Concetti Chiave
- Nel 1915, la guerra di logoramento si intensificò sul fronte occidentale, con l'uso di gas tossici a Ypres da parte dei tedeschi.
- Gli Imperi Centrali ottennero importanti vittorie sul fronte orientale, costringendo la Russia a ritirarsi da Polonia e Lituania.
- La campagna nei Balcani vide la penetrazione austro-tedesca e l'occupazione di Serbia e Montenegro, favorita dall'entrata della Bulgaria in guerra.
- La Germania iniziò una guerra sottomarina indiscriminata, culminata nell'affondamento del Lusitania, come risposta al blocco britannico.
- L'Italia entrò in guerra contro l'Austria-Ungheria il 24 maggio 1915, dopo il Patto di Londra, aprendo un nuovo fronte tra il Trentino e l'Isonzo.
Indice
L'anno 1915 e gli imperi centrali
Il 1915 fu un anno fortemente caratterizzato dall'andamento favorevole agli imperi centrali.
Il fronte occidentale rimase sostanzialmente immobilizzato in una estenuante guerra di logoramento in trincea lungo la linea tra le Fiandre, la Marna e la Lorena; i combattimenti più intensi si verificarono a Ypres (22 aprile-25 maggio) quando i tedeschi fecero uso per la prima volta di gas tossici (fosgene e iprite).Più particolare furono le operazioni sul fronte orientale (Prussia e Carpazi) e soprattutto nei Balcani, teatro della progressiva penetrazione austro-tedesca, facilitata anche dall'entrata nel conflitto della Bulgaria a fianco degli Imperi Centrali.
Offensive austro-tedesche in Galizia
Nel corso di una seconda offensiva nella zona dei laghi Masuri (a febbraio) le armate tedesche sconfissero duramente l'esercito russo, facendo oltre 100.000 prigionieri e completando la conquista della Prussia Orientale. Nel maggio successivo gli austro-tedeschi intrapresero quindi una più vasta offensiva in Galizia, segnando con le battaglie di Gorlice e Tarnow (1-3 maggio) l'inizio della disfatta dell'esercito russo, che sottoposto in luglio alla pressione di un'altra offensiva su tutto il fronte, dal Baltico al fiume San (in Galizia), si vide costretto ad evacuare la Polonia (Varsavia cadde il 5 agosto) e la Lituania (Vilnius cadde il 18 agosto).
Occupazione dei Balcani
Tra ottobre e dicembre, attaccati contemporaneamente dalle truppe tedesche e dalla Bulgaria, Serbia e Montenegro furono occupati dagli Imperi Centrali.
Fallimento dell'attacco ai Dardanelli
Nel tentativo di alleggerire la pressione sul fronte francese e su quello russo, le forze dell'Intesa tentarono anche un attacco combinato per maree per terra alla Turchia per il controllo dei Dardanelli (gennaio-aprile) : l'operazione, tuttavia, si rivelò fallimentare e gli inglesi persero la quasi totalità del loro corpo di spedizione.
Guerra sottomarina tedesca
Un altro fatto di grande rilevanza fu l'inizio della guerra sottomarina da parte della Germania contro tutte le imbarcazioni incrociava nelle zone di guerra, comprese la barche di stati neutri, come misura di ritorsione contro il blocco imposto dalla flotta britannica alle coste tedesche ( 7 maggio: affondamento del transatlantico inglese Lusitania).
Entrata in guerra dell'Italia
Il risultato di maggior rilievo ottenuto dalle forze dell'Intesa fu l'entrata in guerra dell'Italia che aprì un nuovo fronte tra il Trentino ed il fiume Isonzo. In Italia, infatti, la dichiarazione di neutralità del 3 agosto 1914 provocò accese proteste degli interventisti, che costituivano un gruppo composito e sostanzialmente minoritario dell'opinione pubblica; l'articolato campo interventista comprendeva innanzitutto i nazionalisti ma anche settori liberali, repubblicani e socialisti dissidenti come Leonida Bissolati, Ivanoe Bonomi e Gaetano Salvemini; vi era poi la tendenza estremista degli interventisti rivoluzionari (tra cui Filippo Corridoni e Benito Mussolini, espulso per questo dal PSI), i quali ritenevano che una partecipazione alla guerra al fianco dell'Intesa potesse accrescere la crisi del capitalismo e aprire la strada alla rivoluzione sociale. Favorevoli al mantenimento della neutralità erano invece i socialisti, i liberali di Giolitti e la maggior parte dei cattolici.
Patto di Londra e interventismo italiano
Intanto il governo di Antonio Salandra aveva aperto trattative con l'Intesa con la quale stipulò il 26 aprile 1915 il Patto di Londra (concluso dal ministro degli esteri Sidney Sonnino), che impegnava l'Italia ad entrare in guerra entro un mese a fianco di Inghilterra, Francia e Russia, in cambio dei territori austriaci del Trentino, Alto Adige, Istria, Dalmazia settentrionale, le città di Trieste, Gorizia e Gradisca, oltre ai compensi territoriali nelle colonie.
Per intimidire la Camera dei Deputati, chiamata a ratificare il Patto di Londra, gli interventisti inscenarono violente manifestazioni (il famoso " radioso maggio") così l'Italia, che il 3 maggio si era staccata dalla Triplice Alleanza, dichiarò guerra il 24 maggio all'Austria-Ungheria.
Battaglie dell'Isonzo e guerra di posizione
Il comando del fronte italiano fu affidato a Luigi Cadorna, che concentrò le operazioni militari sul Carso, dove tra il 23 giugno e il 10 novembre furono combattute le prime quattro battaglie dell'Isonzo. Numericamente superiori ma scarsamente dotate di artiglieria e mitragliatrici, le truppe italiane non riuscirono tuttavia a sfondare le difese austriache, e anche su questo fronte la guerra di movimento divenne presto una logorante guerra di posizione in trincea.
Domande da interrogazione
- Quali furono gli eventi principali sul fronte occidentale nel 1915?
- Come si svilupparono le operazioni sul fronte orientale?
- Quali furono le conseguenze dell'entrata in guerra della Bulgaria?
- Quali furono le implicazioni della guerra sottomarina tedesca?
- Quali furono le motivazioni dietro l'entrata in guerra dell'Italia?
Nel 1915, il fronte occidentale fu caratterizzato da una guerra di logoramento in trincea, con combattimenti intensi a Ypres, dove i tedeschi usarono per la prima volta gas tossici.
Sul fronte orientale, le armate tedesche sconfissero l'esercito russo nella zona dei laghi Masuri e in Galizia, costringendo i russi a evacuare la Polonia e la Lituania.
L'entrata in guerra della Bulgaria a fianco degli Imperi Centrali facilitò la penetrazione austro-tedesca nei Balcani, portando all'occupazione di Serbia e Montenegro.
La Germania iniziò una guerra sottomarina contro tutte le imbarcazioni nelle zone di guerra, compresi i neutrali, come ritorsione contro il blocco britannico, culminando nell'affondamento del Lusitania.
L'Italia entrò in guerra dopo il Patto di Londra, spinta da pressioni interventiste e promesse territoriali, nonostante l'opposizione di socialisti, liberali di Giolitti e cattolici.