmatizzazione di coloro non conformi economicamente, politicamente o religiosamente alle ideologie della repubblica e una riforma dell’educazione, volta a formare nuovi cittadini orgogliosi della propria storia e delle proprie tradizioni.
Va però riconosciuto che già all’epoca una grande fetta di intellettuali apparteneva alla cosiddetta “zona grigia”, ovvero a coloro che non si espressero ne a favore ne contro il regime collaborazionistico, mentre un’altra parte apparteneva alla resistenza, che ebbe maggiore sviluppo con l’arrivo dell’esercito americano nel ‘44.
L'interesse di Hitler per la Francia
Facendo un passo indietro ci si starà probabilmente chiedendo per quale motivo Hitler avesse interesse interesse nel conquistare la Francia: in realtà, egli non era interessato al predominio stesso sulla Francia (se non per motivi di orgoglio personale, visti alcuni rancori da lui conservati dalla sconfitta in una battaglia della truppa di soldati di cui egli faceva parte durante la prima guerra mondiale da parte dei francesi); la Germania infatti marciò sulla Francia per usarla come stato “cuscinetto” per attaccare dai suoi porti la potenza inglese. La Francia infatti poteva esser considerata un punto di partenza per un attacco al Regno Unito: la sua posizione geografica consentiva alla Germania di lanciare future offensive aeree contro l’Inghilterra, un obbiettivo cruciale per il dominio tedesco in Europa.
La Francia meridionale però era dichiaratamente neutra, almeno fino al 1942, data in cui il governo tedesco, a causa di sfiduce nei confronti del governo francese, iniziò a predominare il sud della Francia fino a fargli perdere completamente l’aspetto collaborazionistico e la loro semi-indipendenza.
Hitler non fu mai soddisfatto della parziale conquista della Francia: secondo i suoi standard, al rapporto con la Francia mancava il sostegno morale per la Germania (appunto perchè sia lo stato in se che Petain erano dichiaratamente antitedeschi Hitler) e dunque cominciò a intensificare le restrizioni sullo “stato francese” facendogli perdere la popolarità e il supporto del popolo rendendolo quasi uno stato “vassallo” della Germania.
L'operazione Torch e la fine del regime di Vichy
L’8 novembre del 1942 le forze statunitensi e britanniche nell’operazione Torch, sbarcarono nelle coste del Nord Africa, dell’Algeria e del Marocco francese, che all’epoca erano sotto il dominio della “zona libera” e ottennero la capitolazione della città (ovvero conquistarono la città, la quale collaborò con gli invasori per liberarsi dai tedeschi).
Per evitare che ci fosse uno sbarco alleato nella Francia meridionale, tedeschi e italiani invasero la parte di Francia sotto il controllo del governo di Vichy con l’operazione Anton, togliendo l’autonomia allo stato francese in modo totalitario. La risposta a tale azione da parte dei francesi fu principalmente di protesta diplomatica, limitandosi ad un gesto di auto-sabotazione nel quale fecero affondare alcune navi per non farle cadere nelle mani tedesche.
Da quel momento, il governo di Vichy ebbe potere decisionale quasi nullo e completamente dipendente dal governo tedesco, pur rimanendo formalmente in carica.
Il 6 giugno ci sarà lo sbarco in Normandia da parte dell’esercito anglo-americano, i quali libereranno la Francia dall’occupazione tedesca e posero definitivamente fine asl governo di Vichy.
Il 20 agosto del 1944 Petàin darà le dimissioni e fu costretto dai tedeschi stessi s lasciare la Francia e a trasferirsi in Germania sud-occidentale.
Dal 26 agosto del 1944 l’esercito francese della resistenza con a capo De Gallie era entrato trionfalmente a Parigi, la quale era già stata liberata dai partigiani.
Petain sarà processato per aver collaborato con i tedeschi, insieme ad altri politici del uso regime i quali vennero arrestati, torturati e processato, sempre con l’accusa di aver contribuito al dominio germanico. Petain sarà condannato a morte ma in seguito risparmiato e morirà di vecchiaia ultra-novantenne.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione politica in Francia prima del regime di Vichy?
- Quali furono le principali decisioni prese dopo l'invasione tedesca del 1940?
- Come si caratterizzava il regime di Vichy sotto Petain?
- Cosa accadde durante l'operazione Anton nel novembre 1942?
- Come terminò il regime di Vichy?
Prima del regime di Vichy, la Francia era sotto la "terza repubblica", una forma di Stato repubblicano che durò quasi 70 anni fino all'invasione tedesca nel 1940, che portò alla sua fine e all'inizio del regime di Vichy.
Dopo l'invasione tedesca, la Francia dovette scegliere tra continuare a combattere contro la Germania, come proposto da Paul Reynaud, o firmare un armistizio con la Germania, come proposto da Philippe Petain, che fu la scelta approvata dall'assemblea nazionale.
Il regime di Vichy sotto Petain era caratterizzato da politiche fasciste e nazionaliste, antisemitismo, censura, repressione delle libertà civili e una "Rivoluzione Nazionale" con lo slogan "Travail, Famille, Patrie".
Durante l'operazione Anton, le forze tedesche e italiane invasero la parte di Francia sotto il controllo del governo di Vichy, togliendo l'autonomia allo stato francese e rendendolo completamente dipendente dal governo tedesco.
Il regime di Vichy terminò con lo sbarco in Normandia il 6 giugno 1944 da parte dell'esercito anglo-americano, che liberò la Francia dall'occupazione tedesca. Petain diede le dimissioni il 20 agosto 1944 e fu costretto a lasciare la Francia.