valentinademauro
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Concetti Chiave

  • L'Inghilterra vittoriana raggiunse il massimo splendore commerciale e coloniale sotto il regno della regina Vittoria, che rispettava il regime parlamentare.
  • Durante il regno vittoriano, i politici di spicco B. Disraeli e W. Gladstone si alternarono al governo, influenzando significativamente le politiche sociali ed economiche.
  • Gladstone, liberale, promosse riforme come il potenziamento dell'istruzione pubblica e l'estensione del diritto di voto a minatori e agricoltori.
  • Disraeli, conservatore, introdusse riforme lavorative, come la riduzione dell'orario di lavoro e il riconoscimento del diritto di voto agli operai.
  • Il movimento delle suffragette, guidato da Emmeline Pankhurst, emerse all'inizio del Novecento spingendo per il diritto di voto alle donne.

Indice

  1. Espansione e leadership vittoriana
  2. Riforme di Gladstone e Disraeli
  3. Questioni irrisolte e movimenti sociali

Espansione e leadership vittoriana

Nella cosiddetta età vittoriana, l’Inghilterra raggiunse la massima espansione commerciale e coloniale. La regina Vittoria, mostrò infatti sempre un gran rispetto per il regime parlamentare e grande senso di responsabilità. Durante il suo lunghissimo regno, si alternarono alla guida del governo inglese due uomini politici di grande prestigio: B. Disraeli e W. Gladstone.

Riforme di Gladstone e Disraeli

Gladstone (liberale)

o riorganizzazione sistema fiscale e giudiziario;

o potenziamento istruzione pubblica;

o riconoscimento Trade Unions;

o introduzione segretezza del voto;

o estensione diritto di voto a minatori e agricoltori.

Disraeli (conservatore)

o riduzione orario di lavoro;

o introduzione principio di uguaglianza giudiziaria tra imprenditori e salariati;

o soppressione reato di sciopero;

o riconoscimento diritto di intervento nei contratti di lavoro da parte dei lavoratori;

o concessione diritto di voto agli operai.

Questioni irrisolte e movimenti sociali

Un problema che invece rimase irrisolto fu quello dell’autonomia dell’Irlanda, sempre più decisa a conquistare l’indipendenza nazionale del Paese dal Regno Unito, dal quale la distinguevano una diversa origine etnica e una radicata fede cattolica.

Un altro fattore di scontro fu rappresentato dalla nascita agli inizi del Novecento di un movimento femminile guidato da Emmeline Pankhurst, che si poneva di far ottenere alle donne il diritto di voto suffragio: di qui il termine di “suffragette”, con il quale si era soliti indicare le aderenti al movimento.

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