Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Nel 1898, la questione sociale era un problema centrale negli Stati europei, con lo Stato liberale che preferiva mantenere una posizione neutrale nei conflitti lavorativi.
  • Il socialismo si divise in due correnti: il socialismo rivoluzionario, che cercava di rovesciare il sistema liberale, e il socialismo riformatore, che puntava a ottenere riforme sociali.
  • L'enciclica "Rerum Novarum" di Papa Leone XIII condannava il materialismo marxista e l'individualismo capitalista, promuovendo la collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro.
  • La Chiesa, attraverso l'enciclica, riconosceva il diritto di proprietà e sottolineava la necessità di intervento statale per migliorare le condizioni dei lavoratori.
  • Le idee promosse dall'enciclica contribuirono a favorire riforme sociali e la diffusione del sindacalismo, con operai che si organizzavano per difendere i propri interessi.

Indice

  1. La questione sociale e lo Stato
  2. Divisioni nel socialismo
  3. L'enciclica Rerum Novarum

La questione sociale e lo Stato

La questione sociale rimase il grave problema degli Stati europei. Secondo la concezione liberale, allora seguita dalla maggior parte dei governi, lo Stato doveva mantenersi indifferente e neutrale nelle contese tra lavoratori e datori di lavoro, limitandosi a reprimere le rivolte, le sommosse, e a soffocare gli scioperi quando questi recavano danno alla produzione, e turbavano l’ordine interno.

Questo atteggiamento però non risolveva il problema; e lo Stato liberale trovò numerose opposizioni.

Divisioni nel socialismo

Il socialismo si divise in socialismo rivoluzionario, o comunismo, che voleva combattere lo Stato liberale rovesciandolo con la rivoluzione, e in socialismo riformatore, che doveva ottenere per mezzo di riforme la libertà di associazione, le assicurazioni contro gli infortuni, il suffragio universale, l’istruzione gratuita, ecc.

L'enciclica Rerum Novarum

anche la Chiesa si interessò del problema sociale con la enciclica “Rerum Novarum” (1891) del papa Leone XIII. In questa enciclica il papa condannava tanto il materialismo marxista e la lotta di classe, quando l’individualismo egoistico del capitalismo, e proclamava, insieme al diritto di proprietà, la funzione sociale della ricchezza e la necessità della collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro. L’enciclica attribuiva altresì allo Stato il dovere di intervenire per migliorare le condizioni degli operai, raccomandava a questi ultimi di unirsi per la difesa dei loro interessi, e ricordava l’azione secolare della Chiesa per la difesa e l’assistenza delle classi più povere. Tutte queste dottrine favorirono le riforme sociali da parte degli Stati ed il diffondersi del sindacalismo, cioè delle associazioni di operai che si univano per difendere gli interessi delle loro categorie.

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