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Concetti Chiave

  • L'Impero asburgico è caratterizzato dalla diversità etnica e culturale, con Vienna e Budapest come centri principali, e vede un rapido sviluppo delle città mentre le campagne restano legate a strutture feudali.
  • Le aspirazioni nazionalistiche sono una minaccia significativa, con movimenti per l'autonomia in Ungheria e tra i popoli slavi, come boemi, slovacchi e croati.
  • Il paese è prevalentemente agricolo con ritardi nell'industrializzazione, ma un inizio di sviluppo nel settore tessile nel Nord.
  • L'Italia è sotto controllo austriaco con regioni come il Regno di Sardegna e lo Stato della Chiesa, mentre si formano società segrete per lottare contro la restaurazione.
  • I moti del 1830/31 vedono rivoluzioni in regioni come il Ducato di Parma, con un intervento austriaco che evidenzia la debolezza dei governi legittimi sotto il dominio austriaco.

Indice

  1. Un impero multiculturale
  2. Crescita urbana e tensioni sociali
  3. Aspirazioni nazionali e movimenti
  4. Differenze economiche regionali
  5. Industria tessile e dominio austriaco
  6. Espansione territoriale e potere
  7. Società segrete e moti rivoluzionari
  8. Rivoluzioni e repressioni
  9. Tentativi di indipendenza

Un impero multiculturale

Polveriera perché è un impero che contiene varietà di differenti etnie, lingue e culture e che ha una caratteristica ulteriore ovvero un impero con 2 grandi riferimenti: Vienna e Budapest.

    Crescita urbana e tensioni sociali

    - Rapido ingrandimento di Vienna e delle principali città, permanenza di rapporti feudali nelle campagne dove nascono agitazioni e insurrezioni, rafforzamento dei gruppi borghesi legati alla crescita economica in cui si consolidano gli ideali liberali.

Aspirazioni nazionali e movimenti

La vera minaccia furono le aspirazioni nazionali:

    - In Ungheria Lajos Kossuth (autonomia ungherese e emancipazione dei contadini);

    - Popoli slavi: boemi e slovacchi (rinascita della lingua e aspirazione ad un grande stato cecoslovacco), croati (illirismo: grande movimento di unione linguistica letteraria e politica degli slavi del sud, grande Illiria comprendente i serbi dell’Ungheria e del Principato di Serbia).

Differenze economiche regionali

Paese agricolo dove l’industrializzazione non è ancora arrivata e solo alla fine del secolo si avrà uno stimolo vero e proprio.

Grosse differenze interne:

    - Nord: zone collinari e pianura asciutta, sacche povere (Veneto), bassa padana irrigabile (fenomeno del capitalismo agrario che vedrà il nascere di una figura di lavoratore della campagna particolare: salariato agricolo)

    - Centro (Toscana, Umbria, Marche): mezzadria;

    - Mezzogiorno latifondo con particolarità nella zona costiera (grande estensione, agricoltura estensiva, poco bestiame, vecchie tecniche).

Industria tessile e dominio austriaco

Tradizione artigiana, lavoro a domicilio e ritardo produttivo. Nel nord l’unico ramo in cui una sorta di pseudo industrializzazione si sta sviluppando è quella tessile: seta, cotone e lana.

Punto di vista politico la penisola è in mano all’Austria che dopo il Congresso torna in possesso di Milano e si annette i territori di Bergamo e Brescia, Valtellina e il Trentino (dominio del nord e controllo Adriatico):

    Espansione territoriale e potere

    - Regno di Sardegna e Piemonte con Vittorio Emanuele I che ingrandisce i suoi territori con la ex repubblica di Genova;

    - Stato della Chiesa con Pio VII.

Società segrete e moti rivoluzionari

Lotta contro la restaurazione e nascita delle società segrete: Massoneria, Carboneria, Federazione. I moti del 1920/21:

    - Problema della libertà è inscindibile da quello dell’indipendenza;

    - La rivoluzione nel Regno delle Due Sicilie (Guglielmo Pepe) represso dagli austriaci nel marzo 1921;

    - I moti in Piemonte: Santorre di Santarosa, Carlo Alberto e Carlo Felice;

    - Reazione e repressione nel decennio successivo.

    Rivoluzioni e repressioni

    - La rivoluzione del 1831 nel Ducato di Parma;

    - Ciro Menotti (prospettiva unitaria e Roma capitale): la rivoluzione scoppia a Modena (febbraio) e a Parma allargandosi a Bologna, nelle Legazioni, nelle Marche e in Umbria dove le autorità pontificie cedettero ai rivoltosi. Intervento austriaco e reazione, debolezza dei governi legittimi.

Tentativi di indipendenza

Nonostante la penisola italiana sia sotto il dominio austriaco diretto o indiretto ha in sé degli elementi di rivolta, nei vari stati c’è il tentativo, tra il Congresso e il 1848, di fare qualcosa: chiedere una Costituzione, un’Indipendenza.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali minacce per l'Impero asburgico nell'Ottocento?
  2. Le principali minacce per l'Impero asburgico erano le aspirazioni nazionali, come l'autonomia ungherese promossa da Lajos Kossuth e i movimenti di rinascita linguistica e politica tra i popoli slavi, come i boemi, slovacchi e croati.

  3. Quali erano le caratteristiche economiche e sociali dell'Impero asburgico?
  4. L'Impero asburgico era prevalentemente agricolo con un'industrializzazione limitata. Vi erano grandi differenze interne, con il nord caratterizzato da sacche povere e un embrionale capitalismo agrario, mentre il centro e il sud erano dominati dalla mezzadria e dal latifondo.

  5. Quali furono i principali eventi dei moti del 1830/31 in Italia?
  6. I moti del 1830/31 in Italia videro la rivoluzione nel Ducato di Parma e l'insurrezione a Modena, Parma, Bologna, nelle Legazioni, nelle Marche e in Umbria, con un intervento austriaco che portò alla reazione e alla debolezza dei governi legittimi.

  7. Qual era la situazione politica della penisola italiana sotto il dominio austriaco?
  8. La penisola italiana era sotto il dominio austriaco diretto o indiretto, ma vi erano elementi di rivolta e tentativi di ottenere una Costituzione e l'indipendenza, specialmente tra il Congresso e il 1848.

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