Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Ronald Reagan, eletto presidente degli USA nel 1980 e rieletto nel 1984, mirava a rafforzare il primato politico, militare ed economico degli Stati Uniti.
  • La sua "Rivoluzione Reagan" puntava a ridurre la dipendenza dal governo, liberalizzando e deregolamentando l'economia, portando però a un aumento del debito pubblico.
  • In politica estera, Reagan mostrò una forte presenza americana in aree di crisi globale, intervenendo in Libano, Libia e sostenendo gruppi controrivoluzionari in Nicaragua e Afghanistan.
  • Nonostante l'ostilità verso l'URSS, Reagan avviò un dialogo con Gorbačëv, portando a un accordo nel 1987 per l'eliminazione dei missili a corto e medio raggio in Europa.
  • Lo scandalo Irangate, con il coinvolgimento nella vendita di armi all'Iran, minacciò l'impeachment di Reagan, ma non impedì la successione del suo vice George Bush nel 1989.

Indice

  1. Carriera politica di Ronald Reagan
  2. Politiche economiche e militari
  3. Politica estera e relazioni internazionali
  4. Scandalo Irangate e successione

Carriera politica di Ronald Reagan

Dopo aver ricoperto l’incarico do governatore della California nelle file del partito repubblicano rispettivamente nel 1966 e nel 1970, Ronald Reagan fu eletto quarantesimo presidente degli USA nel 1980 e ottenne un secondo mandato nel 1984. Il suo proposito fu di ridare agli Stati Uniti una posizione di primato politico, militare ed economico., con l’obiettivo di raggiungere all’estero la “pace attraverso la forza”.

Alla fine dei suoi due mandati, Ronald Reagan vide con soddisfazione i risultati del suo programma innovativo noto come la Rivoluzione Reagan, che mirava a rinvigorire il popolo americano e ridurre la sua dipendenza dal governo.

Politiche economiche e militari

Egli era fermamente convinto che per rilanciare l’economia del paese fosse necessario sopprimere qualsiasi controllo pubblico e per questo motivo, mise in atto un sistematico programma di liberalizzazione e di deregolamentazione che, come conseguenza, poterà allo smantellamento dello Stato Sociale. Contemporaneamente, varò un massiccio piano di rilancio della spesa pubblica nel settore militare. L’effetto congiunto di questa duplice linea di politica economica fu quello di far passare gli Stati Uniti, in breve tempo, da Paese creditore verso l’esterno a paese debitore, accrescendo così notevolmente il debito pubblico. Nonostante questo, essa pose anche le premesse per un forte rilancio tecnologico dell’industria statunitense, come ricaduta delle forti spese sostenute nel campo della ricerca militare.

Politica estera e relazioni internazionali

In politica estera, Reagan sviluppò una linea di forte presenza americana nelle aree più a rischio del pianeta: intervento in Libano, attaccio alla Libia, occupazione dell’isola di Grenada, sostegno alla guerriglia dei gruppi armati controrivoluzionari nicaraguensi, per combattere il governo sandinista che nel 1979, si era insediato al potere, sostegno ai mujahidin afgani contro l’occupazione sovietica del Paese. A questo si aggiunse l’ostilità nei confronti dell’URSS che lui stesso ebbe l’occasione di definire “impero del male”. Tuttavia, quando alla fine degli anni Ottanta, nell’URSS salì al potere Gorbačëv, Reagan colse l’opportunità di dialogare, approfittando della linea innovatrice che stava interessando il Cremlino. Reagan e Gorbačëv raggiunsero un accordo nel 1987 che consisteva nell’eliminazione dall’Europa dei missili a corto e medio raggio, una tappa fondamentale del processo di distensione. Reagan dichiarò guerra al terrorismo internazionale, inviando bombardieri americani contro la Libia dopo che erano emerse prove che la Libia fosse coinvolta in un attacco ai soldati americani in una discoteca di Berlino Ovest. Inoltre, ordinando scorte navali nel Golfo Persico, ha mantenuto il libero flusso di petrolio durante la guerra Iran-Iraq.

Scandalo Irangate e successione

Alla fine del 1987, scoppiò lo scandalo chiamato Irangate: si scoperse che l’amministrazione di Reagan vendeva armi a gruppi iraniani con lo scopo di trattare la liberazione di ostaggi americani in Libano e di finanziare la guerriglia anti-sandinista in Nicaragua. L’Irangate, portò il presidente molto vicino all’impeachment (= messa in stato di accusa). Anche se ciò gli fece perdere la popolarità, questo non gli impedì di garantire che nel 1989, alla presidenza della Casa Bianca gli succedesse il suo vice Gorge Bush.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono gli obiettivi principali della presidenza di Ronald Reagan?
  2. Reagan mirava a ridare agli Stati Uniti una posizione di primato politico, militare ed economico, perseguendo la "pace attraverso la forza" e riducendo la dipendenza dal governo.

  3. Quali furono le conseguenze delle politiche economiche di Reagan?
  4. Le politiche di liberalizzazione e deregolamentazione portarono allo smantellamento dello Stato Sociale e a un aumento del debito pubblico, ma favorirono anche un rilancio tecnologico dell'industria statunitense.

  5. Come si caratterizzò la politica estera di Reagan?
  6. Reagan mantenne una forte presenza americana nelle aree a rischio, intervenendo in Libano, attaccando la Libia, occupando Grenada, sostenendo i controrivoluzionari nicaraguensi e i mujahidin afgani, e dialogando con l'URSS di Gorbačëv.

  7. Cosa fu lo scandalo Irangate e quali furono le sue conseguenze?
  8. L'Irangate fu lo scandalo legato alla vendita di armi a gruppi iraniani per liberare ostaggi e finanziare la guerriglia anti-sandinista, portando Reagan vicino all'impeachment e facendogli perdere popolarità.

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