Concetti Chiave
- Il Sillabo di Pio IX, pubblicato nel 1864, elenca ottanta proposizioni condannate dalla Chiesa come errori dottrinali e filosofici dell'età moderna.
- Il documento, sviluppato da una commissione istituita da Pio IX, fu frutto di un progetto iniziato nel 1849 su un'idea del cardinale Pecci.
- La pubblicazione del Sillabo coincise con l'enciclica Quanta cura e fu influenzata da accordi politici come la Convenzione di settembre tra Italia e Francia.
- Il Sillabo è organizzato in dieci paragrafi tematici, affrontando temi come panteismo, socialismo, diritti della Chiesa e liberalismo.
- La reazione teologica al Sillabo fu varia, con dibattiti sul suo valore dogmatico e la proposta di una mediazione tra Chiesa e modernità.
Indice
Origine e sviluppo del sillabo
Il sillabo è un documento che contiene un elenco di ottanta proposizioni condannate da Pio IX nel 1864. Il titolo completo del documento è Syllabus complectens praecipuos nostrae aetatis errores e si presenta come un ampio testo che riunisce, con l’obiettivo di condannarle, le principali convinzioni dottrinali e le manifestazioni del pensiero filosofico dell’età moderna ritenute sbagliate dalla Chiesa. Il documento costituì il punto di arrivo di un progetto iniziato nel 1849, in base ad un’idea del cardinale Pecci che in seguito salirà al trono pontificio con il nome di Leone XIII. Quattro anni più tardi fu ripreso dalla rivista “Civiltà cattolica”. Da parte sua, Pio IX istituì una commissione con l’obiettivo di fare un’indagine sui principali errori dottrinali e filosofici del tempo.
La commissione e le sue decisioni
I lavori non iniziarono subito: infatti, la commissione cominciò a lavorare solo nel 1859, in coincidenza della perdita del Papa di una larga parte del potere temporale. Nel 1862, la commissione concluse l’incarico e, dopo aver preso visione di alcune relazioni elaborate da appositi esperti, decise di sottoporre un elenco di sessantun errori al parere di trecento vescovi che nel frattempo si trovavano riuniti a Roma per la canonizzazione di alcuni martiri giapponesi. Essi espressero un parere favorevole, ma il papa ritenne politicamente opportuno non procedere con la prevista bolla di condanna anche perché, nel frattempo, il giornale torinese “Il Mediatore” fece trapelare delle indiscrezioni. Decise allora di modificare l’impianto originario affidando il lavoro a una nuova commissione il cui compito era di estrapolare gli errori più comuni dei tempi moderni dagli atti emanati dal Pontefice stesso (encicliche, allocuzioni o lettere pastorali) Fu così che vennero individuate ottanta proposizioni conclusive.
Pubblicazione e contesto politico
La pubblicazione del documento avvenne l’8 dicembre 1864 contemporaneamente all’enciclica Quanta cura e fu inviato a tutti i vescovi sotto forma di lettera da cardinale di Stato Antonelli. Alla rottura degli indugi contribuì senz’altro la stipulazione della Convenzione di settembre (15 settembre 1864) fra il Regno d’Italia e la Francia di Napoleone III. Esso prevedeva il ritiro delle truppe francesi, che presidiavano Roma per proteggere il papa, in cambio dell'impegno dell'Italia a non invadere lo Stato pontificio, a rinunciare a Roma capitale e a trasferire la capitale da Torino a Firenze.
Struttura e contenuto del sillabo
Il Sillabo è diviso in dieci paragrafi, in funzione del tema trattato:
1) Panteismo, naturalismo e razionalismo assoluto
2) Razionalismo moderato
3) Indifferentismo e latitudinarismo
4) Socialismo, comunismo, società segrete, società bibliche, società clerico-liberali
5) La Chiesa i suoi diritti e privilegi
6) La società civile in se stessa e nei suoi rapporti con la Chiesa
7) La morale naturale e cristiana
8) Il matrimonio
9) Il potere temporale del sovrano pontefice
10) Il liberalismo
Reazioni e interpretazioni teologiche
Tutti e dieci paragrafi trovano una sintesi nell’ottantesima proposizione, in cui si afferma che il pontefice romano può e deve riconciliarsi con il progresso, con il liberalismo e con la civiltà moderna in generale. All’inizio, i teologi non si trovarono d’accordo sul valore dogmatico del documento. Quasi subito dopo la pubblicazione del Sillabo, il vescovo di Orléans pubblicò l’opuscolo La Convenzione del 15 settembre e l’enciclica dell’8 dicembre con cui sosteneva la necessità di una mediazione fra obbedienza alla Chiesa e accettazione della società moderna. Riprendendo la tradizionale distinzione fra tesi e ipotesi, il prelato francese condannava la corruzione del mondo moderno come tesi e ammetteva, come ipotesi, il fatto che lo sviluppo storico fosse inevitabile.
Domande da interrogazione
- Qual è il contenuto principale del Sillabo di Pio IX?
- Come è stato sviluppato il Sillabo?
- Quali sono i temi principali trattati nei paragrafi del Sillabo?
- Qual è stata la reazione iniziale dei teologi al Sillabo?
- Qual è l'importanza della Convenzione di settembre nel contesto del Sillabo?
Il Sillabo è un documento che elenca ottanta proposizioni condannate dalla Chiesa, considerate errori dottrinali e filosofici dell'età moderna.
Il Sillabo è stato il risultato di un progetto iniziato nel 1849, con una commissione che ha lavorato dal 1859 per identificare errori dottrinali, culminando nella pubblicazione del documento nel 1864.
I temi includono panteismo, razionalismo, indifferentismo, socialismo, diritti della Chiesa, rapporti tra società civile e Chiesa, morale, matrimonio, potere temporale del papa e liberalismo.
I teologi non erano d'accordo sul valore dogmatico del documento, e ci furono discussioni sulla necessità di mediazione tra obbedienza alla Chiesa e accettazione della società moderna.
La Convenzione di settembre tra il Regno d'Italia e la Francia ha influenzato la pubblicazione del Sillabo, poiché prevedeva il ritiro delle truppe francesi da Roma e un accordo politico che ha facilitato la rottura degli indugi da parte del papa.