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Concetti Chiave

  • L'imperialismo europeo di fine '800 fu caratterizzato dalla spartizione dell'Africa e dall'intensificazione della presenza in Asia, con la Conferenza di Berlino che regolò le occupazioni territoriali.
  • In Germania, Bismarck implementò un sistema autoritario con leggi anti-socialiste e misure di sicurezza sociale, cercando di isolare la Francia attraverso alleanze internazionali.
  • L'Italia visse una modernizzazione economica e industriale, con uno sviluppo concentrato nel Nord e un forte squilibrio economico con il Sud, che portò a migrazioni interne.
  • Lo sviluppo della classe operaia e le dure condizioni di lavoro in Italia favorirono la nascita del movimento sindacale e del Partito Socialista Italiano, primo partito di massa.
  • La fine del secolo vide l'Italia attraversare una crisi con rivolte popolari contro il caro vita, culminate nei sanguinosi moti di Milano del 1898 e nella reazione repressiva del governo.

Indice

  1. L'espansione coloniale europea
  2. La conferenza di Berlino
  3. Tecnologie e colonizzazione
  4. Bismarck e il Kulturkampf
  5. Politica estera di Bismarck
  6. Modernizzazione economica italiana
  7. Squilibri economici in Italia
  8. Proletariato e sindacati
  9. Crisi e moti popolari
  10. Repressione e cambiamenti politici

L'espansione coloniale europea

L’imperialismo consisteva nell’espansione coloniale (una corsa tra i paesi europei) che aveva come scopo portare benessere, istruzione, democrazia e moralità ai popoli che non erano considerati civilizzati e all’interno della storia.

Caratterizzato da: intensificazione e consolidamento della presenza europea in Asia e conquista e spartizione totale dell’Africa.

La conferenza di Berlino

Per impedire che la gara coloniale desse luogo a scontri fra le potenze Bismark organizzò una mediazione chiamata conferenza di Berlino. La conferenza sancì il principio dell’occupazione di fatto, che obbligava le potenze coloniali a dichiarare ufficialmente l’acquisto di nuovi territori sulla base delle occupazioni effettivamente avvenute.

Tecnologie e colonizzazione

La colonizzazione avvenne ora perché per la prima volta i capi di stato possedevano i mezzi per farlo, come i battelli a vapore, il chinino (permetteva di combattere la malaria) e la mitragliatrice. Crearono così delle colonie di sfruttamento.

Bismarck e il Kulturkampf

Il cancelliere Bismarck, che resse il paese fino a 1890, adattò un regime politico con tratti di forte autoritarismo seguendo una logica paternalistica. Bismarck lanciò il Kulturkampf, ovvero una serie di leggi finalizzate a imporre il controllo dello stato sulla chiesa e sulle organizzazioni cattoliche. Bismarck fece approvare al parlamento delle leggi eccezionali contro i socialisti. Al contempo però Bismarck varò un sistema di sicurezza sociale, i principali provvedimenti furono: assicurazione contro le malattie e di previdenza infortunistica e l’assicurazione per invalidità e vecchiaia.

Politica estera di Bismarck

La preoccupazione fondamentale di Bismarck fu quella di isolare la Francia, stringendo un accordo con Austria-Ungheria-Russia il Patto dei tre imperatori.

Partecipò alla gara imperialistica occupando gran parte dei territori africani ancora liberi, per soddisfare l’opinione pubblica. Ma la poca determinazione lo mise contro l’imperatore tedesco che indentificava nell’espansione coloniale l’affermazione della potenza tedesca.

Modernizzazione economica italiana

L’Italia conobbe in questo periodo una trasformazione dovuta a una modernizzazione economica e sociale (tra le quali la nascita della Fiat). L’industrializzazione fu finanziata grazie alla creazione della Banca d’Italia, incaricata di regolare l’emissione di moneta e il sistema finanziario. Nuovi istituti di credito con il modello di banca mista fornirono i capitali necessari a finanziare grandi investimenti (centrali idroelettriche). Le entrate del turismo e le rimesse degli emigranti permisero all’Italia di pagare le ingenti importazioni di materie prima.

