Concetti Chiave
- Pio IX inizialmente sembrava sostenere la causa dell'indipendenza italiana, concedendo amnistie e riforme come la libertà di stampa e un Consiglio dei ministri laico.
- L'allocuzione concistoriale del 29 aprile 1848 segnò un netto cambiamento di posizione del Papa, rifiutando il sostegno alla guerra contro l'Austria per timore di uno scisma religioso.
- La contraddizione tra il potere spirituale e temporale del Papa emerse chiaramente, mettendo in crisi il mito del Papa liberale e patriottico sostenuto dal pensiero neoguelfo.
- Antonio Rosmini sostenne che i poteri spirituale e temporale del Papa non fossero in contraddizione, accettando l'allocuzione papale e distinguendo il ruolo del Papa sovrano come simile a quello di un sovrano laico.
- Gino Capponi vide nell'allocuzione del 29 aprile un crollo della sovranità papale storica, interpretando la situazione come parte di un piano di Provvidenza per il futuro dello Stato pontificio.
Indice
Papato e Italia nel 1848[/2]
Il papa e la guerra del 1848
Nel 1848, il papa, Pio IX, incapace di sottrarsi all’entusiasmo del popolo di fronte alla notizia della guerra del Piemonte contro l’Austria e ad alcuni atti pontifici che sembravano appoggiare la causa dell’indipendenza italiana, pur tra tanti dubbi ed incertezze, alla fine aderisce alla guerra.
L’illusione che il Papa appoggiasse la causa patriottica derivava dal fatto che aveva concesso l’amnistia vai condannati e agli esuli politici, che aveva attuato alcune riforme come quella della libertà di stampa e del Consiglio dei ministri che ormai vedeva presenza di laici. Significativa era stata la concessione della Costituzione. Successivamente, per il timore di uno scisma religioso nei paesi tedeschi e sotto la pressione della diplomazia conservatrice europea, il Pontefice prende una decisione del tutto contraria, confermata da un’allocuzione concistoriale del 29 aprile 1848. Tale discorso ebbe un’eco vastissima sull’opinione pubblica. In pratica, si stava rivelando l’equivoco su cui si era fondato fino ad allora il pensiero neoguelfo, cioè l’attribuzione al papato di una missione liberatrice dalle forze conservatrici in nome degli ideali risorgimentali. Crollava così il mito di un papa liberale e patriottico che volesse porsi a capo del movimento risorgimentale italiano, come aveva lasciato sperare il pensiero neoguelfo di V. Gioberti. In sostanza Pio IX, pur mantenendosi favorevole ad un governo costituzionale, ma contrario alla guerra. Contemporaneamente, si presentava in tutta la sua gravità anche la questione romana (Roma capitale d’ Italia) e la difficoltà di conciliare la missione religiosa del papa con il suo potere temporale.Il pensiero di Antonio Rosmini
Interessante, a questo proposito, è il pensiero di Antonio Rosmini: pur non individua alcuna contraddizione tra l’esercizio del potere spirituale e quello temporale, egli distingue i due poteri in modo da considerare il papa sovrano nel suo Stato con le medesime prerogative ed i medesimi doveri di un sovrano laico. Inoltre, egli accetta integralmente il contenuto dell’allocuzione papale del 29 aprile, sostenendo che un papa non può dichiarare guerre ad un popolo cristiano e sarebbe assurdo pretenderlo. Tuttavia, Rosmini non esclude il ricorso alla guerra quando, rivelatisi inutili tutti i tentativi di arrivare ad una soluzione pacifica del conflitto, essa è voluta da tutto il popolo, con lo scopo di istaurare una maggiore libertà e giustizia. In caso contrario, se il mondo credesse che il Papa non potesse mai fare una guerra perché è il padre comune a tutti, crederebbe anche che la sovranità temporale e il Pontificato sono inconciliabili.
Le osservazioni di Capponi
Osservazioni molto più acute sono espresse dal Capponi che, scrivendo al Gioberti, in merito all’allocuzione del 29 aprile, nella difficoltà papale nel comporre una sintesi fra potere temporale e spirituale, vede la mano della Provvidenza che prepara lo Stato pontificio a non doversi più trovare, in futuro, in un impiccio simile.
Dall’allocuzione del 29 aprile, l’antica sovranità del papa, per Capponi ha avuto un notevole crollo, ma il Papa è rimasto se stesso che è ciò che Dio voleva e l’indipendenza del Pontefice assumerà la forma che Dio vorrà.
Domande da interrogazione
- Quali furono le azioni iniziali di Pio IX che fecero credere al suo sostegno per l'indipendenza italiana?
- Come cambiò la posizione di Pio IX riguardo alla guerra contro l'Austria?
- Qual era la visione di Antonio Rosmini sulla distinzione tra potere spirituale e temporale del Papa?
- Quali furono le osservazioni di Capponi riguardo alla difficoltà del Papa nel conciliare i suoi poteri?
Pio IX concesse l'amnistia ai condannati e agli esuli politici, attuò riforme come la libertà di stampa e la presenza di laici nel Consiglio dei ministri, e concesse la Costituzione, creando l'illusione di un appoggio alla causa patriottica.
Pio IX, inizialmente favorevole, cambiò posizione per timore di uno scisma religioso e sotto la pressione della diplomazia conservatrice europea, dichiarandosi contrario alla guerra nell'allocuzione del 29 aprile 1848.
Rosmini non vedeva contraddizione tra i due poteri, considerando il Papa sovrano con prerogative simili a un sovrano laico, e accettava che il Papa non potesse dichiarare guerra a un popolo cristiano.
Capponi vide nella difficoltà del Papa una preparazione della Provvidenza per evitare futuri impicci simili, e notò che l'antica sovranità del Papa aveva subito un crollo, ma che il Papa era rimasto fedele a se stesso.