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Concetti Chiave

  • Giolitti mantenne a lungo ruoli politici chiave, garantendo continuità e progresso economico sociale dal 1903 al 1914.
  • Abile nel trasformismo, Giolitti guadagnò consenso dai partiti di massa, come socialisti e cattolici, tramite clientelismo e corruzione.
  • Favorì il dialogo con sindacati e socialisti, rispettando il diritto di sciopero e riconoscendo i sindacati, evitando repressioni violente.
  • Promosse l'integrazione dei cattolici nella politica, attenuando la bolla papale "non-expedit" che limitava la partecipazione politica cattolica.
  • Nonostante iniziative per lo sviluppo del sud, come un polo industriale e un acquedotto, questi progetti non furono completati, lasciando il sud arretrato.

Indice

  1. Ruolo politico di Giolitti
  2. Strategie politiche e alleanze
  3. Riforme sociali e sindacali
  4. Influenza dei cattolici e nazionalismo
  5. Riforme sociali e industriali

Ruolo politico di Giolitti

Giolitti ricopre un ruolo politico (prima ministro degli interni, poi presidente del Consiglio) per un tempo molto lungo, che va circa dal 1903 al 1914. Ciò permise:

- Continuità alla sua azione politica;

- Progresso economico sociale.

Strategie politiche e alleanze

Egli riuscì a capire l’importanza dei due grandi partiti di massa che andavano prendendo sempre più potere e fu abile a portarli dalla sua parte: socialisti e cattolici. Per assicurarsi un elevato consenso ricorse alla pratica del trasformismo, clientelismo e corruzione.

Riforme sociali e sindacali

- Fondamentale fu il rapporto che egli fu capace di instaurare con i movimenti sindacali e con il partito socialista (la parte riformista con esponenti quali Turati, Treves) tanto che ai movimenti operai dell’inizio del secolo non si oppose con violente manifestazioni (come invece aveva fatto prima di lui Di Rudinì con il comando di Bava Beccaris di sparare sulla folla pacifica scioperante).

Adottò quindi diverse scelte in questo senso: il rispetto al diritto dello sciopero, il riconoscimento dei sindacati, una legislazione sociale.

Influenza dei cattolici e nazionalismo

- Giolitti favorì l’ingresso dei cattolici nella vita politica italiana, facendo in modo che il non-expedit, la bolla papale del 1870 che non consentiva ai cattolici né di eleggersi né di votare, si attenuasse sempre più.

Si diffuse un nazionalismo bellicista e antidemocratico che confluì nella formazione di un partito antidemocratico e colonialista –basti pensare che in questo contesto agiscono personaggi quali i futuristi e Gabriele D’Annunzio-. Si sviluppano quindi anche corrieri e giornali quali ‘Il Regno’, ‘Il Tricolore’, ‘La grande Italia’, con un intento propagandistico.

Riforme sociali e industriali

- Lo sciopero venne legalizzato

- Vennero tutelati i lavoratori anche invalidi e malati

- Prosegue la tutela delle donne in maternità e del lavoro minorile

- Per tutelare e sviluppare il sud, industrialmente arretrato rispetto al Nord, Giolitti fece avviare la costruzione di un polo industriale vicino Napoli e incentivò la costruzione di un acquedotto in Puglia. Tali provvedimenti non vennero però mai portati in atto fino in fondo, il Sud restò comunque un serbatoio da cui attingere voti.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali strategie politiche adottate da Giolitti durante la sua leadership?
  2. Giolitti adottò il trasformismo, il clientelismo e la corruzione per ottenere consenso, instaurò rapporti con socialisti e cattolici, e rispettò il diritto di sciopero e i sindacati.

  3. Come influenzò Giolitti la partecipazione dei cattolici nella politica italiana?
  4. Giolitti favorì l'ingresso dei cattolici nella politica italiana, attenuando l'effetto del non-expedit, la bolla papale che limitava la partecipazione politica dei cattolici.

  5. Quali furono alcuni dei provvedimenti sociali e industriali presi tra il 1901 e il 1903?
  6. Tra i provvedimenti vi furono la legalizzazione dello sciopero, la tutela dei lavoratori invalidi e malati, la protezione delle donne in maternità e del lavoro minorile, e iniziative per lo sviluppo industriale del Sud, come la costruzione di un polo industriale vicino Napoli.

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