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Concetti Chiave

  • Il periodo post-unitario italiano è caratterizzato da un sistema politico liberale ma non pienamente democratico a causa della limitata partecipazione elettorale.
  • Esiste un forte divario economico e infrastrutturale tra il nord industrializzato e il sud prevalentemente agricolo e analfabeta.
  • La Destra Storica, al potere fino al 1876, affronta problemi economici come il debito pubblico e il brigantaggio meridionale.
  • La Sinistra Storica, guidata da De Pretis, introduce riforme elettorali e scolastiche, e politiche protezionistiche, ma il divario nord-sud persiste.
  • Sotto Crispi, l'Italia tenta una politica coloniale in Etiopia, ma incontra la sconfitta ad Adua, mentre in politica interna affronta tensioni sociali e la nascita del Partito Socialista.

Indice

  1. L'Italia liberale e le sue sfide
  2. Divisioni politiche e problemi economici
  3. Riforme e trasformismo di De Pretis
  4. Crispi e le tensioni sociali
  5. Crisi di fine secolo e Giolitti

L'Italia liberale e le sue sfide

Per merito di Cavour, l'Italia era uno stato liberale, il potere legislativo era controllato dal parlamento composto da due camere: senato, di nomina regia, e la camera dei deputati, la cui assemblea era eletta dal popolo ma poichè solo il 2% della popolazione votava, non si puo' considerare l'Italia come uno stato democratico. In questo frangente ed in questo periodo, si distinsero due ideologie, due fazioni: destra e sinistra storica.

Situazione dell'Italia in questi anni: La maggior parte della popolazione era analfabeta, le industrie erano concentrate a nord (l'unica al sud risultava l'industria siderurgica napoletana).

Per i trasporti vi erano ferrovie sempre nella parte nord, Torino, Milano, Firenze. Divario fra nord e sud.

Divisioni politiche e problemi economici

Destra: eredi di Cavour, favorevoli alla monarchia. La destra governo' dal 1861 al 1879. Il primo problema che dovette affrontare fu quello della bancarotta dell'Italia. Il paese infatti a causa delle guerre e della costruzione di ferrovie, era indebitato ed il pareggio del bilancio di cui si occupo' il finanziere Quintino Sella, fu la causa del corso forzoso, carta moneta svalutata non convertibile in oro e della tassa sul macinato. Il pareggio del bilancio fu raggiunto nel 1876. Un altro problema da affrontare fu quello del brigantaggio. Nel meridione infatti il popolo non era soddisfatto in quanto a causa dell'arretratezza non otteneva niente con l'unità d'Italia, tasse sempre più pesanti e l'obbligo del servizio militare crearono malcontento. Il fenomeno del brigantaggio non era altro che manifestazioni con motivazioni politiche e religiose ma che il governo fece passare come brigantaggio in quanto erano soliti susseguirsi atti di violenza, rapina e di uccisioni. Dietro vi erano forse i Borboni.

Sinistra: durante il risorgimento furono democratici, volevano qualche riforma e lo sviluppo industriale. Nel 1876 il governo passa alla sinistra.

Riforme e trasformismo di De Pretis

De Pretis: 1876-1887 equilibrato, trasformista in quanto in tutto cio' che fece cercò il consenso dell'opposizione. Riforme: elettorale (da due a 5,6 %), riforma scolasti (obbligo fino ai 7-9 anni), tasse doganali di tipo protezionistico: grano, zucchero e siderurgica (divario fra nord e sud, i contadini erano svantaggiati al contrario dei latifondisti, dovettero infatti emigrare in America). Stop al corso forzoso e alla tassa sul macinato.

