Concetti Chiave
- Il Primo Dopoguerra in Italia (1919-1922) è caratterizzato da un difficile reinserimento dei reduci e dalla nascita di associazioni di ex combattenti per rivendicare promesse non mantenute.
- La crisi economica post-bellica vede gli stati indebitati e in difficoltà, con inflazione causata dalla stampa eccessiva di moneta per rispondere al bisogno di denaro.
- Nascono nuovi partiti politici: il Partito Popolare Italiano, il Partito Comunista d'Italia, e il Partito Nazionale Fascista, ognuno con ideologie e obiettivi distinti.
- Il concetto di "Vittoria Mutilata" esprime l'insoddisfazione per i trattati di pace, con episodi come l'occupazione di Fiume guidata da D'Annunzio.
- Il Biennio Rosso (1918-1920) è segnato da agitazioni operaie e scioperi in Italia, influenzati dalle rivoluzioni russe e culminanti nella formazione del Partito Comunista.
Indice
- Il primo dopoguerra in Italia
- Conseguenze culturali e sociali
- Conseguenze economiche del dopoguerra
- Partito popolare italiano e crescita socialista
- Nascita del partito comunista
- Ascesa del partito fascista
- Problemi territoriali post-bellici
- Movimenti operai e agitazioni sociali
- Giolitti e la risoluzione delle crisi
- Ascesa di Mussolini e il fascismo
- Ideologia e pensatori del sospetto
Il primo dopoguerra in Italia
La guerra era stata una grande esperienza di massa.
Il Primo Dopoguerra in Italia è un periodo che inizia dopo il 4 Novembre 1918 (trattati di pace '19), e va dal '19 al '22.Conseguenze culturali e sociali
CONSEGUENZE CULTURALI: I combattenti tornarono dalla guerra con una consapevolezza dei loro diritti. Diventa un problema il reinserimento dei reduci che avevano difficoltà a riprendere un lavoro subordinato e ripetitivo. Nascono le “associazioni di ex combattenti” che rivendicavano ciò che gli era stato promesso dallo stato durante la guerra, ma che a causa dei grossi debiti non era stato mantenuto.
Conseguenze economiche del dopoguerra
CONSEGUENZE ECONOMICHE: per fare la guerra gli stati si sono addebitati. Chi perde non può restituire i soldi, e anche gli stati vincitori hanno gravi difficoltà economiche. Il governo iniziò così ad aumentare le tasse facendo allargare il debito pubblico chiedendo prestiti ai privati e alle istituzioni, e il debito con i paesi amici, soprattutto con gli Stati Uniti. Al bisogno di denaro si rispose stampando carta moneta in eccesso, creando un processo di inflazione.
Partito popolare italiano e crescita socialista
Partito popolare italiano (Ppi) 1919: creato da don Luigi Sturzo, è di orientamento liberale, ha una politica a sostegno della famiglia, ha una preoccupazione morale, da il voto alle donne, chiede il Senato elettivo e non a nomina regia. Ha un'idea riformista che da spazio agli esclusi della politica. Ha una visione economica interclassista → sviluppo attraverso una collaborazione di solidarietà delle classi, società equa.
Crescita del Partito socialista: inizia però a prevalere la corrente di sinistra (massimalisti) rispetto a quella riformista, che darà vita al Partito Comunista.
Nascita del partito comunista
Partito comunista d'Italia: (Bordiga e Gramsci) nasce al Congresso di Livorno nel 1921. Proclama una repubblica socialista/leninista fondata sulla dittatura del proletariato. La forza lavoro deve guidare una società senza classi (ideologia di sinistra).
Ascesa del partito fascista
Partito nazionale fascista (Pfn) 1921: entra in politica con il “Programma di San Sepolcro”. Ma “esisteva” già dal marzo del 1919, quando a Milano, Mussolini aveva fondato i Fasci di combattimento. Da qui si svilupparono delle strutture paramilitari; le squadre d'azione (squadrismo), che iniziarono una lotta spietata contro i socialisti. I proprietari terrieri vedono nei Fasci una difesa dalle lotte del proletariato e cominciano a sovvenzionarli. Il Partito era estremista, antiliberale (camicie nere → violenza) e a sostegno della borghesia. Crede nella disciplina, nell'ordine, nella sicurezza e nell'obbedienza prima della libertà individuale (ideologia di destra).
