Concetti Chiave
- L'imperialismo americano domina l'America Latina, sfruttando risorse naturali a basso costo ed esportando prodotti industriali a prezzi elevati.
- L'emergere di regimi nazionalistici in America Latina, come quello di Perón in Argentina, mira a garantire un'autonomia economica attraverso politiche protezionistiche e nazionalizzazioni.
- Le politiche economiche di Perón portarono l'Argentina a una crisi finanziaria, culminando nel suo rovesciamento nel 1955 e lasciando il paese con gravi problemi di ricostruzione.
- La rivoluzione cubana del 1959, sotto la guida di Fidel Castro, ha interrotto la dipendenza economica dagli Stati Uniti, resistendo a un embargo e a tentativi di invasione.
- Lo sviluppo europeo è vantaggioso per gli Stati Uniti, poiché richiede tecnologie americane e crea mercati per i prodotti statunitensi, promuovendo una complementarità economica tra i due continenti.
Indice
L'imperialismo americano in America latina
L’imperialismo americano controlla di più che ogni altro continente l’America latina, non a caso chiamata negli Stati Uniti “il cortile di casa”. Da questo “cortile” il capitalismo americano ricava a basso prezzo, rame (soprattutto dal Cile), stagno (soprattutto dalla Bolivia), zinco (soprattutto dal Perù), petrolio (dal Venezuela), manganese (dal Brasile), cotone (soprattutto dal Brasile e dall’Ecuador), caffè (soprattutto dal Brasile e dalla Colombia), esportando, ad alto prezzo, i suoi prodotti industriali.
Regimi nazionalistici in America latina
L’emergere in alcuni di questi paesi, delle borghesie nazionali, porta alla creazione di regimi nazionalistico- populistici che cercano di garantire un minimo di autonomia ai propri paesi. Il modello di questi regimi è per esempio quello creato in Argentina nel 1945 da Juan Domingo Perón, con il protezionismo doganale, il controllo statale dei cambi, ed emissioni inflazionistiche di moneta cerca di mobilitare le risorse disponibili per lo sviluppo dell’industria nazionale. Un “Piano Perón” di nazionalizzazioni, tendente a costituire un’economia autarchica, e una politica estera nazionalistica e di prestigio, sono alla base del regime personale di Perón (viene rieletto presidente nel 1951).
Crisi e ribellione in Argentina
La sua politica di grandi spese pubbliche, troppo pesanti per le finanze argentine, porta il Paese verso una crisi gravissima che determina ribellione e opposizioni, sempre duramente represse. Rovesciato poi nel 1955, da una rivoluzione preparata dai militari, Perón lascia all’Argentina problemi gravi di restaurazione democratica e di ricostruzione economica (1955).
Indipendenza e fallimenti in Indonesia
All’altro capo del mondo, in Indonesia, lo sviluppo di una borghesia nazionale, promosso dall’occupazione giapponese durante la guerra, conduce prima all’indipendenza del paese dall’Olanda (1949), e poi alla creazione di un regime, quale quello di Sukarno, attento a garantire un margine di autonomia al paese. Ma questi tentativi falliscono, perché lo sviluppo industriale, che essi vogliono promuovere, esige investimenti stranieri, i quali, a loro volta, portano complessi industriali stranieri, che finiscono per trasformare quelli nazionali in loro fornitori, e per mutare le borghesie nazionali in borghesie dipendenti.
Rivoluzione cubana e resistenza all'embargo
Cuba, invece, conosce, in seguito alla presa del potere da parte di gruppi di guerriglieri guidati da Fidel Castro (1959), una rivoluzione che recide la sua dipendenza economica dagli Stati Uniti, e che, mobilitando un vasto consenso popolare, riesce a sopravvivere tuttavia il durissimo blocco economico (embargo) e vari tentativi di invasione militare promossi dagli Stati Uniti.
Relazioni economiche tra Europa e Stati Uniti
Diverso da quello degli altri continenti è il rapporto dell’Europa occidentale con gli Stati Uniti. I paesi europei sono visti infatti dagli Stati Uniti non come aree di sfruttamento di materie prime o generi alimentari, ma come mercati di sbocco.
Complementarità economica tra Stati Uniti ed Europa
Lo sviluppo industriale europeo appare quindi vantaggioso agli Stati Uniti nella misura in cui esige macchinari e tecnologie di produzione americana, e in cui crea una capacità di acquisto che si traduce in domanda di prodotti americani. La formazione di una Comunità Economica Europea è quindi vista con favore dagli Stati Uniti. Anzi, i gruppi economici che maggiormente si affermano nella nuova area commerciale integrata creata dal MEC sono proprio grandi multinazionali americane, quali la Standard Oil, la IBM, la Singer ed altre. Il grande sviluppo economico conosciuto dagli Stati Uniti in questo periodo, infatti, dopo un rallentamento negli ultimi anni della presidenza di Eisenhower, riprende durante gli anni di John Kennedy e Lyndon Johnson, soprattutto a causa dei nuovi campi di investimenti (calcolatori elettronici, aeronautica supersonica, missili, metallurgia del titanio e dello zirconio). Si crea così una complementarità di sviluppo tra Stati Uniti, produttori di beni a più elevata tecnologia, ed Europa, esportatrice di beni più tradizionali e importatrice di tecnologie americane. Il riformismo del presidente Kennedy tende appunto a rilanciare lo sviluppo industriale americano lungo le frontiere della più elevata tecnologia.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'imperialismo americano in America Latina?
- Come si sono sviluppati i regimi nazionalistici in America Latina?
- Quali furono le conseguenze della politica di Perón in Argentina?
- In che modo Cuba ha affrontato la sua dipendenza dagli Stati Uniti?
- Qual è la relazione tra lo sviluppo industriale europeo e gli Stati Uniti?
L'imperialismo americano controlla l'America Latina, considerata il "cortile di casa" degli Stati Uniti, da cui ricava materie prime a basso costo ed esporta prodotti industriali a prezzi elevati.
I regimi nazionalistici sono emersi con l'ascesa delle borghesie nazionali, come in Argentina con Perón, che ha cercato di garantire autonomia attraverso protezionismo e nazionalizzazioni.
La politica di grandi spese pubbliche di Perón ha portato l'Argentina a una grave crisi economica e politica, culminata nel suo rovesciamento nel 1955.
Cuba ha reciso la sua dipendenza economica dagli Stati Uniti attraverso la rivoluzione guidata da Fidel Castro, resistendo a un embargo economico e a tentativi di invasione.
Lo sviluppo industriale europeo è vantaggioso per gli Stati Uniti, poiché richiede tecnologie americane e crea domanda per i loro prodotti, favorendo una complementarità economica.