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Concetti Chiave

  • Nel tardo Ottocento, il nazionalismo europeo si intreccia con teorie razziali influenzate dalle idee di Darwin e dai contatti con popoli diversi.
  • Gli zoo umani in Europa espongono le popolazioni di altri continenti, evidenziando presunta inferiorità e primitività.
  • Joseph-Arthur de Gobineau classifica le razze in bianca, gialla e nera, considerando la bianca superiore e le altre due inferiori o degenerative.
  • Georges de Lapouge identifica tre varianti razziali in Europa, con l’Ariano al vertice e altre razze considerate meno pure.
  • La razza ebraica è posta in basso nella gerarchia razziale, etichettata come inferiore e pericolosa.

Indice

  1. Il discorso nazionalista e le teorie razziali
  2. Gli zoo umani e la percezione di inferiorità
  3. Teorie razziali di Gobineau e Lapouge
  4. La gerarchia razziale e la razza ebraica

Il discorso nazionalista e le teorie razziali

Nel corso della seconda metà dell’Ottocento il discorso nazionalista si intreccia con diverse riflessioni ‘scientifiche’ sulle differenze razziali, visto le teorie di Darwin e il sempre più frequente contatto tra europei e popoli con fattezze fisiche e culturali differenti.

Gli zoo umani e la percezione di inferiorità

In molti luoghi d’Europa vengono costruiti degli zoo umani, dove le popolazioni di altri continenti vengono esposte come se fossero animali, a volte assieme a degli animali esotici.

Questo da una parte può essere un modo per incontrare popoli diversi, ma mostra anche una loro ‘inferiorità’.

Questo concetto di ‘inferiorità’ o di ‘primitività’ di queste popolazioni estere è alla base delle tesi elaborate dal nuovo razzismo, che non solo classifica le diverse razze, ma le pone anche in modo gerarchico.

Teorie razziali di Gobineau e Lapouge

Joseph-Arthur de Gobineau, un aristocratico francese, sosteneva l’esistenza di tre razze fondamentali: bianca, gialla e nera, delle quali la prima è superiore alle altre due, quella gialla è portatrice di valori materiali e quella nera presenta caratteri animaleschi.

Sempre secondo Gobineau, l’unione tra razze diverse può portare solo a popoli ‘degenerati’.

La gerarchia razziale e la razza ebraica

Un altro teorico razziale francese, Geroges de Lapouge, teorizzò che all’interno dell’Europa esistevano tre varianti razziali: l’Homo Europaenus (o Ariano), Alpinus e Mediterraneus; al vertice gerarchico vi è la razza Ariana, seguita dagli altri due gruppi, posti un gradino sotto l’Europaenus poiché frutto della contaminazione con altre razze.

Sui gradini più bassi della scala razziale viene posta la razza ebraica, ritenuta non solo ‘inferiore’, ma anche pericolosa per la sua avidità commerciale.

Ovviamente il valore scientifico di tutto ciò è assolutamente nullo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il legame tra il discorso nazionalista e le teorie razziali nel XIX secolo?
  2. Nel XIX secolo, il discorso nazionalista si intreccia con riflessioni 'scientifiche' sulle differenze razziali, influenzato dalle teorie di Darwin e dai contatti tra europei e popoli con caratteristiche diverse.

  3. Qual era lo scopo degli zoo umani in Europa?
  4. Gli zoo umani in Europa servivano a esporre popolazioni di altri continenti come animali, mostrando una percezione di 'inferiorità' e 'primitività', concetti alla base del nuovo razzismo.

  5. Come classificavano le razze Gobineau e Lapouge?
  6. Gobineau classificava le razze in bianca, gialla e nera, con la bianca superiore; Lapouge identificava varianti razziali europee, ponendo la razza Ariana al vertice e la razza ebraica come inferiore e pericolosa.

Domande e risposte

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