SaraFattori
Ominide
23 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Durante la Belle Époque, l'Europa ha vissuto un periodo di prosperità e innovazione, influenzato dalla seconda rivoluzione industriale, che ha favorito lo sviluppo di nuove tecnologie come il telefono, il telegrafo e le automobili.
  • La borghesia divenne la nuova classe dominante, influenzando la società di massa e sostenendo l'economia attraverso il lavoro e i commerci, parallelamente all'emergere di nuovi luoghi di intrattenimento e del turismo.
  • Le lotte sociali e politiche hanno portato alla formazione dei primi sindacati e partiti socialisti, con leggi che hanno migliorato le condizioni di lavoro e ampliato i diritti, come il suffragio universale maschile.
  • L'ottimismo del periodo era alimentato dal positivismo, una corrente filosofica che sosteneva il progresso scientifico e tecnico come mezzo per migliorare la società, nonostante le tensioni internazionali e l'avanzata del nazionalismo.
  • Le crisi internazionali, come quelle in Marocco e nei Balcani, hanno evidenziato le tensioni tra le potenze europee, creando alleanze contrapposte che avrebbero poi contribuito allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Indice

  1. L'inizio della Belle Époque
  2. Innovazioni tecnologiche e sociali
  3. Progresso e trasformazioni sociali
  4. Cambiamenti politici e sociali
  5. Cultura e filosofia del periodo
  6. Contrasti e tensioni internazionali
  7. Situazione politica nel Regno Unito
  8. Francia e instabilità politica
  9. Russia e arretratezza economica
  10. Germania e politica estera
  11. Impero asburgico e tensioni interne
  12. Nazionalismo e preparazione alla guerra
  13. Crisi internazionali e alleanze
  14. Sviluppo economico degli Stati Uniti
  15. Giappone e modernizzazione

L'inizio della Belle Époque

A partire dal ventesimo secolo, nonostante i contrasti tra i vari stati, l'Europa si trovava nel pieno della Belle Époque, ovvero un periodo di benessere e di sviluppo.

Si trattava dell'epoca successiva alla seconda rivoluzione industriale, cioè l'epoca dove l'Europa coglie i frutti derivati da essa.

All'interno delle società si ha infatti un trionfo della borghesia, nasce la società di massa e si diffonde il benessere.

Innovazioni tecnologiche e sociali

Si iniziano a diffondere oggetti che diventeranno simboli di questo periodo come il telefono, il telegrafo, le tramvie urbane e, con l'invenzione del motore a scoppio, anche le prime automobili.

Inoltre nel 1901 Guglielmo Marconi riuscì a trasmettere un segnale radio oltre l'Atlantico, dimostrando che le onde magnetiche seguivano la curvatura terrestre, potendo così essere utilizzate anche a grandissime distanze per le comunicazioni.

Venne messo a punto il primo aeroplano e in pochi anni si estese anche la rete ferroviaria.

Anche il settore della navigazione si sviluppò, così come la scienza, il cui progresso determinò un continuo miglioramento della vita, grazie anche a miglioramenti dal punto di vista sanitario ed igienico.

Si formarono inoltre le prime catene di montaggio, grazie alle quali si determinò una crescita dei redditi e dei consumi e una continua ricchezza degli stati.

La popolazione iniziò così ad arricchirsi e gli stipendi iniziarono ad essere più adeguati.

Progresso e trasformazioni sociali

La Belle Epoque fu anche un'epoca di profonde trasformazioni sociali, in quanto la borghesia sostituì definitivamente l'aristocrazia e si formava così la società di massa, che aveva come protagoniste fasce sempre più larghe della popolazione.

Si diffusero il mito del lavoro e del farsi da sé come mezzo per acquisire ricchezza e potere, cose che favorirono lo sviluppo dei commerci.

La borghesia riempì teatri, cinema e cabaret e, sempre in questi anni, si diffuse la stampa quotidiana.

