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Indice

  1. Le Brigate Rosse in guerra contro lo Stato
  2. Aldo Moro rapito e ucciso dalle Brigate Rosse: 1978
  3. Le altre vittime del “Terrorismo Rosso”

Le Brigate Rosse in guerra contro lo Stato

Le Brigate rosse fanno parte dei gruppi terroristici di sinistra, precisamente fanno parte del terrorismo “rosso”, loro puntavano a differenza del terrorismo nero a colpire gli uomini(tra cui giornalisti, economisti, sindacalisti e giudici)impegnati a difendere la democrazia.
Lo scopo era dimostrare alla classe operaia che i suoi peggiori nemici erano proprio gli esponenti della borghesia più aperti alle riforme sociali.

Aldo Moro rapito e ucciso dalle Brigate Rosse: 1978

L’impresa più tragica compiuta dalle Brigate Rosse fu il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro(un ex professore universitario di origini pugliesi)
Il presidente democristiano venne sequestrato il 16 Marzo 1978, in via Mario Fani, a Roma, tutti i cinque poliziotti della sua scorta vennero uccisi.
Lui quel giorno doveva andare a dare a dare il suo voto per inaugurare un nuovo governo con l’altro leadership democristiano, Giulio Andreotti(che in nel corso della sua carriera politica è stato messo in dubbio perchè fotografato accanto a molti mafiosi e addirittura il governo Andreotti è stato coinvolto nel caso di Targentopoli nel 1992, che dimostrò la corruzione della maggior parte dei politici dell'epoca al governo)
Quella volta addirittura, il governo non avrebbe avuto alcun voto di sfiducia, e sarebbe stato appoggiato anche dal PC, cioè il Partito Comunista.
Dopo due mesi di rapimento, Moro fu trovato ucciso sempre a Roma, in via Caetani, il 9 Maggio 1978 nel cofano di una Renault 4 rossa.

Le altre vittime del “Terrorismo Rosso”

Moro non fu l’unica vittima ,ovviamente, perché le Brigate Rosse, insieme a Prima Linea colpirono molti altri politici e altri noti personaggi.
Le vittime del terrorismo di sinistra furono in tutto 132,84 delle quali uccise dalle Brigate Rosse.
Emblematico fu l’assassinio anche di Guido Rossa, un’operaio e sindacalista dell’ Italsider di Genova, iscritto al PCI, cioè al Partito Comunista Italiano e ucciso perché aveva denunciato un suo collega, da lui visto mentre distribuiva volantini di propaganda delle Brigate Rosse.
Altre vittime furono il giornalista Walter Tobagi, studioso di sindacalismo e giornalista ucciso il 28 Maggio del 1980 e il giurista Vittorio Bachelet, amico di Moro, entrambi uccisi nel 1980, Ezio Tarantelli, docente di Economia Politica, ucciso nel 1985.
Le ultime due uccisioni provocate dal terrorismo di sinistra sono Massimo D’Antona( giurista italiano assassinato nel 1999) insieme a Marco Biagi (docente di diritto del lavoro), uccisi rispettivamente nel 1999 e nel 2002.
Il terrorismo però non raggiunse i risultati sperati, perchè lo Stato fece un continuo muro.
Il terrorismo Rosso fu odiato anche dalla popolazione e pian piano fu respinto, dando una grande vittoria in favore dello Stato, della società e per la politica italiana, anche se quest'ultima è stata poi criticata negli a venire per alcuni politici che si sono corrotti con la Mafia degli anni' 90.

Fonte bibliografica: Storia volume 3 di Paolo di Sacco.

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