Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Napoleone utilizzò abilmente i media, fondando giornali a Milano e controllando la stampa per costruire la sua leggenda e promuovere le sue politiche.
  • L'arte e le opere pubbliche furono strumenti di propaganda per idealizzare Napoleone, con contributi di artisti come Jacques-Louis David e Antonio Canova.
  • La propaganda inglese dipingeva Napoleone come un tiranno, contrastando la sua immagine eroica con accuse di tradimento delle idee rivoluzionarie.
  • Napoleone era noto per la sua capacità di lavoro e realismo, perseguendo potere e gloria, ma la fedeltà alla famiglia Bonaparte portò alla sua caduta.
  • La sua abilità militare era leggendaria, seguendo e adattando le strategie di Lazare Carnot, e il mito fu alimentato dal Memoriale di Sant’Elena.

Indice

  1. La leggenda di Napoleone
  2. Controllo della stampa
  3. Propaganda artistica
  4. La leggenda nera
  5. Pregi e obiettivi
  6. Amori e caduta
  7. Capacità militari
  8. Il mito romantico

La leggenda di Napoleone

La figura di Napoleone, già in vita, era avvolta da una leggenda creata e alimentata da lui stesso. Le sue notevoli capacità comunicative, lo spinsero a fondare a Milano due giornali il cui scopo era di sostenere la sua politica e di esaltare le sue imprese: Le courrier de l’armée d’Italie e La France vue de l’armée d’Italie.

Controllo della stampa

Anche successivamente il controllo della stampa costituì una delle sue preoccupazioni principali. Egli era del parere non dovevano scrivere nulla quando egli voleva che tacessero e pubblicare notizie e i relativi commenti solo su sua dettatura, tramite il ministro dell’interno.

Propaganda artistica

Oltre alla stampa esistevano anche i bollettini della Grande Armata le cui copie venivano diffuse in tutta l’Europa: il loro scopo era di tenere viva l’immagine di Napoleone, di condividerne i disagi con il popolo, di riconoscerne il valore. Negli ultimi tempi, egli volle insistere soprattutto sul legame con Carlo Magno. Anche l’arte contribuì a idealizzare la sua forma fisica, dandole l’aspetto classico e circondandola di un’atmosfera divina, come fece il pittore Jacques-Louis David e lo scultore Antonio Canova. Agli stessi scopi propagandistici, risposero anche le opere pubbliche, oltre ad avere fini pratici, come l’arco di trionfo del Carrousel e la colonna della piazza Vendôme a Parigi, il foro Bonaparte a Milano o la strada del Sempione.

La leggenda nera

Tuttavia, a questi aspetti da mito e idealizzanti si oppose la leggenda nera creata dagli Inglesi. Oltre Manica, Napoleone veniva descritto come un tiranno avido di sangue, un nemico della religione e di tutta l’umanità in generale. In tale giudizio negativo confluiva il risentimento dei patrioti, come Ugo Foscolo, che vedevano in lui un traditore delle idee rivoluzionarie e l’aspirazione dei popoli alla libertà e all’indipendenza dai poteri assoluti.

Pregi e obiettivi

Fra i suoi pregi, abbiamo la straordinaria capacità di lavoro e l’estremo realismo nell’esprimere un giudizio sugli uomini suoi fatti. Due erano i suoi obiettivi: nel potere e nella gloria e nella religione, egli vedeva solo un mezzo per raggiungere il suo scopo. Era molto attaccato al valore della famiglia e questa sua eccessiva fedeltà al clan dei Bonaparte fu il motivo della sua caduta.

Amori e caduta

Nonostante il legame affettivo con Joséphine Beauharnais e l’attaccamento, forse soltanto per motivi dinastici, con Maria Luisa d’Austria egli ebbe un’univa vera passione: l’amore per Maria Walewska, l’unica donna amata a farle visita durante l’esilio all’isola d’Elba (ovviamente esclusa la sorella Paolina Bonaparte).

Capacità militari

Dotato di forti capacità militari, era in grado di prevedere le mosse dell’avversario e assumere con prontezza le decisioni necessarie a cui far seguire dei movimenti rapidi. In battaglia, tecnicamente seguiva la teoria di attacco di Lazare Carnot (= formazione in colonne e attacco concentrato in un solo punto dello schieramento nemico) che però era in grado di variare a seconda delle circostanze.

Il mito romantico

Il mito romantico di Napoleone fu coronato dalla pubblicazione del Memoriale di Sant’Elena, pubblicato nel 1822-1823, dettato al segretario. In tale opera, egli si atteggia a difensore della Rivoluzione. In Italia, Napoleone venne esaltato da Alessandro Manzoni che, come altri, lo contrappone alla mediocrità dei governi della Restaurazione.

Domande da interrogazione

  1. Quali strategie comunicative utilizzò Napoleone per costruire la sua leggenda?
  2. Napoleone fondò giornali a Milano e controllava la stampa per esaltare le sue imprese e mantenere viva la sua immagine, utilizzando anche bollettini e opere d'arte.

  3. Come veniva percepito Napoleone dagli Inglesi?
  4. Gli Inglesi crearono una "leggenda nera" descrivendolo come un tiranno sanguinario e nemico della religione e dell'umanità.

  5. Quali erano i principali obiettivi di Napoleone?
  6. Napoleone mirava al potere e alla gloria, utilizzando la religione come mezzo per raggiungere i suoi scopi.

  7. Qual era il rapporto di Napoleone con la sua famiglia e le sue relazioni personali?
  8. Era molto attaccato alla famiglia Bonaparte, il che contribuì alla sua caduta, e aveva una vera passione per Maria Walewska.

  9. Quali erano le capacità militari di Napoleone?
  10. Napoleone era dotato di forti capacità militari, in grado di prevedere le mosse avversarie e prendere decisioni rapide, seguendo e adattando la teoria di attacco di Lazare Carnot.

Domande e risposte

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