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Concetti Chiave

  • L'industrializzazione ottocentesca in Europa continentale fu facilitata dalla disponibilità di manodopera, tecnologia importata dalla Gran Bretagna e materie prime locali.
  • La tecnologia inglese fu inizialmente copiata fino agli anni sessanta, con un successivo sviluppo autonomo solo negli ultimi decenni del secolo.
  • La crescita demografica e i cambiamenti agricoli fornirono un'abbondante manodopera per l'industria nascente in Europa.
  • Le politiche liberiste europee favorirono l'espansione dei mercati, mentre in altre regioni tardive e negli USA predominò il protezionismo industriale.
  • Persistenti differenze agricole in Europa, con aziende capitalistiche nel Nord Italia e pratiche feudali in Russia, influenzarono l'industrializzazione regionale.

Indice

  1. Condizioni per l'industrializzazione
  2. Tecnologia e manodopera
  3. Crescita della domanda e politiche
  4. Differenze agricole in Europa

Condizioni per l'industrializzazione

Le tre condizioni necessarie per l'industrializzazione, cioè la manodopera, la tecnologia e le materie prime, vennero soddisfatte dai paesi dell'Europa continentale che si industrializzarono nei decenni centrali dell'Ottocento in modo non molto diverso dalla Gran Bretagna. Le materie prime erano presenti nelle aree interessate al processo di industrializzazione.

Tecnologia e manodopera

La tecnologia venne importata dalla Gran Bretagna. Moltissimi furono i tecnici e gli inventori inglesi assunti da imprese continentali per installare filatoi meccanici e macchine a vapore o costruire forni per la preparazione della ghisa; spesso, inoltre, questi tecnici divenivano essi stessi imprenditori. Almeno fino agli anni sessanta del secolo, la tecnolgia continentale si limitò a copiare quella inglese; solo negli ultimi decenni del secolo l'Europa continentale fu in grado di produrre una tecnologia autonoma e alternativa.

La manodopera era disponibile in abbondanza sia per i cambiamenti avvenuti nell'agricoltura, sia per la crescita demografica che, nel corso dell'Ottocento, interessò tutti i Paesi europei.

Crescita della domanda e politiche

La crescita della domanda fu il risultato non solo dello sviluppo ferroviario, ma anche dell'adozione, da parte dei governi europei, di politiche liberiste, che sostituirono il protezionismo dominante sino alla metà del secolo, favorendo gli scambi commerciali e l'ampliamento dei mercati. La liberalizzazione dei mercati ebbe un effetto positivo nella crescita industriale delle regioni europee, di Francia, Belgio e Germania, che si svilupparono industrialmente entro gli anni settanta dell'Ottocento. Nel caso delle regioni a sviluppo più tardivo e anche degli Stati Uniti, furono invece le politiche economiche protezionistiche, predominanti negli ultimi decenni del XIX secolo, a favorire l'industrializzazione.

Fondamentale furono la crescita della produttività del lavoro agricolo, che comportò a una maggiore produzione seppur con una diminuzione dei lavoratori, e la destinazione di una quota sempre più rilevante della produzione agricola al mercato e non solo più all'autoconsumo.

Differenze agricole in Europa

L'agricoltura delle varie regioni europee mantenne profonde differenze nel corso dell'Ottocento. Nel Nord Italia si affermarono aziende agricole di tipo capitalistico, che utilizzavano manodopera salariata. Altrove prevaleva la piccola proprietà contadina. In particolare nell'Impero russo, vi era ancora la grande proprietà terriera nobiliare, che praticava un'agricoltura poco efficiente e basata su rapporti sociali di tipo feudale (in Russia la servitù della gleba fu abolita solo nel 1861).

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le tre condizioni necessarie per l'industrializzazione nell'Europa continentale dell'Ottocento?
  2. Le tre condizioni necessarie furono la manodopera, la tecnologia e le materie prime, che vennero soddisfatte in modo simile alla Gran Bretagna.

  3. Come influenzarono le politiche economiche liberiste l'industrializzazione in Europa?
  4. Le politiche liberiste adottate dai governi europei favorirono gli scambi commerciali e l'ampliamento dei mercati, contribuendo alla crescita industriale di regioni come Francia, Belgio e Germania.

  5. Quali differenze agricole esistevano tra le regioni europee durante l'Ottocento?
  6. Nel Nord Italia prevalevano aziende agricole capitalistiche con manodopera salariata, mentre altrove dominava la piccola proprietà contadina; in Russia, l'agricoltura era ancora basata su rapporti feudali fino all'abolizione della servitù della gleba nel 1861.

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