Venne inoltre inaugurata la pratica sportiva di massa, che sostenne le Olimpiadi moderne ed inoltre si iniziò a diffondere sempre di più il turismo con lunga permanenza all'estero.

Cambiamenti politici e sociali

Oltre alla borghesia anche le classi popolari diedero un importante contributo e divennero a loro volta protagoniste.

La loro forza era costituita dagli operai, che aumentarono notevolmente a causa della diffusione delle industrie e, dopo aver capito l'importanza dell'economia dei paesi, essi mostrarono grandi capacità organizzative, soprattutto nella formazione dei primi sindacati, che lottavano per la riduzione degli orari di lavoro, per l'innalzamento dei salari, per l'affermazione del diritto di sciopero e per la tutela del lavoro minorile e femminile.

Nacquero anche i primi partiti politici di massa e con ideologia socialista.

Proprio per questo in molti paesi furono approvate le prime legislazioni assistenziali, che garantivano un sostegno alle classi sociali più povere in caso di malattia o maternità e durante la vecchiaia, e fu inoltre esteso a tutti gli uomini adulti il diritto di voto mentre le donne ne erano ancora escluse, in quanto conquisteranno tale diritto solo dopo la prima guerra mondiale.

Venne inoltre garantita a tutti l'istruzione elementare, accelerando così il processo di democratizzazione della politica e della società.

Cultura e filosofia del periodo

A questo grande sviluppo dell'economia e della società si affiancò un crescente fervore nel mondo della cultura, che ebbe le sue capitali a Parigi e Vienna e, proprio per questo, il simbolo della Belle Epoque è spesso considerata la Torre Eiffel.

Parigi era il luogo dove si sviluppavano le tendenze artistiche più innovative del continente, in quanto protettori e letterati di tutta Europa dibattevano di ogni argomento, e anche a Vienna in quegli anni operavano intellettuali e artisti che avrebbero poi influenzato il XX secolo.

Proprio per questo, da un punto di vista generale, questo spirito ottimistico dell'epoca fu interpretato dalla corrente filosofica del positivismo, ovvero una corrente filosofica che si afferma nella prima metà dell'800, che è caratterizzata da una grande fiducia nella scienza e nel progresso e fa riferimento alle teorie di Auguste Comte.

I positivisti interpretavano la storia come un periodo di trasformazione di scienza, tecnica e progresso, che porterà al benessere per tutti e, per questo, lo stato deve promuovere il progresso tecnico e scientifico, in quanto le scienze e le arti diventano l'unico modo per leggere la realtà.

Contrasti e tensioni internazionali

Nonostante la Belle Époque venga vista come un periodo di sviluppo e di benessere si ha anche un'altra facciata, che porterà alle guerre negli anni successivi e in particolare modo alla prima guerra mondiale, detta anche grande guerra, in quanto ricca di crudeltà.

Situazione politica nel Regno Unito

Nel Regno Unito era in atto un regime liberale.

La regina Vittoria morì nel 1901 e in quel momento il Regno Unito era il più ricco e potente paese del mondo, in quanto si estendeva sui territori dei cinque continenti e la sua marina mercantile dominava il commercio mondiale mentre la flotta assicurava il controllo militare degli oceani.

La società britannica appariva divisa da gerarchie di classe ma unita nell'interesse nazionale, principio condiviso anche dal labour party, cioè il partito laburista.

Francia e instabilità politica

In Francia la situazione della Terza Repubblica era più complessa e instabile perché veniva portata avanti da un governo liberale, che però dovrà affrontare nel tempo varie problematiche, tra cui il revanscismo, cioè lo spirito di vendetta dei francesi verso i tedeschi a causa della sconfitta nella guerra franco-prussiana, della perdita di Napoleone III e della perdita dell'Alsazia e della Lorena.

