Concetti Chiave
- Il rapporto tra leader e popolo nel nazismo era diretto, senza mediazione parlamentare, con organismi di partito come intermediari.
- La propaganda giocava un ruolo cruciale, con Ghebels come figura centrale, e il nazismo fu il primo a istituire un ministero della propaganda in tempo di pace.
- Gli organismi di partito miravano a unificare i cittadini sotto un'unica volontà, quella del fuhrer, escludendo elementi anti-nazionali come stranieri ed ebrei.
- Gli ebrei in Germania, una minoranza di 500 mila su 60 milioni, erano ben integrati ma divennero bersagli di pregiudizi già esistenti e rinfocolati dal nazismo.
- La componente razziale del fanatismo nazista si innestò su pregiudizi religiosi medievali, trasformandoli in un'ostilità basata sulla razza.
Indice
Relazione tra leader e popolo
Che rapporto ci doveva essere tra leader e popolo? Naturalmente diretto, senza mediazione del parlamento. Gli unici organismi di mediazione erano gli organismi di partito (fronte del lavoro o hitlerjugend, la gioventù hitleriana) attraverso cui la società viene sottoposta a un rigido inquadramento.
Propaganda e controllo sociale
C’è l’uso della propaganda come radio, cinema e il personaggio fondamentale da questo punto di vista fu Ghebels, il Ministro della propaganda.
Non a caso il nazismo è il primo regime che istituisce il ministero della propaganda in tempo di pace.Esclusione e pregiudizi razziali
La funzione di questi organismi era di trasformare l’insieme dei cittadini in un unico corpo dotato di una sola mente e di una sola volontà, quella incarnata nel fuhrer. Esclusi da questo popolo erano tutti gli elementi anti nazionali, ossia gli stranieri e in particolare gli ebrei. Da questa comunità di popolo erano esclusi i non corrispondenti all'ideologia tedesca.
Per quanto riguarda la Germania gli ebrei erano una minoranza rispetto a quelli dell’Europa orientale. Una minoranza (500 mila di 60 milioni) però che era concentrata nelle città e occupava i gradi medio alti della scala sociale (commercianti, liberi professionisti).
Questa minoranza si sentiva assolutamente integrata nella Germania, sembrava loro impossibile che la patria tedesca li perseguitasse. Tuttavia nei confronti di questa minoranza Hitler non creò sentimenti di ostilità, ma li rinfocolò perché erano già presenti anche nel senso antigiudaico del termine cioè un pregiudizio anche religioso oltre che per lo stereotipo dell’ebreo usuraio. Quindi questi pregiudizi erano già largamente diffusi in Germania e in tutta l’Europa e arrivavano da elementi religiosi del Medioevo (ricorda la peste). Su questo il fanatismo nazista innestò la componente razziale che non c’era prima, trasformandolo in ostilità basata sulla razza.
Domande da interrogazione
- Qual era il rapporto ideale tra leader e popolo secondo il regime nazista?
- Qual era il ruolo della propaganda nel regime nazista?
- Come venivano trattati gli ebrei e altre minoranze nel contesto del regime nazista?
Il rapporto doveva essere diretto, senza mediazione del parlamento, con la società inquadrata rigidamente attraverso organismi di partito come il fronte del lavoro e la gioventù hitleriana.
La propaganda, gestita da Ghebels, era fondamentale per il controllo sociale, utilizzando mezzi come radio e cinema, e il nazismo fu il primo regime a istituire un ministero della propaganda in tempo di pace.
Gli ebrei, sebbene integrati e parte della classe media-alta, furono esclusi dalla comunità nazionale e perseguitati, con pregiudizi religiosi e stereotipi trasformati in ostilità razziale dal fanatismo nazista.