Problemi territoriali post-bellici
Ci furono molti insoddisfatti della guerra. In più, la fine dell'Austria-Ungheria aveva creato dei problemi durante i trattati di pace, in quanto era stato stipulato che la Dalmazia doveva essere annessa all'Italia, e la città di Fiume (dove vivevano prevalentemente italiani) restasse all'Impero Austro-Ungarico. Ma con la sua fine, Fiume rimase città libera. Nel settembre del 1919 dei volontari e dei reparti militari partirono con D'Annunzio alla volta della città e crearono una reggenza provvisoria.
Movimenti operai e agitazioni sociali
Tra il 1918 e il 1920 in Europa iniziarono a svilupparsi dei movimenti operai che lottavano per migliorare la retribuzione e la riduzione dell'orario di lavoro a otto ore giornaliere. Erano alimentati dalle vicende russe, e sull'esempio dei Soviet si costituirono dei consigli operai che andavano a sostituirsi alle organizzazioni dei lavoratori come i sindacati. Anche in Italia, tra il '19 e il '20 iniziarono delle agitazioni sociali che portarono molti scioperi occupando per alcuni mesi le fabbriche. Gli operai diventano soggetti politici e produttivi. Continuano a produrre, ma il profitto non viene più dato all'imprenditore, ma distribuito e reinvestito. I socialisti non sfruttano l'occasione per creare una rivoluzione, e in questo contesto si viene a creare il Partito comunista.
Giolitti e la risoluzione delle crisi
Giolitti risolve la situazione (1920). Minacciò di bombardare la città di Fiume e D'Annunzio abbandonò la città. Risolve anche il problema delle lotte operaie.
Ascesa di Mussolini e il fascismo
I fascisti fanno un'adunata a Roma con la minaccia di occupare il parlamento. Per il governo era una preoccupazione e il primo ministro Luigi Facta propone di usare l'esercito, ma il Re era già sceso a patti con Mussolini che aspetta va Milano di essere convocato. Poi scende a Roma chiamato dal Re che gli da l'incarico di Primo Ministro.
Risolverà il problema dello squadrismo, che rischiava di diventare pericoloso, nel 1923, inquadrando le squadre fasciste nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.
Ideologia e pensatori del sospetto
Ideologia: avere un pensiero con dei contenuti ben precisi rispetto a dei valori. Può avere anche una valenza negativa. Può essere intesa come linguaggio che va a mascherare e giustificare la realtà e le scelte politiche di un gruppo (Marx e Freud , i quali sono i pensatori del sospetto, smascherano ciò che sta sotto l'ideologia).
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali conseguenze culturali del Primo Dopoguerra in Italia?
- Come si sviluppò la situazione economica in Italia dopo la Prima Guerra Mondiale?
- Quali nuovi partiti politici emersero in Italia nel Primo Dopoguerra?
- Cosa rappresenta il termine "Vittoria Mutilata" nel contesto italiano post-bellico?
- Quali furono le conseguenze della Marcia su Roma nel 1922?
I combattenti tornarono con una maggiore consapevolezza dei loro diritti, e il reinserimento dei reduci nel lavoro divenne problematico. Nacquero associazioni di ex combattenti che rivendicavano promesse non mantenute dallo stato.
Gli stati si indebitarono pesantemente per finanziare la guerra. L'Italia aumentò le tasse e il debito pubblico, stampando moneta in eccesso, il che portò a un'inflazione significativa.
Emerse il Partito Popolare Italiano, il Partito Comunista d'Italia, e il Partito Nazionale Fascista. Ognuno aveva ideologie e obiettivi distinti, influenzando profondamente la politica italiana.
Rappresenta l'insoddisfazione per i risultati dei trattati di pace, in particolare riguardo all'annessione della Dalmazia e alla questione di Fiume, che rimase una città libera.
La Marcia su Roma portò Mussolini al potere come Primo Ministro, risolvendo il problema dello squadrismo inquadrando le squadre fasciste nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.