Squilibri economici in Italia

In Italia era ancora presente uno squilibrio tra il potere economico del nord (basato su una agricoltura più tecnologica) e quello del sud (senza innovazioni e senza la possibilità di esportare le colture pregiate). Inoltre l’industria si sviluppò maggiormente solo nel triangolo industriale al nord (Milano, Genova e Torino). Questo causò un enorme fenomeno migratorio dal meridione al settentrione.

Proletariato e sindacati

Venne a formarsi anche in Italia il proletariato industriale. Le condizioni di vita e di lavoro però ancora arretrate, caratterizzate da salari bassissimi, nessuna garanzia, punizioni, regolamenti di fabbrica vessatori, lavoro minorile, controlli minuziosi sia sul posto di lavoro che a casa del lavoratore. Tutto ciò portò allo sviluppo del movimento sindacale. Si attuarono scioperi per ottenere sia diritti nell’ambito lavorativo che politico. Nacque nel 1906 la Confederazione generale del lavoro (Cgl).

In politica prevalse l’orientamento del socialismo riformista, che costituì il Partito socialista italiano, ovvero il primo partito moderno di massa. Si radicò in prevalenza presso la classe operaia e il bracciantato agricolo settentrionale.

Crisi e moti popolari

A fine secolo l’Italia conobbe una crisi. In seguito all’innalzamento del prezzo del pane esplosero in tutto il paese dei moti spontanei che presero di mira forni, mulini e municipi. Inoltre le classi operaie e contadine insorsero per ottenere un aumento dei salari. La reazione del governo fu durissima, l’episodio più grave si tenne a Milano dove il generale Bava Beccaris cannoneggiò sulla folla provocando centinaia di vittime. Fu proclamato lo stato d’assedio a Milano, Livorno, Firenze e Napoli. Il governo fece arrestare i dirigenti e deputati repubblicani e socialisti e limitò la libertà di stampa, di associazione e di riunione.

Repressione e cambiamenti politici

Fu nominato presidente del consiglio Luigi Pelloux che propose leggi che rendevano permanenti i provvedimenti restrittivi presi durante i tumulti. Il parlamento però rifiutò la proposta. Nelle elezioni del 1900 il governo fu affidato a Saracco. Il 29 giugno del 1900, il re Umberto I fu ucciso dall’anarchico Gaetano Bresci, che intendeva rivendicare le morti causate da Beccaris. Diede il via alla storia moderna.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale dell'imperialismo europeo alla fine del 1800?
  2. L'imperialismo mirava a portare benessere, istruzione, democrazia e moralità ai popoli considerati non civilizzati, attraverso l'espansione coloniale e la spartizione dell'Africa e dell'Asia.

  3. Quali furono le principali misure adottate da Bismarck in Germania?
  4. Bismarck implementò il Kulturkampf per controllare la chiesa, leggi contro i socialisti, e un sistema di sicurezza sociale con assicurazioni contro malattie, infortuni, invalidità e vecchiaia.

  5. Come si trasformò l'Italia tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900?
  6. L'Italia subì una modernizzazione economica e sociale, con l'industrializzazione finanziata dalla Banca d'Italia e nuovi istituti di credito, ma con squilibri economici tra nord e sud.

  7. Quali furono le cause delle rivolte in Italia alla fine del secolo?
  8. Le rivolte furono causate dall'aumento del prezzo del pane e dalla richiesta di salari più alti da parte delle classi operaie e contadine, portando a una dura reazione governativa.

  9. Quali furono le conseguenze politiche dell'assassinio del re Umberto I?
  10. L'assassinio del re Umberto I da parte dell'anarchico Gaetano Bresci portò a un cambiamento politico, con il governo affidato a Saracco e l'inizio della storia moderna italiana.

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