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Concetti Chiave

  • I moti del 1830-1831 segnano la fine dell'età della Restaurazione, con una nuova ondata di rivoluzioni in Europa che indeboliscono l'ancien regime.
  • La politica reazionaria di Carlo X in Francia, con restrizioni alle libertà costituzionali e potenziamento dell'influenza della Chiesa, alimenta l'opposizione borghese.
  • Nonostante le elezioni del 1827 e 1830 portino a maggioranze moderate, Carlo X ignora il voto popolare e continua con una politica repressiva.
  • Le ordinanze del 25 luglio 1830, che sospendono la costituzione e sopprimono la libertà di stampa, scatenano l'insurrezione del popolo parigino.
  • La dinastia borbonica viene dichiarata decaduta e Luigi Filippo d'Orlèans diventa re, adottando una monarchia costituzionale più liberale e ampliando la base elettorale.

Indice

  1. La repressione e le nuove rivoluzioni
  2. La Francia e la politica reazionaria
  3. Carlo X e le sue politiche
  4. L'opposizione a Carlo X
  5. Le elezioni e la rivolta del 1830
  6. La caduta della dinastia borbonica

La repressione e le nuove rivoluzioni

La repressione dei moti del 1821-1821 fa largo ad una nuova ondata di rivoluzioni. Le aspirazioni libertarie che furono soffocate riesplosero con forza nel decennio successivo. Questi moti rivoluzionari, in alcuni stati europei, determinarono il ripiegamento delle forze dell'ancien regime.

Con i moti del 1830-1831 gli storici considerano conclusa l'età della Restaurazione.

La Francia e la politica reazionaria

La Francia fu toccata poco dai moti del 1820-1821 e i tentativi di rivoluzione furono repressi. Un breve periodo di distensione concesso da Luigi XVIII sociale si interrompe dopo l'assassinio del duca di Berry (1820) che da il via ad una politica reazionaria guidata da Villè le, il capo del governo di Luigi XVIII.

Carlo X e le sue politiche

Nel 1824, quando morì Luigi XVIII al trono salì Carlo X, che tentò di ridimensionare le libertà costituzionali ristabilendo l'ordine sociale del periodo pre rivoluzione.

Carlo X espelle molti generali dall'esercito che hanno servito Napoleone, indennizza gli aristocratici ai quali furono confiscati beni durante la rivoluzione e decreta la pena di morte per chiunque abbia compiuto atti sacrileghi contro la religioce cattolica e restituisce alla chiesa il controllo delle scuole e l'educazione.

L'opposizione a Carlo X

In opposizione a Carlo X e alla sua politica si collocano alcuni intellettuali come Guizot, Thiers, e anche uomini d'affari come Laffitte e Perier.

L'opposizione borghese si organizza in molte sette segrete, raccogliendo lo scontento dei funzionari e dei sostenitori di Napoleone epurati dalla restaurata monarchia.

Le elezioni e la rivolta del 1830

Le elezioni del 1827 danno la maggioranza al gruppo dei moderati, ma nonostante ciò Carlo X affida il governo al principe di Polignac (rappresentante della Restaurazione) e per distogliere il popolo dai problemi esistenti inaugura una campagna di conquista in Algeria con la speranza di ottenere il consenso del popolo.

Le elezioni del 1830, anch'esse, danno una maggioranza moderata ma nuovamente Carlo X non tiene conto del voto e cerca di sconfiggere le opposizioni con una politica repressiva. Il 25 luglio proclama 4 ordinanze con le quali la costituzione viene sospesa e viene soppressa la libertà di stampa e allo stesso tempo viene sciolta la Camera e vengono indette nuove elezioni.

La caduta della dinastia borbonica

Il 27 luglio 1830, il popolo parigino insorge, e dopo tre giornate di lotta, Polignac e il Re sono costretti a fuggire.

Il parlamento, quindi, dichiara decaduta la dinastia borbonica e viene proclamato re Luigi Filippo d'Orlèans. Il potere rimane , però, nelle mani di una ristretta elite dentro alla quale esistono evidenti legami di parentela. La monarchi viene conservata anche se il nuovo re non si richiama più diritto divino ma si appella, al contrario, al consenso della nazione. Luigi Filippo adotta il titolo di re dei francesi e alla bandiera bianco-gigliata dei Borbone si sostituisce quella tricolore della rivoluzione del 1789. Viene anche proclamata una nuova Costituzione, più liberale, e si allarga pure la base elettorale.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali dei moti del 1830-1831?
  2. I moti del 1830-1831 furono causati dalla repressione delle aspirazioni libertarie soffocate nei moti del 1820-1821 e dalla politica reazionaria di Carlo X, che cercò di ridimensionare le libertà costituzionali e ristabilire l'ordine sociale pre-rivoluzionario.

  3. Come reagì la Francia sotto il regno di Carlo X alle tensioni politiche?
  4. Sotto Carlo X, la Francia reagì con una politica repressiva, espellendo generali napoleonici, indennizzando aristocratici, e imponendo la pena di morte per atti sacrileghi, mentre l'opposizione borghese si organizzava in sette segrete.

  5. Quali furono le conseguenze immediate della rivolta del 27 luglio 1830 a Parigi?
  6. La rivolta del 27 luglio 1830 portò alla fuga di Polignac e del Re, alla dichiarazione di decadenza della dinastia borbonica, e alla proclamazione di Luigi Filippo d'Orlèans come re, con una nuova Costituzione più liberale.

  7. In che modo cambiò la monarchia con l'ascesa di Luigi Filippo d'Orlèans?
  8. Con Luigi Filippo d'Orlèans, la monarchia non si basava più sul diritto divino ma sul consenso della nazione, adottando il titolo di re dei francesi e sostituendo la bandiera borbonica con quella tricolore della rivoluzione del 1789.

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