Concetti Chiave
- La guerra coloniale italiana mirava a risolvere il problema della manodopera in eccesso, promettendo nuove terre coltivabili e opportunità di lavoro.
- L'espansione coloniale era vista come un'opportunità per stimolare l'industria italiana stagnante, grazie alle commesse belliche.
- L'espansionismo serviva a dirottare le tensioni interne verso un nemico esterno, seguendo la logica delle dittature di trovare un capro espiatorio.
- La conquista era propagandata come una missione di civiltà, con connotazioni di superiorità razziale e l'intento di liberare gli etiopi da un regime schiavista.
- La spedizione coloniale era supportata dalla Chiesa cattolica, vista come un'opportunità per espandere il cattolicesimo e riscattare l'Italia dai fallimenti passati.
Indice
Obiettivi economici della guerra
Gli obiettivi della guerra coloniale erano:
→ sfogo dell’eccedenza di manodopera, contadina in particolare, problema aggravato dalla battaglia del grano (un po’ come il colonialismo iniziale dell’Italia, cioè colonialismo di una nazione povera fondamentalmente). Le canzoni relative all’Etiopia veicolano l’idea che la conquista avrebbe potuto significare nuove terre da coltivare e quindi era una conquista propagata come occasione di posti di lavoro.
→ possibilità di garantire un certo sviluppo all’industria, a una produzione che era ancora stagnante, grazie alle commesse belliche (armi, navi, divise).
Tensioni interne e propaganda
→ dirottare le tensioni interne verso l’espansionismo, verso un nemico esterno (non c’era liberta, c’era disoccupazione) e quindi un successo coloniale poteva essere un modo per far dimenticare i problemi e dirottarli verso un nemico esterno. Questa di cercare un capro espiatorio per dirottare all’esterno le tensioni è una logica costante delle dittature.
Missione civilizzatrice e religiosa
→ presentata da un lato come la vittoria della civiltà romana ai danni di un popolo presentato come rozzo, i neri, rozzi, con un regime ancora schiavile, quindi fu presentata dal punto di vista propagandistico come una sorta di missione per liberare gli etiopi da un regime corrotto e schiavista e seguendo l’equazione popolazione nera = selvaggi e quindi c’era un connotato anche di superiorità razziale.
Assieme a una vittoria della civiltà romana venne anche presentata come una possibile espansione del cattolicesimo e il clero italiano non si dimostrò insensibile, nel senso che ci furono parecchie manifestazioni di benedizioni ufficiali da parte dei membri del clero a questa spedizione. Il clero non lesinò benedizioni a quella che fu presentata come una sorta di nuova crociata, nel senso di elemento di espansione del cattolicesimo.
Era anche un modo per dimostrare che l’Italia era diversa dallo stato che aveva fallito, che era stata sconfitta ad Adua e prima a Dogali. Quindi per far vedere che l’Italia non era più l’italietta liberale, ma riusciva a conquistare l’Etiopia.
Domande da interrogazione
- Quali erano gli obiettivi principali della guerra coloniale italiana in Etiopia?
- Come veniva giustificata la conquista dell'Etiopia dal punto di vista propagandistico?
- In che modo la guerra coloniale serviva a migliorare l'immagine dell'Italia?
Gli obiettivi includevano lo sfogo dell'eccedenza di manodopera, lo sviluppo dell'industria attraverso le commesse belliche, il dirottamento delle tensioni interne verso un nemico esterno, e la presentazione della conquista come una missione civilizzatrice e religiosa.
La conquista veniva presentata come una vittoria della civiltà romana su un popolo rozzo e schiavista, con un connotato di superiorità razziale, e come un'espansione del cattolicesimo, con il clero che benediceva la spedizione come una nuova crociata.
La guerra coloniale serviva a dimostrare che l'Italia non era più lo stato che aveva fallito ad Adua e Dogali, ma era capace di conquistare l'Etiopia, segnando una rottura con l'immagine dell'italietta liberale.