Concetti Chiave
- La fascistizzazione del sistema scolastico italiano si completò con l'adozione di un testo unico nel 1928, limitando la libertà di insegnamento.
- Dal 1930, il giuramento di fedeltà fascista divenne obbligatorio per i funzionari pubblici, influenzando l'autonomia scolastica.
- Le organizzazioni giovanili parafasciste organizzavano il tempo libero dei giovani, includendo tutti i ragazzi tra i 6 e i 21 anni nella gioventù italiana del littorio dal 1937.
- Piero Gobetti e Benedetto Croce furono tra le poche voci critiche contro il fascismo, con Croce che si distanziò dopo il delitto Matteotti.
- Antonio Gramsci, nei suoi Quaderni del carcere, descrisse il fascismo come un fenomeno radicato nella realtà italiana, sostenuto dalla piccola borghesia.
La fascistizzazione del sistema scolastico
La fascistizzaione del sistema scolastico si realizzò del tutto nelle elementari.dal 1928 venne adottato un testo scolastico unico e approvato dal regime. La riforma gentile penalizzava le classi medio-basse.Nella scuola si produceva un’immagine della società tradizionalistica, ma non per forza fascista.La libertà di insegnamento venne limitata attraverso il sistema ispettivo coordinato da centro e con la nomina delle autorità scolastiche.
Nel 30 fu obbligatorio il giuramento di fedeltà fascista per i funzionari pubblici. Nel 38 la carta della scuola fa sorgere nelle università insegnamenti come economia corporativa o storia e dottrina del fascismo.Le operazioni parafasciste si occupavano di organizzare il tempo libero dei giovani e dei lavoratori: 4-8 figli della lupa, 8-14 balilla e piccole italiane, 14 avanguardisti e giovani italiane, 18 gioventù fascista. Dal 1937 tutti tra 6-21 erano nella gioventù italiana del littorio.Piero Godetti fu costretto ad abbandonare il paese nel 1926 e assunse dal 1922 posizioni critiche nei confronti di Mussolini. La rivoluzione liberale (sua opera) definiva il fascismo una malattia endemica dell’Italia e il proletariato diventava il soggetto politico capace di far rinascere ideali liberali e democratici che la borghesia aveva tradito. In Italia furono poche le voci contro il fascismo,tra queste Benedetto Croce promotore del manifesto degli intellettuali antifascisti. Dopo il delitto Matteotti prese le distanze dal fascismo e osteggiò la pretesa di Gentile di teorizzare lo stato fascista.In ciò lo sosteneva l’idea che il fascismo fosse una semplice prassi di governo illiberale e autoritaria.La sua rivista continuava ad essere pubblicata perché il fascismo non osava attaccare un esponente della cultura italiana.Le riflessioni di Antonio Gramsci
Antonio Gramsci raccolse i suoi pensieri nei Quaderni del carcere sulla situazione occidentale e sui motivi del fallimento della rivoluzione comunista. Considerava il fascismo come un fenomeno di lungo periodo radicato nella realtà italiana che aveva saputo trovare un appoggio nella piccola borghesia.Il fascismo secondo lui era stato in grado di provocare un nuovo blocco di coalizione sociale.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali modifiche apportate al sistema scolastico durante il regime fascista?
- Chi furono alcune delle figure intellettuali che si opposero al fascismo in Italia?
- Come veniva organizzato il tempo libero dei giovani e dei lavoratori sotto il regime fascista?
Durante il regime fascista, il sistema scolastico subì una completa fascistizzazione, con l'introduzione di un testo scolastico unico nel 1928 e la limitazione della libertà di insegnamento attraverso un sistema ispettivo centralizzato. Inoltre, nel 1930 fu reso obbligatorio il giuramento di fedeltà fascista per i funzionari pubblici.
Tra le poche voci contro il fascismo in Italia vi furono Piero Godetti, che criticò Mussolini e definì il fascismo una malattia endemica, e Benedetto Croce, promotore del manifesto degli intellettuali antifascisti. Anche Antonio Gramsci, nei suoi Quaderni del carcere, analizzò il fascismo come un fenomeno radicato nella realtà italiana.
Il regime fascista organizzava il tempo libero dei giovani e dei lavoratori attraverso operazioni parafasciste, suddividendo i giovani in gruppi come figli della lupa, balilla, piccole italiane, avanguardisti, giovani italiane e gioventù fascista, con l'obbligo dal 1937 di far parte della gioventù italiana del littorio per tutti tra i 6 e i 21 anni.