Concetti Chiave
- La politica estera fascista era aggressiva e revisionista, spingendo l'Italia verso mire espansionistiche per ottenere un accesso al Mediterraneo.
- L'imperialismo era centrale nell'ideologia fascista, con la conquista di nuovi possedimenti coloniali ispirata dal mito della "vittoria mutilata".
- Nel 1935, l'Italia attaccò l'Etiopia sfruttando incidenti di frontiera, portando alla proclamazione dell'impero nel 1936 e a tensioni con Francia e Gran Bretagna.
- L'Asse Roma-Berlino sancì l'alleanza con la Germania nazista, rafforzata successivamente dall'Asse Roma-Berlino-Tokyo e dal Patto d'Acciaio.
- Il Patto d'Acciaio consolidò l'alleanza difensiva e offensiva tra Italia e Germania, segnando un sodalizio politico-militare tra i due regimi.
Politica estera fascista = aggressiva, volta al revisionismo del sistema tradizionale. Dopo il termine del flusso migratorio in America, l’Italia necessitava di uno sbocco sul mediterraneo, che urgeva soprattutto in virtù della crisi del 1929.
L’imperialismo era una parte integrante dell’ideologia fascista. Il passato della Roma imperiale era presente tra i simboli del fascismo, e la conquista di altri possedimenti coloniali rientrava tra i progetti del Duce.
Mire espansionistiche in Etiopia
Il mito della “vittoria mutilata” veniva alimentato dalla propaganda. Le mire espansionistiche di Mussolini si indirizzavano vero L’Etiopia, dove regnava il negus (principe sovrano). Infatti, prendendo a pretesto alcuni incidenti di frontiera, nel 1935 le truppe italiane attaccarono il regno etiopico penetrandovi dall’Eritrea e dalla Somalia. Inutili furono le sanzioni economiche della società delle nazioni e persino la Gran Bretagna, che controllava il canale di Suez, non impedì il passaggio delle navi italiane che trasportavano armi e soldati. In questo modo, il 9 Maggio 1936 fu proclamato l’impero e Vittorio Emanuele III, che ormai era comprimario della scena politica italiana ricevette il titolo di Imperatore d’Etiopia.
Conseguenze internazionali e alleanze
Sul piano internazionale la conquista dell’Etiopia creò un motivo di contrasto con la Francia e la Gran Bretagna, che nel mediterraneo avevano vitali interessi da difendere. Ciò contribuì a schierare l’Italia dalla parte opposta, cioè accanto a Hitler, con cui firmò l’Asse Roma-Berlino, che sancì definitivamente l’associazione del fascismo alla politica hitleriana e la volontaria uscita dalla società delle nazioni. Patto, che fu rafforzato poi nel 1937, con l’Asse Roma-Berlino-Tokyo (l’intendo di Mussolini è trasformare l’Italia in una potenza, soprattutto imponendosi nella guerra civile che imperversava in quegli anni in Spagna ). Infine, decisivo per garantire l’effettiva unione del reich tedesco e l’impero italiano fu il Patto d’Acciaio (firmato dai rispettivi ministri degli esteri Ciano e Ribbentrop), con il quale si stabliva un'alleanza sia difensiva che offensiva fra i due Paesi.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale della politica estera fascista?
- Come reagì la comunità internazionale alla conquista dell'Etiopia da parte dell'Italia?
- Quali alleanze internazionali furono formate dall'Italia fascista dopo la conquista dell'Etiopia?
La politica estera fascista era aggressiva e mirava al revisionismo del sistema tradizionale, cercando uno sbocco sul Mediterraneo e promuovendo l'imperialismo come parte integrante dell'ideologia fascista.
La comunità internazionale, attraverso la Società delle Nazioni, impose sanzioni economiche, ma furono inefficaci. La Gran Bretagna non impedì il passaggio delle navi italiane, e la conquista creò tensioni con Francia e Gran Bretagna.
Dopo la conquista dell'Etiopia, l'Italia firmò l'Asse Roma-Berlino con la Germania di Hitler e successivamente l'Asse Roma-Berlino-Tokyo, culminando nel Patto d'Acciaio, un'alleanza difensiva e offensiva con la Germania.