Concetti Chiave
- Nel 1935, la Germania riottenne la Saar e instaurò alleanze militari con Francia e Cecoslovacchia, sfidando il Trattato di Versailles.
- La Conferenza di Stresa vide Italia, Francia e Gran Bretagna condannare le azioni di Hitler, riaffermando gli accordi di Locarno e la protezione dell'indipendenza austriaca.
- L'invasione dell'Etiopia da parte dell'Italia nel 1935-1936, vista come un'azione imperialistica, portò a sanzioni economiche da parte della Società delle Nazioni.
- Le sanzioni economiche rafforzarono la politica autarchica italiana e consolidarono il supporto popolare al regime fascista.
- Nell'ottobre 1936, la guerra in Etiopia facilitò l'avvicinamento tra Italia e Germania, culminando nel patto di amicizia Roma-Berlino.
Indice
La Germania e il plebiscito della Saar
Nel 1935 la Germania, a seguito di un plebiscito, ri-ottenne la Saar (regione mineraria che i vincitori avevano internazionalizzato per 15 anni) e stipulò alleanze militari con Francia e Cecoslovacchia.
Hitler e il riarmo tedesco
Nello stesso anno, Hitler violando le clausole della pace di Versailles, ripristinò il servizio militare obbligatorio. Per rispondere al riarmo tedesco fu costituito il Fronte di Stresa e durante la Conferenza di Stresa, i rappresentanti di Italia, Francia e Gran Bretagna si apprestarono a condannare lo spregiudicato comportamento di Hitler, sottolineando nuovamente la validità degli accordi di Locarno e impegnandosi a salvaguardare l’indipendenza austriaca.
L'invasione dell'Etiopia e le sue conseguenze
Sarà l’invasione dell’Etiopia, da parte dell’Italia a rompere, definitivamente o quasi, gli equilibri internazionali già precari.
Intanto Stalin inaugurò la politica dei Fronti popolari (alleanze con i partiti socialisti e con tutte le forze progressiste per sostenerecreare governi impegnati nella lotta al nazismo).
La politica imperialistica di Mussolini
Gli accordi di Stresa spinsero Mussolini a ritenere di poter condurre una politica imperialistica senza incontrare l’opposizione di Francia e Inghilterra. Così in parte per distogliere il Paese da problemi interni, in parte per dare impulso alla produzione industriale e per motivi di prestigio internazionale, decise di promuovere una campagna militare contro l’Etiopia, incoraggiata da una massiccia propaganda che la presentava come una sorta di missione civilizzatrice e come valvola di sfogo per la disoccupazione.
Nel 1935 Mussolini diede l’ordine di attaccare.
La guerra in Etiopia e le sanzioni
La guerra (ottobre 1935- maggio 1936) fu breve e crudele. Dopo la resa, Vittorio Emanuele III fu nominato imperatore d’Etiopia.
La decisione di intraprendere la guerra, comunque, non lasciò Francia e Inghilterra indifferenti. Di fatto, l’Etiopia (su cui regnava il negus Selassiè) faceva parte della Società delle Nazioni e l’attacco fascista comprometteva la sicurezza nazionale. Per queste ragioni, 52 paesi aderenti decretarono, su proposta del ministro inglese Eden, sanzioni di carattere economico e commerciale all’Italia.
Sul piano interno, le sanzioni provocarono un’accentuazione della politica autarchica (soprattutto nell’ind. pesante e in particolar modo in quella di guerra). Inoltre, attraverso un’abile propaganda, determinarono un avvicinamento ancora più forte delle masse al regime (risale a questo periodo la famosa raccolta dell’oro).
L'Asse Roma-Berlino
Sul piano dei rapporti internazionali la guerra avvicinò l’Italia alla Germania. Nell’ottobre 1936, a conferma di questo avvicinamento, Italia e Germania firmarono un patto di amicizia (Asse Roma-Berlino) trasformato poi nel 1939 in alleanza militare (Patto d’acciaio).
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze dell'invasione dell'Etiopia da parte dell'Italia?
- Come reagirono Francia e Inghilterra all'attacco italiano all'Etiopia?
- Quali furono le motivazioni di Mussolini per l'invasione dell'Etiopia?
L'invasione dell'Etiopia portò a sanzioni economiche e commerciali contro l'Italia da parte di 52 paesi della Società delle Nazioni e avvicinò l'Italia alla Germania, culminando nella firma dell'Asse Roma-Berlino nel 1936.
Francia e Inghilterra non rimasero indifferenti all'attacco italiano all'Etiopia, poiché l'Etiopia era membro della Società delle Nazioni e l'attacco comprometteva la sicurezza nazionale, portando a sanzioni economiche e commerciali contro l'Italia.
Mussolini decise di invadere l'Etiopia per distogliere l'attenzione dai problemi interni, stimolare la produzione industriale e per motivi di prestigio internazionale, presentando la campagna come una missione civilizzatrice e una soluzione alla disoccupazione.