Concetti Chiave
- La fine della guerra porta a tre cambiamenti politici nel Regno Unito: l'autonomia anglo-irlandese, l'introduzione del suffragio universale, e la crisi del Partito liberale.
- Il suffragio universale viene introdotto nel 1918, inizialmente con disparità di età tra uomini e donne, poi eliminata nel 1928.
- Il sistema elettorale maggioritario uninominale sfavorisce i liberali, che perdono seggi nonostante un notevole supporto popolare.
- Nel 1929, i laburisti superano i liberali come principali rivali dei conservatori, segnando un ritorno al bipartitismo.
- La crisi dell'industria carbonifera culmina in uno sciopero generale nel 1926, indebolendo i conservatori e favorendo i laburisti nelle elezioni del 1929.
Indice
Novità politiche post-guerra
Dal punto di vista politico nel Regno Unito la fine della guerra porta con sé tre grandi novità. La prima è la traumatica conquista dell'autonomia anglo-irlandese e due anni di guerra civile, nel 1923 diventa un Dominion autonomo, con l'eccezione dell'Ulster (regione nord-occidentale dell'isola), che resta parte integrante del Regno Unito.
Suffragio universale e partiti
La seconda è l'introduzione del suffragio universale maschile e femminile approvata dal Parlamento nel 1918: infatti la nuova legge attribuisce il diritto di voto ai maschi che abbiano più di vent'anni (ma anche ai più giovani se hanno partecipato attivamente alla guerra) e alle donne che abbiano più di trent'anni; la differenza di età è segno delle resistenze che ancora vengono proposte alla partecipazione femminile al voto. Questa discrepanza viene comunque cancellata del tutto con un'ulteriore legge approvata nel 1928.
Crisi e ascesa dei partiti
La terza novità è la crisi progressiva del Partito liberale e la grande ascesa del Partito laburista. La crisi dei liberali è più accentuata nella distribuzione dei seggi che nella distribuzione dei voti: questa differenza è dovuta al sistema elettorale che vige nel Regno Unito, un sistema maggioritario uninominale, che prevede che in ogni singolo collegio elettorale venga eletto un solo candidato quello che ottiene più voti entro i confini di quel collegio. Questo vuol dire che un partito a livello nazionale può avere anche un buon numero di consensi ma se questi consensi nei singoli collegi lo fanno arrivare quasi sempre secondo o terzo quel partito non riesce a conquistare che una modesta rappresentanza in parlamento.
Inoltre se si confrontano i dati relativi alla percentuale di voti ottenuti dai partiti con quelli relativi alla percentuale di seggi conquistati si vede che il Partito liberale è sempre sotto rappresentato. La crisi del Partito liberale diventa particolarmente grave dopo il 1924 quando in termini di seggi i liberali hanno una rappresentanza pari a quella che avevano i laburisti prima della Grande Guerra. Mentre i liberali calano, i laburisti hanno una crescita costante che li fa diventare il secondo partito in termini di voti nel 1929 e il primo in termini di seggi. I conservatori reggono bene e hanno un andamento elettorale piuttosto costante. Queste dinamiche fanno sì che il sistema politico britannico, dopo aver attraversato una fase in cui ha acquistato una struttura tripartitica, nel 1924 e ancora di più nel 1929 ne riprenda una bipartitica, con i laburisti che sostituiscono i liberali come principali antagonisti dei conservatori. Il risultato di questa dinamica elettorale è che dal 1922 al 1929 i conservatori sono costantemente al governo.
Sciopero generale del 1926
Il momento più difficile che devono fronteggiare è la grave crisi interna del 1925-26, legata a una fase di difficoltà sofferta dall'industria carbonifera. La ripresa dell'economia europea e in particolare l'aumento delle esportazioni di carbone tedesco e polacco, induce gli imprenditori minerari britannici a tentare di imporre ai minatori riduzioni salariali e aumenti nell'orario di lavoro in modo da poter produrre a prezzi più bassi che rendano competitivo il carbone britannico. I sindacati operai si oppongono a questa decisione. Ai primi del 1926 gli imprenditori proclamano la serrata (ovvero la chiusura temporanea delle miniere). I sindacati rispondono con uno sciopero generale di tutti i settori che paralizza il Regno Unito per nove giorni (3-12 maggio 1926). Alla conclusione dello sciopero generale, solo i minatori continuano lo sciopero che va avanti fino a dicembre del 1926 quando i lavoratori, stremati e ancora senza risorse, cedono. Nell'immediato è una grave sconfitta dei sindacati operai infatti i minatori devono tornare a lavorare alle condizioni stabilite dagli imprenditori quindi con salari ribassati e giornate di lavoro allungate.
Conseguenze politiche del 1929
A pagare le conseguenze della crisi sono i conservatori che hanno appoggiato con grande determinazione la posizione degli imprenditori. Nelle elezioni che si tengono nel 1929 subiscono un deciso ridimensionamento mentre il Partito laburista incrementa i sui voti e, soprattutto, raddoppia i suoi seggi: l' 8 giugno del 1929 si può formare un governo di coalizione presieduto dal laburista James Ramsay MacDonald, appoggiato anche da ciò che resta del Partito liberale. Diversamente dal governo laburista presieduto dallo stesso MacDonald nel 1924, che è durato solo pochi mesi, questo nuovo governo che si forma nel 1929 ha tutte le carte in regola per durare a lungo.
Domande da interrogazione
- Quali sono le tre grandi novità politiche nel Regno Unito dopo la guerra?
- Come è cambiato il sistema elettorale britannico nel periodo post-bellico?
- Quali sono state le conseguenze della crisi dell'industria carbonifera del 1925-26?
- Qual è stato l'impatto delle elezioni del 1929 sul panorama politico britannico?
- In che modo il governo laburista del 1929 differisce da quello del 1924?
Le tre grandi novità sono l'autonomia anglo-irlandese, l'introduzione del suffragio universale maschile e femminile, e la crisi del Partito liberale con l'ascesa del Partito laburista.
Il sistema elettorale britannico ha visto una transizione da una struttura tripartitica a una bipartitica, con i laburisti che sostituiscono i liberali come principali antagonisti dei conservatori.
La crisi ha portato a una serrata da parte degli imprenditori e a uno sciopero generale dei sindacati, che si è concluso con una sconfitta per i lavoratori, costretti ad accettare salari ridotti e orari di lavoro più lunghi.
Le elezioni del 1929 hanno visto un ridimensionamento dei conservatori e un incremento dei voti e dei seggi per il Partito laburista, permettendo la formazione di un governo di coalizione presieduto da James Ramsay MacDonald.
Diversamente dal governo laburista del 1924, che è durato pochi mesi, il governo del 1929 ha una base più solida e le condizioni per durare a lungo, grazie al supporto del Partito liberale.