Concetti Chiave
- Il "miracolo economico" italiano tra il 1958 e il 1963 ha trasformato il paese industrialmente, nonostante un rallentamento post-crisi del '63-'64.
- L'industria in espansione ha portato a un esodo massiccio dal Sud al Nord e a una crescita caotica dell'urbanizzazione.
- La televisione ha promosso l'unificazione linguistica e culturale in Italia, mentre l'automobile è diventata un simbolo di massa del benessere economico.
- Negli anni '60, l'Italia ha visto un cambiamento politico significativo con l'ingresso dei socialisti nella maggioranza governativa.
- Il governo di centro-sinistra ha introdotto riforme importanti, come la nazionalizzazione dell'industria elettrica e l'istituzione della scuola media unica.
Indice
Il miracolo economico italiano
Lo sviluppo dell'economia italia¬na si fece particolarmente inten¬so negli anni 1958-63. Fu questo il cosiddetto «miracolo economi¬co», che - nonostante il tasso di sviluppo si riducesse dopo la crisi del '63-64 - mutò definitivamen¬te in senso industriale il volto del paese.
Fenomeni sociali e unificazione
Al boom nell'industria si accompagnarono due importanti fenomeni sociali: l'esodo dal Sud al Nord e la crescita dell'urbanizzazione.
Entrambi si svolsero in mo¬do caotico, creando notevoli problemi. In quegli anni, con la televisione si ebbe per la prima volta un'unificazione linguistica e nei modelli di comportamento. Altro simbolo dell'Italia del miracolo fu l'automobile, che ebbe una diffusione di massa.Svolta politica e centro-sinistra
I mutamenti economici e sociali si accompagnarono, all'inizio degli anni '60, a una svolta politica, con l'ingresso dei socialisti nell'area della maggioranza. L'inserimento fu graduale e molto contrastato.
Nell'estate '60, dopo la crisi del ministero Tambroni (che aveva tentato, suscitando violente pro¬teste, di governare con l'appoggio determinante del Msi), si formò un governo Fanfani che si reggeva grazie all'astensione (poi trasformata in appoggio parlamenta¬re) dei socialisti. Nel '63 si formò il primo governo di centro-sinistra «organico», presieduto dal leader della De Moro. In questa fase furono varati due importanti provvedimenti: la nazionalizzazione dell'industria elettrica e l'istituzione della scuola media unica. A partire dal '63, il centro-sinistra venne esaurendo la sua spinta riformatrice, anche per le preoccupazioni suscitate nella De dal peggioramento della congiuntura economica e dall'ostilità dei gruppi moderati. Nelle elezioni del '63 e in quelle del '68, sia la Dc sia il Psi ottennero risultati deludenti.