Concetti Chiave
- L'inizio della I guerra d'indipendenza vide un generale entusiasmo con volontari da tutta Italia accorrere alla chiamata di Carlo Alberto contro l'Austria.
- I principi costituzionali italiani, sotto la pressione popolare, inviarono sia volontari che truppe regolari per supportare la causa.
- Il supporto militare sembrava realizzare i programmi moderati di Gioberti e Balbo, con riforme e costituzioni promesse dai principi italiani.
- I principi italiani, tuttavia, erano diffidenti verso l'espansione territoriale dei Savoia e il loro sostegno era forzato e poco convinto.
- Con il ritiro del Papa e del re di Napoli dal conflitto, l'idea di una guerra federalista crollò, segnando il fallimento del programma neoguelfo.
Indice
Inizio della guerra d'indipendenza
Come sembrò attuarsi il programma moderato all’inizio della I guerra d’indipendenza e come fallì?
Non appena Carlo Alberto ebbe dichiarato guerra all’Austria, da tutte le parti d’Italia cominciarono ad accorrere volontari fra il generale entusiasmo.
Partecipazione dei principi italiani
Costretti dalle manifestazioni di popolo, i principi costituzionali Pio IX, Leopoldo II e Ferdinando II dovettero lasciar partire non solo corpi di volontari, ma anche truppe regolari.
Le milizie romane erano al comando del Generale Durando, i volontari toscani erano in gran parte studenti e professori dell’Università di Pisa, i napoletani venivano condotti dal vecchio generale Guglielmo Pepe.
Fu allora che sembrarono attuarsi i programmi del Gioberti e del Balbo: dopo aver concesso riforme e costituzioni i principi italiani, e in primo luogo il Papa, si univano portando aiuto ai Savoia nella lotta per l’indipendenza all’Austria.
Delusione dei moderati
Ma i fatti delusero ben presto le speranze dei moderati: gli altri principi italiani guardavano con diffidenza agli ingrandimenti territoriali dei Savoia e avevano mandato aiuto solo costretti dalle circostanze; il pontefice poi, minacciato dall’Austria di uno scisma religioso, comprese di essersi posto in una situazione insostenibile quale Capo supremo del cattolicesimo, e nell’allocuzione del 29 aprile dichiarò di ritirarsi dalla guerra e richiamò le truppe.
Poco dopo, nel maggio, anche il re di Napoli, che era riuscito ad imporsi con la forza ai liberali ed a sciogliere le Camere, abolendo di fatto il regime costituzionale, ordinò alle sue truppe di rientrare.
Ormai l’idea della guerra federalista era crollata e il programma neoguelfo era completamente fallito.