Inoltre era ancora presente il conflitto tra le forze conservatrici e quelle repubblicane e democratiche, che generava un'instabilità politica.

Repubblicani e democratici governarono il paese tra le elezioni del 1899 e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, introducendo importanti provvedimenti riguardanti il mondo del lavoro e promuovendo la laicità dello stato.

La società francese era caratterizzata però da spinte conservatrici e nazionalistiche ed infatti è, proprio in questi anni, che nasce l'antisemitismo, che infatti non nasce in Germania negli anni trenta ma esiste già da tempo perché il rifiuto degli ebrei era già presente.

Una testimonianza di fondamentale importanza è il caso di Alfred Dreyfus, ovvero un ufficiale dell'esercito francese che venne accusato di tradimento a favore della Prussia e che fu riconosciuto colpevole di aver fornito documenti riservati all'ambasciata tedesca.

Tutto ciò divenne un caso nazionale, tanto che Emile Zola pubblicò un documento che indicava nelle origini ebraiche di Dreyfus e nell'antisemitismo le cause reali della sua condanna, sostenendo così la sua innocenza.

Nonostante ciò però Dreyfus fu riabilitato solo dopo molti anni nel 1906.

Russia e arretratezza economica

La Russia all'inizio del 900 era governata dallo Zar Nicola II Romanov, che aveva ereditato dai suoi predecessori una situazione di grave e arretratezza che causò il sottosviluppo di questo paese.

La Russia fu però oggetto di investimenti di capitali stranieri e cominciò quindi a conoscere i primi benefici della rivoluzione industriale, anche se le fabbriche erano poche e diffuse soltanto a Mosca e a San Pietroburgo.

Nelle campagne inoltre i rapporti sociali erano ancora di tipo medievale, in quanto il potere rimaneva nelle mani dei proprietari terrieri locali e i contadini lavoravano in durissime condizioni.

In Russia inoltre mancava una classe media che si ponesse gli obiettivi politico culturali di una democrazia e dell'allargamento dei diritti civili.

Le forze politiche liberali erano molto deboli e divise tra loro e, la più importante era rappresentata dal partito di cadetti, che sostenevano la creazione di una monarchia costituzionale, anche se non erano in grado di opporsi all'autoritarismo.

I contadini facevano quindi riferimento al partito social rivoluzionario, che si basava su un programma di socialismo agrario che andava a valorizzare le terre comuni, le assemblee dei contadini e il lavoro cooperativo, mentre gli operai si rifacevano al partito socialdemocratico, che aveva come obiettivo la rivoluzione dei proletari ed era a sua volta diviso in due correnti, cioè i bolscevichi, che seguivano il programma di Marx e volevano l'alleanza tra operai e contadini, convinti che ciò avrebbe condotto il proletariato alla rivoluzione, alla conquista del potere politico e alla dittatura dello stesso proletariato, e i menscevichi, che sostenevano che per abbattere lo zar il proletariato doveva allearsi con la borghesia.

Nel 1905 la situazione della Russia precipitò improvvisamente, in quanto perse la guerra contro il Giappone e la crisi economica spinse le masse popolari a chiedere cambiamenti politici e sociali.

Proprio in questa situazione iniziarono a sorgere i primi soviet, cioè organismi rappresentativi dei lavoratori, con i quali essi potevano rivendicare i loro diritti.

Lo zar fu così costretto a istituire la Duma, cioè un’assemblea elettiva dotata di poteri legislativi, e a concedere una costituzione che dava ai russi maggiore libertà d'espressione e il suffragio universale.

Venne poi imposto come primo ministro Stolypin, che emise una riforma agraria che favoriva la divisione e la vendita delle terre comuni e puntava alla formazione di una nuova classe di proprietari terrieri piccoli e medi.

Circa un anno dopo, di fronte alle proteste, lo zar decise di sciogliere la Duma e di restringere il diritto di voto, dando maggior peso a quello delle classi più ricche per assicurarsi un parlamento favorevole.

