Concetti Chiave
- Il partito socialista italiano del dopoguerra era diviso tra un'ala riformista e una massimalista, con quest'ultima predominante.
- I massimalisti, guidati da Giacinto Menotti Serrati, si opponevano alla collaborazione con lo Stato borghese, riflettendo il sentimento operaio.
- I riformisti, sotto la guida di Filippo Turati, sosten evano l'uso degli strumenti democratici per una trasformazione graduale della società.
- La corrente riformista aveva il controllo della CGIL, un'importante forza sindacale di ispirazione socialista.
- Una terza corrente, legata ad Amadeo Bordiga e "L'Ordine nuovo", promuoveva la formazione di un partito rivoluzionario sul modello leninista.
Indice
Divisioni interne nel partito socialista
Il partito socialista soffriva sin dalla sua nascita della spaccatura interna tra ala riformista e un ala rivoluzionaria, o massimalista. All'indomani della guerra, prevalse sempre più quest'ultima, guidata da Giacinto Menotti Serrati e avversa a ogni collaborazione con lo Stato borghese.
La corrente riformista e la CGIL
Tale impostazione risultava in piena sintonia con lo stato d'animo della maggior parte della classe operaia italiana, ma appariva ben lontana dal proporre un piano d'azione concreto, invocato invece dei riformisti, favorevoli alla collaborazione con la parte progressista della borghesia. Proprio gli esponenti riformisti, guidati da Filippo Turati, non perdevano occasione per sottolineare come il partito avrebbe dovuto approfittare degli strumenti che il sistema democratico proponeva per realizzare una progressiva trasformazione della società. La corrente riformista inoltre controllava la confederazione generale del lavoro: la CGIL, il sindacato di ispirazione socialista i cui iscritti costituivano una forza numerica importante.
La nascita di una terza corrente
Proprio mentre la polemica tra le due correnti si faceva più rovente, se ne veniva costituendo una terza, legata ad Amadeo Bordiga e al giornale Torinese "L'Ordine nuovo". L'Ordine nuovo sollecitava alla formazione di un partito rivoluzionario, sul modello di quello realizzato da Lenin in Russia: un avanguardia operaia con il compito di organizzare e guidare la lotta armata il proletariato attraverso i consigli di fabbrica.