Concetti Chiave
- Nel 1911, l'Italia celebra il cinquantesimo anniversario dell'Unità, mentre il governo Giolitti lancia la guerra contro l'Impero Ottomano per conquistare la Libia.
- La guerra in Libia inizia con resistenza locale ma culmina nel 1912 con il trattato di pace di Losanna, confermando la sovranità italiana sulla regione.
- Giolitti introduce una riforma elettorale nel 1911 che amplia il diritto di voto, includendo maschi analfabeti e quelli sopra i 21 anni che sanno leggere e scrivere.
- Le elezioni del 1913 segnano il primo suffragio universale maschile, con il Partito Socialista Italiano dominato da intransigenti guidati da Mussolini.
- Il Patto Gentiloni del 1913 vede i liberali allearsi con i cattolici, portando alle dimissioni di Giolitti e all'ascesa del nuovo governo di Antonio Salandra.
Indice
Celebrazioni e guerra in Libia
Il 1911 è l’anno del cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e avvengono celebrazioni in tutta Italia.
Nel 1911 la crisi all’interno dell’Impero Ottomano aveva indotto il governo Giolitti ad attaccarlo militarmente per impossessarsi della Libia; così il governo poteva trovare nuovi capitali per rinforzare le carenze economiche italiane.
Giolitti, senza consultare il Parlamento, manda un ultimatum all’Impero e nell’ottobre 1911 autorizza l’inizio della guerra.
Inizialmente l’esercito italiano trova una notevole resistenza in Libia, riuscendo però a conquistarla.
Nel 1912 venne firmato il trattato di pace a Losanna che riconosceva la sovranità italiana sulla Libia, ma ci vorranno diversi anni per domare la resistenza delle popolazioni delle zone interne.
Riforma elettorale e suffragio
Nel 1911 Giolitti presenta una nuova riforma elettorale, che ampliava il corpo elettorale: ora poteva votare anche i maschi di oltre 21 anni capaci di leggere e scrivere e i maschi analfabeti che abbiano compiuto i trent’anni.
Nel 1913 vi sono le prime elezioni a suffragio universale maschile.
Patto Gentiloni e dimissioni di Giolitti
Il Partito Socialista Italiano adesso è dominato da una maggioranza favorevole agli intransigenti, cioè alla sinistra radicale e rivoluzionaria, guidata da Benito Mussolini, direttore dell’”Avanti!”, il giornale del partito.
Per evitare che i socialisti si impongano nelle elezioni, i candidati liberali stringono accordi elettorali con i cattolici.
Sempre per le elezioni del 1913, Vincenzo Gentiloni invitò i cattolici a votare per canditati propri; altrimenti li invita a votare i candidati liberali (Patto Gentiloni).
I deputati che avevano sottoscritto il Patto Gentiloni vennero criticati da Giolitti, definendoli non veri liberali.
A quel punto Giolitti diede le dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio.
Il nuovo governo venne affidato ad un esponente della Destra Liberale, Antonio Salandra.
Domande da interrogazione
- Quali furono le motivazioni dietro l'attacco italiano alla Libia nel 1911?
- Quali cambiamenti furono introdotti dalla riforma elettorale del 1911?
- Cosa portò alle dimissioni di Giolitti nel 1913?
Il governo Giolitti attaccò la Libia per sfruttare la crisi dell'Impero Ottomano e ottenere nuovi capitali per rafforzare l'economia italiana.
La riforma elettorale del 1911 ampliò il corpo elettorale, permettendo il voto ai maschi di oltre 21 anni capaci di leggere e scrivere e agli analfabeti di oltre 30 anni.
Le dimissioni di Giolitti furono causate dalle critiche verso i deputati che avevano sottoscritto il Patto Gentiloni, che Giolitti non considerava veri liberali.