Crispi e le tensioni sociali

Crispi: 1887-1896 Crispi era un siciliano garibaldino che credeva fortemente all'unificazione, tentò di darsi uno stampo autoritario, dette molto potere all'esercito, qualsiasi rivolta che si verificava veniva repressa trami esso. Riforme: elettorale (fino all'8&), sindaco eleggibile dai cittadini e stop alla pena di morte. Il terrore di Crispi erano i socialisti e i cattolici. Durante il suo governo infatti nascerà a Genova il partito socialista il cui leader sarà turati, un gradualista. Ovvero la rivoluzione non va accelerata ma aspettata, la rivoluzione sarebbe stata l'atto finale di una società che doveva subire ancora cambiamenti. Per quanto riguarda la chiesa, nel 1891 il papa leone 13 vara un'enciclica (Rerum Novarum) dove condanna il partito socialista, cercando di dare un modello alternativo sia a quello socialista che a quello liberista. Duranti il suo governo Crispi si avvicina alla Germania, contrasti anche con la Francia. Durante il suo governo nasce la rivolta dei fasci siciliani, prima con il governo Giolitti che non li reprime poi quando si fanno più violenti tocca a Crispi che li reprime con l'esercito. La sua politica coloniale riguarda l'Etiopia. i genovesi avevano già conquistato la baia di Assab in Eritrea poi l'Italia con il consenso inglese e francese occupò anche Massaua ma incontrarono le truppe etiopi , ne seguì un'imboscata a Dogali. Trattato di Ucialli con Etiopia, inganno e entrarono in guerra: sconfitta ad Adua x l'Italia. Dimissioni di Crispi ma perchè si sente il bisogno di una colonia: interpretazione velleitaria: si vuole conquistare senza avere la forza di farlo solo x principio o altrimenti per posto al sole x contadini?

Crisi di fine secolo e Giolitti

Crisi di fine secolo: dal 96: governo Di Rudinì, 98: il re dette l'ordine a Bava Beccaris disparare sulla folla .

Pelleux: leggi liberticide, vieta gli scioperi, leggi non approvate, la sinistra temporeggia, metodo dell'ostruzionismo.

Sonnino: lancia lo sloga "torniamo allo statuto."

Giolitti: governò nel suo secondo turno dal 1901 al 1914. si rese conto che le masse erano parte integrante dello stato e si poneva in maniera diversa nei confronti degli scioperi e dei socialisti che lo appoggiavano, però nel 1908 ci fu una maggioranza di massimalisti e g cambia spalla al suo fucile e tenterò di andare incontro alla destra dei nazionalisti conquistando il territorio di Libia nel 1912 socialisti noN d'accordo, suffragio universali e patto Gentiloni nel 1913.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la struttura del governo italiano dopo l'Unità?
  2. L'Italia era uno stato liberale con un parlamento composto da due camere: il senato, di nomina regia, e la camera dei deputati, eletta dal popolo, sebbene solo il 2% della popolazione avesse diritto di voto.

  3. Quali furono i principali problemi affrontati dalla Destra storica?
  4. La Destra storica dovette affrontare la bancarotta del paese, il brigantaggio nel sud e il malcontento popolare dovuto a tasse pesanti e obbligo del servizio militare.

  5. Quali riforme furono introdotte dalla Sinistra storica sotto De Pretis?
  6. De Pretis introdusse riforme elettorali, scolastiche, e tasse doganali protezionistiche, oltre a fermare il corso forzoso e la tassa sul macinato.

  7. Quali furono le politiche di Crispi durante il suo governo?
  8. Crispi adottò un approccio autoritario, potenziò l'esercito, represse rivolte, e si avvicinò alla Germania. Introdusse riforme elettorali e abolì la pena di morte, ma affrontò la sconfitta in Etiopia.

  9. Come si evolse la situazione politica italiana alla fine del secolo?
  10. Alla fine del secolo, ci fu una crisi con il governo Di Rudinì e la repressione di Bava Beccaris. Giolitti, nel suo secondo mandato, cercò di integrare le masse nello stato e conquistò la Libia, ma affrontò l'opposizione dei socialisti.

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