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Concetti Chiave

  • La disfatta di Adua e la caduta del governo crispino segnarono l'inizio di una crisi politica che mise in discussione l'autoritarismo del potere.
  • Durante la crisi economica, i ceti popolari organizzarono proteste represse violentemente dal governo, culminate con la strage di Milano del 1898.
  • Il governo Pelloux cercò di introdurre leggi repressive, ma l'opposizione parlamentare bloccò i suoi tentativi, portando allo scioglimento della Camera.
  • Le elezioni del 1900 rafforzarono le sinistre, costringendo alle dimissioni il governo e portando a un cambiamento politico significativo.
  • Con l'ascesa del primo ministro Zanardelli nel 1901, si gettarono le basi per la democrazia dell'età giolittiana.

Indice

  1. La crisi politica e la disfatta
  2. Repressione e dimissioni
  3. Svolta politica e nuove elezioni
  4. Assassinio e cambiamenti di governo

La crisi politica e la disfatta

La disfatta di Adua e la caduta del governo crispino coincisero con l'apertura di una crisi politica, destinata a modificare gli equilibri politici maturati negli ultimi decenni del secolo, nel corso dei quali si era affermata una visione autoritaria del potere, che mirava principalmente a contenere le spinte e le rivendicazioni sociali.

Questa crisi politica si svolse tra l'altro durante un periodo di crisi economica.

Repressione e dimissioni

Questa crisi economica ebbe ripercussioni sui ceti popolari, che organizzarono moti di protesta, repressi dal governo. La repressione culminò a Milano, quando il generale Bava Beccaris il 7 maggio del 1898 sparò cannonate sulla folla in piazza, causando decine di morti. Il primo ministro Rudinì si dimise e si introdusse al governo Pelloux, sotto cui l'Italia corse il pericolo di una svolta autoritaria.

Svolta politica e nuove elezioni

Al tentativo di proporre il disegno di legge liberticida le opposizioni risposero ricorrendo all'ostruzionismo parlamentare; Pelloux promulgò allora le misure repressive per decreto, dichiarato però nullo dalla Corte di cassazione nel febbraio del 1900. Lo scontro tra governo e opposizione si concluse infine con lo scioglimento della Camera; le successive elezioni nel giugno 1900 fecero però registrare un rafforzamento delle sinistre, costringendo il governo alle dimissioni.

Assassinio e cambiamenti di governo

Il periodo del governo Saracco (1900-1901) fu funestato dall'assassinio del re Umberto I del 29 luglio 1900, ed infine il suo governo cadde in seguito ad un voto della Camera che gli contestava un atteggiamento troppo debole in occasione di un grande sciopero dei lavoratori portuali di Genova, a seguito della revoca dello scioglimento della locale Camera del Lavoro. Nel 1901 il nuovo re Vittorio Emanuele III nominò primo ministro Zanardelli, leader della sinistra parlamentare. Si posero le basi della democrazia che contraddistinguerà l'età giolittiana.

Domande da interrogazione

  1. Quali eventi hanno portato alla crisi politica descritta nel testo?
  2. La crisi politica è stata innescata dalla disfatta di Adua e dalla caduta del governo crispino, in un contesto di crisi economica e tensioni sociali.

  3. Come ha reagito il governo alle proteste popolari durante la crisi economica?
  4. Il governo ha risposto con la repressione, culminata a Milano con l'intervento del generale Bava Beccaris, che ha causato decine di morti, portando alle dimissioni del primo ministro Rudinì.

  5. Quali furono le conseguenze politiche delle elezioni del giugno 1900?
  6. Le elezioni del giugno 1900 hanno visto un rafforzamento delle sinistre, costringendo il governo alle dimissioni e portando a un cambiamento politico con l'ascesa di Zanardelli come primo ministro.

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