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Concetti Chiave

  • Nel 1922, Benito Mussolini divenne presidente del Consiglio, guidando un governo di coalizione con ministri fascisti, liberali, popolari e nazionalisti.
  • Mussolini attuò una politica del "doppio binario", indebolendo il Parlamento e avviando riforme radicali che rispettavano formalmente le istituzioni liberali.
  • La "Legge dei pieni poteri" del 1922 permise al governo di assumere funzioni parlamentari, iniziando la fascistizzazione dello Stato.
  • Il Gran Consiglio del Fascismo, inizialmente organismo di partito, divenne fondamentale nel delineare le politiche governative, riducendo il ruolo del Parlamento a un'entità formale.
  • Nel 1928, il Gran Consiglio acquisì status istituzionale, ma le sue funzioni furono progressivamente ridotte a causa dell'accentramento dei poteri su Mussolini, culminando nella sua caduta nel 1943.

Indice

  1. L'ascesa di Mussolini
  2. La politica del doppio binario
  3. Le riforme fasciste
  4. Il Gran Consiglio del Fascismo

L'ascesa di Mussolini

Nel 1922, Benito Mussolini fu nominato presidente del Consiglio, si trovò alla guida di un governo che comprendeva, oltre a i ministri fascisti, anche liberali, popolari e nazionalisti. L'esecutivo rispecchiava la composizione dell'eterogenea coalizione dei "blocchi nazionali", un'aggregazione politica sorta con l'intento di arginare l'ascesa delle forze socialiste.

Una volta giunto al potere, Mussolini comprese tuttavia che sarebbe stato necessario collaborare con la vecchia classe dirigente liberale, senza il cui appoggio egli non sarebbe riuscito a dare vita a un regime fascista.

La politica del doppio binario

Nello stesso tempo Mussolini intendeva rassicurare le frange più estremiste del fascismo: nel discorso pronunciato il 16 novembre 1922 per presentare il nuovo governo, egli non esitò a definire il Parlamento come un organismo inutile, che egli avrebbe potuto, se solo avesse voluto, facilmente trasformare in un "bivacco" per i suoi fedelissimi. Grazie a questa politica, definita del "doppio binario", Mussolini riuscì in due intenti: indebolire il Parlamento, intimidito dalle minacce di violenze squadriste, e dare inizio a tutta una serie di riforme radicali, attuate nel rispetto formale delle istituzioni liberali.

Le riforme fasciste

In pochi anni, attraverso nuove leggi e la creazione di nuovi organismi legati al partito, il governo di Mussolini lavorò per fascistizzare lo Stato, modellandolo cioè sull'ideologia fascista e per svuotare di qualsiasi potere effettivo il Parlamento. Il primo provvedimento di questo tipo fu la cosiddetta "Legge dei pieni poteri", del 3 dicembre 1922, con cui fu attribuita al governo una serie di funzioni proprie del Parlamento. Poco dopo Mussolini creò due nuove istituzioni: il Gran Consiglio del Fascismo e la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.

Il Gran Consiglio del Fascismo

II Gran Consiglio del Fascismo Venne convocato per la prima volta nel dicembre del 1922, inizialmente è solo un organismo di partito. Era formato da dirigenti fascisti nominati direttamente da Mussolini e aveva il compito di consigliare il governo sulle linee guida da seguire, oltre che di proporre le leggi. In un sistema parlamentare l'indirizzo politico viene elaborato dal Consiglio dei ministri (potere esecutivo), per essere poi discusso, ed eventualmente approvato, dal Parlamento (potere legislativo). Con la creazione del Gran Consiglio questa architettura istituzionale venne meno: le linee generali della politica di governo venivano concepite prima all'interno di un organo di partito, il Gran Consiglio, e la discussione da parte delle Camere diventava puramente formale. Nel 1928 il Gran Consiglio sarebbe divenuto un organismo istituzionale a tutti gli effetti, ma gradualmente le sue funzioni furono ridimensionate a causa dei sempre maggiori poteri attribuiti direttamente a Mussolini. L'ultima e più famosa seduta del Gran Consiglio fu quella del 25 luglio del 1943, che sancì la caduta del regime fascista.

Domande da interrogazione

  1. Come è arrivato Benito Mussolini al potere in Italia nel 1922?
  2. Mussolini è stato nominato presidente del Consiglio nel 1922, alla guida di un governo che includeva ministri fascisti, liberali, popolari e nazionalisti, riflettendo la composizione della coalizione dei "blocchi nazionali" creata per contrastare l'ascesa socialista.

  3. Qual era l'obiettivo di Mussolini una volta giunto al potere?
  4. Una volta al potere, Mussolini mirava a collaborare con la vecchia classe dirigente liberale per stabilire un regime fascista, pur rassicurando le frange più estremiste del fascismo sulla sua determinazione a trasformare radicalmente lo Stato.

  5. Che cos'è la "Legge dei pieni poteri" e quale ruolo ha avuto nella trasformazione dello Stato italiano?
  6. La "Legge dei pieni poteri", del 3 dicembre 1922, ha attribuito al governo funzioni proprie del Parlamento, segnando l'inizio di una serie di riforme per modellare lo Stato sull'ideologia fascista e ridurre il potere effettivo del Parlamento.

  7. Qual è stata l'importanza del Gran Consiglio del Fascismo nel regime di Mussolini?
  8. Il Gran Consiglio del Fascismo, inizialmente un organismo di partito, ha assunto un ruolo chiave nel definire le linee guida della politica di governo, sostituendo di fatto l'architettura istituzionale parlamentare e centralizzando il potere nelle mani di Mussolini fino alla sua caduta nel 1943.

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