Concetti Chiave
- Il primo governo di Mussolini (1922-1924) fu sostenuto da fascisti, liberali e operai, agendo inizialmente nel rispetto della legge, nonostante le violenze delle squadre fasciste.
- Nel 1924, le elezioni furono caratterizzate da violenze e irregolarità, con molti antifascisti impediti di votare, ma l'opposizione riuscì comunque a ottenere buoni risultati.
- Il rapimento e l'assassinio di Giacomo Matteotti, dopo aver denunciato le irregolarità elettorali, portarono gli antifascisti a protestare senza successo presso il re.
- Nel 1925, Mussolini trasformò il regime fascista in una dittatura totale, controllando ogni aspetto della società e sopprimendo l'opposizione con forze di polizia.
- La fascistizzazione dello Stato fu consolidata con leggi che davano pieni poteri a Mussolini e istituzioni come l'O.V.R.A e il tribunale speciale per reprimere gli antifascisti.
Indice
Il governo legalitario di Mussolini
Il primo governo di Mussolini (1922-1924) fu sostenuto dai fascisti, dai liberali e dagli operai. In questi due anni, egli agì nel rispetto della legge. È per questo motivo che tale fase del fascismo è detta legalitaria sebbene le squadre fasciste continuassero le loro spedizioni contro i socialisti; così nel 1923, furono organizzate nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, una forza armata alle dipendenze di Mussolini. Anche le elezioni del 1924 si svolsero in un clima di violenze, d’irregolarità e a molti antifascisti fu impedito di votare. Ciò nonostante le opposizioni ottennero ottimi risultati.
L'assassinio di Giacomo Matteotti
Il 30 maggio, il socialista Giacomo Matteotti pronunciò un discorso alla Camera nel quale denunciò le gravissime irregolarità avvenute nel corso delle elezioni. Dieci giorni dopo, Matteotti fu rapito e assassinato dagli squadristi. Per protesta, i rappresentanti antifascisti abbandonarono i lavori del Parlamento e si riunirono in un’altra aula, nell’Aventino. I deputati dell’Aventino speravano di convincere il re ad intervenire contro Mussolini per ristabilire la legalità, ma inutilmente.
La dittatura fascista e il totalitarismo
Nel 1925, il regime fascista diventa una dittatura sotto il potere di Benito Mussolini. Il termine totalitarismo indica che lo Stato, controlla in modo totale la società, riconosce un unico partito (il Partito Nazionale Fascista), usa le forze di polizia per sopprimere chiunque si opponga al regime e controlla ogni aspetto della vita dei cittadini. La costruzione dello Stato totalitario fu realizzato grazie alle leggi fascistissime del 1925 chiamate così perché diedero pieni poteri a Mussolini. La trasformazione dello Stato liberale in Stato totalitario fu completato da una nuova legge elettorale che affidò al Gran Consiglio del Fascismo il compito di preparare una lista unica di candidati. I cittadini non potevano scegliere i loro rappresentanti ma potevano approvare o respingere la lista proposta dallo Stato; il posto del sindaco fu occupato da un podestà scelto direttamente dal Governo.
La fascistizzazione dello Stato
La fascistizzazione dello Stato fu completata anche dando spazio alla polizia segreta l’O.V.R.A che aveva il compito di cercare e arrestare gli antifascisti; al tribunale speciale, spettava il compito di giudicarli e condannarli.
Domande da interrogazione
- Quali furono le azioni intraprese dal primo governo di Mussolini per consolidare il potere?
- Cosa accadde dopo il discorso di Giacomo Matteotti alla Camera?
- Come si trasformò lo Stato italiano sotto il regime fascista di Mussolini?
Il primo governo di Mussolini, sostenuto da fascisti, liberali e operai, agì nel rispetto della legge, ma le squadre fasciste continuarono le spedizioni contro i socialisti. Nel 1923, furono organizzate nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, e le elezioni del 1924 furono caratterizzate da violenze e irregolarità.
Dopo il discorso di Matteotti, in cui denunciava le irregolarità elettorali, fu rapito e assassinato dagli squadristi. Gli antifascisti abbandonarono il Parlamento e si riunirono nell'Aventino, sperando di convincere il re a intervenire contro Mussolini, ma senza successo.
Nel 1925, il regime fascista divenne una dittatura totalitaria sotto Mussolini, con il controllo totale della società, un unico partito, e l'uso delle forze di polizia per sopprimere l'opposizione. Le leggi fascistissime del 1925 diedero pieni poteri a Mussolini, e una nuova legge elettorale permise al Gran Consiglio del Fascismo di preparare una lista unica di candidati.