La rivoluzione del 1905 non portò quindi alcun miglioramento alla Russia, che infatti entrerà nella prima guerra mondiale in condizioni di forte arretratezza.

Germania e politica estera

Il centro della politica continentale era la Germania dell'imperatore Guglielmo II, che appariva come un miscuglio di tradizione e di progresso, in quanto aveva il partito socialdemocratico più forte e la legislazione sociale più avanzata, un'industria che faceva concorrenza a quella inglese e l'economia in continua crescita.

La borghesia tedesca però non riusciva a imporsi a livello di classe dirigente ed, infatti, il potere dello stato rimaneva nelle mani del sovrano e della sua corte.

La parte più importante della Germania riguardava la politica estera, perché tutti i paesi europei erano consapevoli della forza militare tedesca e temevano in una sua supremazia continentale.

Impero asburgico e tensioni interne

L'impero asburgico era diventato nel 1867 impero d'Austria e Ungheria, affermando così la piena parità delle due nazionalità ed ebbe alla fine dell'800 una notevole crescita economica.

Le rivendicazioni delle numerose etnie presenti sul territorio erano però causa di grandi difficoltà sul piano interno e, inoltre, l'interesse che Vienna nutriva per i possedimenti dell'Impero ottomano nella penisola balcanica determinava forti attriti con la Russia, anch'essa interessata a quell'area.

Nazionalismo e preparazione alla guerra

Nell'Europa della Belle Epoque le relazioni internazionali furono contraddistinte da un lento peggioramento ed inoltre era presente un crescente nazionalismo delle masse, con un’esaltazione patriottica fondata sulla "lotta per la sopravvivenza" di un popolo sull'altro e delle terre da strappare a tutti i costi al "nemico".

In questo clima, il liberismo fu rimpiazzato da politiche protezionistiche, che complicavano o impedivano del tutto lo scambio di merci da un paese all'altro, attraverso l’applicazione di nuovi dazi.

Inoltre il nazionalismo portò ad altre numerose conseguenze, come la corsa al riarmo, cioè la messa in produzione di armi sempre più potenti, e la presenza di schiere sempre più numerose.

Proprio per questi motivi, la pace conosciuta dall'Europa tra il 1870 e il 1914 può essere considerata un periodo di preparazione della guerra, testimoniato anche dalle alleanze contrapposte per porre ogni stato nelle migliori condizioni possibili proprio in tale prospettiva.

Cosi, al culmine della belle époque, c'erano in Europa due grandi blocchi, pronti allo scontro militare, cioè la Triplice Alleanza, stipulata nel 1882 tra Italia, Austria-Ungheria e Germania e la Triplice Intesa, stipulata nel 1907 tra Francia, Regno Unito e Russia, che avevano uno scopo difensivo, ovvero che se qualcuno dell'alleanza veniva attaccato, gli altri stati aiutavano lo stato attaccato, ma se era uno stato dell'alleanza ad attaccare altri stati, gli stati alleati non lo avrebbero aiutato.

Crisi internazionali e alleanze

Nei primi anni del 900 si susseguirono diverse crisi e, gli epicentri dello scontro, furono il Marocco e i Balcani.

Nel 1905 l'imperatore Guglielmo II si scontrò con Parigi nel tentativo di difendere l'indipendenza marocchina dalle mire della Francia e, alla fine dello scontro, venne confermata l'indipendenza del Marocco, ma sottoponendolo a un controllo internazionale.

Nel 1911 la Francia però occupò Fez, cioè la capitale, e la Germania minacciò l'intervento, anche se la guerra fu evitata con un accordo bilaterale, in seguito al quale venne accordata libertà d'azione in Marocco, in cambio della cessione a Berlino di parte del Congo francese.

