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Concetti Chiave

  • La guerra di indipendenza iniziò il 23 marzo 1848, quando Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria e attraversò il Ticino con 50.000 uomini.
  • Le vittorie iniziali a Pastrengo e Goito permisero a Carlo Alberto di guadagnare terreno, ma il ritiro delle truppe papali e napoletane indebolì l'esercito piemontese.
  • Radetzky approfittò della debolezza piemontese, vincendo a Custoza e costringendo Carlo Alberto a firmare l'armistizio di Salasco il 9 agosto.
  • Dopo la tregua, il Piemonte riaprì le ostilità, ma subì una sconfitta decisiva a Novara il 23 marzo 1849, portando all'abdicazione di Carlo Alberto.
  • La guerra si concluse con la disfatta piemontese e un trattato di pace sfavorevole, segnando l'inizio di una dura repressione nelle città lombarde.

Indice

  1. Dichiarazione di guerra e prime mosse
  2. Resistenza e successi iniziali
  3. Indebolimento e ritirata
  4. Ripresa delle ostilità e sconfitta finale

Dichiarazione di guerra e prime mosse

La dichiarazione di guerra avvenne 23 marzo 1848 quando Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria.

Carlo Alberto con un esercito di circa 50.000 uomini, male equipaggiati, varcò il Ticino a Pavia e si portò sulla riva destra del Mincio per cacciare gli austriaci dal Quadrilatero.

Il 30 aprile ottienne una grande vittoria a Pastrengo, che si trova ad est di Peschiera, per poter tagliare le comunicazioni tra la Val dell'Adige e Verona e pose un'assedio a Peschiera.

Il frattempo il generale Radetzky passò all'offensiva, e mentre Carlo Alberto attendeva l'assedio di Peschiera uscì da Mantova sulla riva destra del Mincio con intenzione di risalire il fiume e sorprendere alle spalle l'esercito piemontese.

Resistenza e successi iniziali

Ma l'attacco fallì perché il 29 maggio a Curtatone e Montanara vi fu l'eroica resistenza di 5000 volontari , i quali, nonostante il numero superiore delle truppe avversarie, si fecero massacrare piuttosto che arrendersi.

In questo modo Carlo Alberto ebbe il tempo di preparare l'offensiva contro gli austriaci, che, quando il giorno successivo, 30 maggio, si lanciarono all'assalto del ponte di Goito, furono completamente battuti.

Inoltre la sera stessa venne conquistata anche Peschiera e i soldati acclamarono per la prima volta Carlo Alberto come re d'Italia.

Indebolimento e ritirata

Tuttavia, malgrado i successi iniziali, tra aprile e maggio si verificarono degli eventi che portarono all'indebolimento dell'esercito piemontese:

- Pio IX con la allocuzione del 29 aprile diede alle sue truppe l'ordine di ritirarsi dalla guerra;

- Ferdinando II di Napoli ritirò anch'egli le proprie truppe dalla guerra;

Il generale Radetzky approfittando di questo indebolimento dell'esercito piemontese riprese la sua offensiva e dopo aver conquistato Cadore e quasi tutto il Veneto, tranne Venezia, attaccò l'esercito piemontese e lo vinse a Custoza , il 23 e il 25 luglio, costringendolo alla ritirata.

Il 4 agosto Carlo Alberto è obbligato a lasciare Milano assediata e il 9 agosto il generale Salasco firmò l'armistizio (di Salasco) che imponeva ai piemontesi di ripassare il Ticino.

Ripresa delle ostilità e sconfitta finale

Dopo sette mesi di tregua il Piemonte disdisse l' armistizio di Salasco e il comando dell'esercito venne dato al generale polacco Chrazanowski.

Chrazanowski pensava di passare il Ticino al Nord per marciare su Milano e prendere così le spalle esercito austriaco, mentre il generale Ramorino doveva difendere il passo del Ticino a Pavia e tenere a bada gli austriaci.

Ma mentre il generale Chrazanowski passava il Ticino (il 20 marzo), il generale Radetzky poteva passare il Ticino e Pavia e invadere il Piemonte a causa del tradimento del generale Ramorino, il quale venne poi fucilato.

L'esercito piemontese allora cercò di arrestare l'avanzata del nemico tra il Ticino e la Sesia, ma subì una grave sconfitta a Novara il 23 marzo.

Carlo Alberto allora abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II, il quale il giorno dopo incontrò presso Vignale il generale Radetzky con il quale firmò un trattato di pace, nel quale erano richieste condizioni molto gravose sia dal punto di vista territoriale che economico (vennero chiesti 75 milioni per l'indennità di guerra).

La guerra terminò quindi con la disfatta dell'esercito piemontese e con una dura repressione delle città lombarde che erano insorte all'inizio della guerra.

Domande da interrogazione

  1. Quando Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria?
  2. Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria il 23 marzo 1848.

  3. Quale fu una delle prime vittorie di Carlo Alberto durante la prima fase della guerra?
  4. Una delle prime vittorie di Carlo Alberto fu a Pastrengo il 30 aprile, dove riuscì a tagliare le comunicazioni tra la Val dell'Adige e Verona.

  5. Quali eventi portarono all'indebolimento dell'esercito piemontese tra aprile e maggio?
  6. L'indebolimento dell'esercito piemontese fu causato dal ritiro delle truppe di Pio IX e Ferdinando II di Napoli dalla guerra.

  7. Cosa accadde a Carlo Alberto dopo la sconfitta a Novara?
  8. Dopo la sconfitta a Novara, Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II.

  9. Quali furono le conseguenze del trattato di pace firmato da Vittorio Emanuele II?
  10. Il trattato di pace firmato da Vittorio Emanuele II impose condizioni gravose, tra cui un'indennità di guerra di 75 milioni, e portò alla disfatta dell'esercito piemontese e alla repressione delle città lombarde.

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