Concetti Chiave
- All'inizio del Novecento, l'Italia vive una lenta rivoluzione industriale limitata al nord, spingendo molti a emigrare per lavoro.
- Giovanni Giolitti cerca di coinvolgere socialisti e cattolici nella politica, in un contesto di tensioni post-Prime guerra mondiale.
- Nel 1921, Benito Mussolini fonda il partito fascista, che si diffonde con la violenza e limita i diritti civili.
- L'alleanza tra Mussolini e Hitler sfocia in leggi razziali nel 1938 e nella partecipazione alla Seconda guerra mondiale.
- Dopo la caduta di Mussolini nel 1943, l'Italia firma l'armistizio e dal 1945 diventa una Repubblica con la nuova Costituzione del 1947.
Indice
L'unità d'Italia e le difficoltà economiche
Nel 1961 l'Italia raggiunge l'unità e 10 anni dopo Roma ne diventa la capitale. L'Ottocento si chiude con grandi difficoltà economiche soprattutto delle classi popolari, e culmina con una repressione delle proteste sociali, che portano all'assassino e del Re Umberto I di Savoia. All'inizio del Novecento e l'Italia è ancora caratterizzata da un'economia arretrata e agricola e vive la rivoluzione industriale, anche se solo nelle regioni settentrionali. Siccome si parla di un cambiamento molto lento molti decidono di lasciare l'Italia e di cercare lavoro in altri paesi europei.
Giolitti e la Prima guerra mondiale
Questi cambiamenti si ripercuotono anche sulla politica, il cui protagonista è Giovanni Giolitti, che per primo comprende la necessità di coinvolgere nella vita politica i socialisti e i cattolici. Nel 1914 scoppia la Prima guerra mondiale e nonostante la maggior parte dell'Italia sia per la neutralità, l'Italia entra in guerra.
La guerra termina il 4 novembre del 1918 e causa 10 milioni di morti. L'Italia fa parte dei paesi vincitori e quindi introduce nei propri confini Istria e Trentino, così come l'Alto Adige.
L'ascesa del fascismo e la Seconda guerra mondiale
Dopo la guerra l'instabile situazione economica provoca tensioni sociali e politiche. In questo clima di incertezza nel 1921 Benito Mussolini fonda il partito fascista, che si basa su una concezione assolutistica del potere. Il nuovo partito si diffonde con la violenza in tutto il Paese e organizza una manifestazione nazionale detta marcia su Roma. Mussolini prende in carica la guida del governo nazionale. Il fascismo adotta diversi strumenti di affermazione oltre la violenza, così come la ricerca di consenso e la limitazione dei diritti. Nel 1925 viene soppressa la libertà di stampa e si sciolgono i partiti politici. Tutto questo sfocia nell'Alleanza tra Mussolini e Adolf Hitler, dittatore nazista. Nel 1938 il fascismo emana le leggi razziali che negano gli ebrei i propri diritti. con l'invasione della Polonia nel 1939 scoppia la Seconda guerra mondiale, in cui l'Italia combatte dal 1940 fino al 1943 alleata con la Germania e il Giappone. Mussolini viene rimosso dal potere e arrestato nel 1943 e l'Italia scioglie nello stesso anno l'alleanza con Hitler, firmando l'armistizio che combatte il nazifascismo. L'Italia viene accusata di tradimento e l'esercito tedesco la occupa. Mussolini fonda un'altra Repubblica fascista ancora alleata di Hitler. Le truppe alleate avviano bombardamenti sulle città italiane. Inizia la Resistenza, una lotta armata per la liberazione dal nazismo che termina nel 1945 con la vittoria della democrazia. Il 2 giugno del 1946 il referendum sancisce la sconfitta della monarchia e viene proclamata la Repubblica. Il 27 dicembre 1947 viene promulgata la Costituzione.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali difficoltà economiche in Italia alla fine dell'Ottocento?
- Come influenzò la Prima guerra mondiale l'Italia?
- Quali furono le conseguenze dell'ascesa del fascismo in Italia?
- Cosa accadde in Italia dopo la caduta di Mussolini nel 1943?
Alla fine dell'Ottocento, l'Italia affrontò grandi difficoltà economiche, soprattutto per le classi popolari, culminando in proteste sociali e l'assassinio del Re Umberto I di Savoia.
La Prima guerra mondiale, iniziata nel 1914, portò l'Italia a entrare in guerra nonostante la maggioranza fosse per la neutralità. La guerra terminò nel 1918, causando 10 milioni di morti e permettendo all'Italia di espandere i propri confini.
L'ascesa del fascismo portò alla soppressione della libertà di stampa, allo scioglimento dei partiti politici e all'emanazione delle leggi razziali nel 1938, culminando nell'alleanza con la Germania nazista.
Dopo la caduta di Mussolini nel 1943, l'Italia sciolse l'alleanza con Hitler, firmò l'armistizio e iniziò la Resistenza contro il nazifascismo, che terminò nel 1945 con la vittoria della democrazia e la proclamazione della Repubblica nel 1946.