Nei Balcani, invece, il declino dell'impero ottomano alimentava diversi motivi di tensione, in quanto:

- la Russia ambiva da molto tempo a impadronirsi di alcune città per garantirsi un accesso diretto al Mediterraneo

- l'Austria-Ungheria mirava a estendere verso sud i propri domini

- le popolazioni balcaniche lottavano per l'indipendenza dai turchi e per la creazione di un proprio Stato.

Nel 1908 l'Austria-Ungheria si impadronì della Bosnia-Erzegovina e Vienna agi approfittando del momento di difficoltà a causa della rivolta dei turchi, anche se ciò venne contrastato dalla Russia e dalla Serbia, che si sentiva minacciata dalle mosse di Vienna e, un ulteriore motivo di contrasto con l'Austria-Ungheria era costituito dall'aspirazione dei serbi a raccogliere tutti gli slavi del sud, cioè serbi, bosniaci, croati e sloveni.

Per questi motivi, tra il 1912 e il 1913 nei Balcani si ebbero due guerre, di cui la prima, dichiarata a ottobre 1912, vide la vittoria della Serbia, della Bulgaria, della Grecia e del Montenegro e, la successiva Pace di Londra, nel maggio 1913, sancì la sconfitta dell'Impero turco, che dovette rinunciare a tutto il suo territorio europeo, fatta eccezione per lo stretto dei Dardanelli e di Costantinopoli.

La Serbia però non si accontentò, perché voleva una parte della Macedonia e così scoppiò la seconda guerra a luglio 1913, nella quale la Bulgaria fu attaccata non solo dagli ex alleati, ma anche dalla Turchia e dalla Romania.

Con il Trattato di Bucarest, la Bulgaria firmò la restituzione di alcuni territori ai suoi avversari e l'Impero ottomano riottenne parte della Tracia.

La conclusione di questi conflitti lasciava tutti gli stati coinvolti insoddisfatti, perché nessuno aveva realizzato appieno le proprie ambizioni.

Sviluppo economico degli Stati Uniti

All'inizio del secolo, gli Stati Uniti vissero una fase di eccezionale sviluppo, in quanto l'economia americana era una delle più avanzate al mondo.

In questo contesto molto importanti furono due personalità d'eccezione, tra cui Frederick Winslow Taylor, cioè un ingegnere che elaborò una teoria, detta taylorismo, grazie alla quale riuscì a incrementare al massimo la produttività, in quanto ogni operazione lavorativa veniva suddivisa in una sequenza di movimenti ed era affidata agli operai più capaci, velocizzando così i tempi di lavorazione e consentendo di ottenere un prodotto completo nel minor tempo possibile.

L'altro protagonista del tempo fu Henry Ford, primo grande industriale statunitense dell'automobile, che nel 1913 applicò le teorie di Taylor alla catena di montaggio, la quale era costituita da un nastro trasportatore che faceva avanzare un pezzo, sul quale ogni salariato compiva una sola operazione e, al termine, il pezzo usciva montato ed assemblato in componenti più complessi.

Si otteneva così un prodotto standardizzato e adatto alla produzione continua, necessaria per fare fronte agli ordini dei consumatori e, visto il successo, i principi del taylorismo e del fordismo furono introdotti anche nelle industrie europee.

Gli Stati Uniti però non acquisivano importanza nelle relazioni internazionali, in quanto non prendevano parte alla spartizione coloniale e non si intromettevano nelle controversie in Europa, tenendosi così a distanza della politica internazionale del primo 900.

Tuttavia, le cose si stavano rapidamente evolvendo anche in questo campo.

Washington infatti attuò la dottrina Monroe, secondo la quale tutta l'America doveva essere libera dall'influenza degli stati europei.

Gli Stati Uniti quindi da un lato rivendicavano il diritto di difenderla da intromissioni esterne, mentre dall'altro dichiaravano di non voler interferire nelle vicende politiche interne all'Europa e, sulla base di queste teorie, gli Usa affermarono la propria influenza sull'America Latina e, stringendo rapporti con tutti i paesi dell'area, nel 1898 cacciarono la Spagna da Cuba, s'impossessarono di Portorico, presero sotto il proprio controllo la nuova Repubblica cubana e il Canale di Panama, occuparono le Filippine e diversi arcipelaghi e costruirono una flotta in grado di combattere con quella inglese.

Giappone e modernizzazione

Il Giappone era entrato davvero in contatto con l'Occidente sul piano economico e culturale solo alla metà dell'800, quando venne in parte costretto dagli Stati Uniti, che pretendevano l'apertura al commercio internazionale dei porti giapponesi.

L'ascesa al trono della dinastia Meiji, inoltre, aveva dato al paese un impulso verso la modernizzazione economica e sociale e portato un'economia molto simile all’autoritarismo, in quanto la politica estera fu molto aggressiva, con lo scopo di assicurarsi il controllo delle risorse naturali presenti nelle vicinanze e, a questo punto, decisero di seguire la via dell'imperialismo.

La prima contesa militare si verificò con la Cina nel 1895 con una vittoria del Giappone, che si impossessò della penisola di Corea, ricca di risorse agricole, ferro e carbone ma, dopo pochi anni, Tokyo entrò in contrasto con la Russia, che aveva occupato la Manciuria pretendendo la Corea.

La guerra scoppiò nel 1904 e si concluse l'anno successivo risolvendosi in un disastro per la Russia, che subì due sconfitte, di cui una sulla terraferma e l'altra nella battaglia navale di Tsushima.

Il successo del Giappone fu accolto in Europa con stupore, in quanto per la prima volta una potenza extraeuropea otteneva la vittoria in uno scontro militare con un esercito del vecchio continente.

La Russia dovette abbandonare la Manciuria e il Giappone, che acquisì la Corea, diventò una potenza riconosciuta a livello mondiale.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali innovazioni tecnologiche durante la Belle Époque?
  2. Durante la Belle Époque, si diffusero il telefono, il telegrafo, le tramvie urbane, le prime automobili grazie al motore a scoppio, e Guglielmo Marconi trasmise un segnale radio oltre l'Atlantico. Inoltre, furono sviluppati il primo aeroplano e si estese la rete ferroviaria.

  3. Come si trasformò la società durante la Belle Époque?
  4. La società vide il trionfo della borghesia come nuova classe dominante, la nascita della società di massa, e l'aumento del benessere. Si diffusero il mito del lavoro e del farsi da sé, e si svilupparono i commerci, il turismo, e la pratica sportiva di massa.

  5. Quali furono le principali lotte sociali durante questo periodo?
  6. Le lotte sociali furono guidate dagli operai e dalle donne, con la formazione dei primi sindacati che lottavano per la riduzione degli orari di lavoro, l'innalzamento dei salari, il diritto di sciopero, e la tutela del lavoro minorile e femminile. Nacquero anche i primi partiti politici di massa con ideologia socialista.

  7. Qual era la situazione politica in Russia all'inizio del 1900?
  8. La Russia era governata dallo Zar Nicola II Romanov e si trovava in una situazione di arretratezza. Nonostante alcuni investimenti stranieri, le fabbriche erano poche e concentrate a Mosca e San Pietroburgo. La società era divisa, con contadini in condizioni dure e una classe media assente. Le forze politiche liberali erano deboli e divise.

  9. Quali furono le conseguenze del nazionalismo crescente in Europa?
  10. Il nazionalismo crescente portò a politiche protezionistiche, una corsa al riarmo, e la formazione di alleanze militari contrapposte come la Triplice Alleanza e la Triplice Intesa. Questo clima di tensione contribuì a preparare il terreno per la Prima Guerra Mondiale.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

SaraFattori di Mauro_105

URGENTE (321112)

SaraFattori di Lud_

domandina

SaraFattori di Samantha Petrosino