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Concetti Chiave

  • I giovani esperti di informatica hanno giocato un ruolo cruciale nella Primavera Araba, diffondendo messaggi e raccogliendo sostenitori online.
  • Le proteste sono nate da problemi profondi come corruzione, mancanza di libertà, povertà estrema e aumento dei prezzi alimentari.
  • Mohamed Bouazizi, con il suo gesto estremo, ha innescato una serie di rivolte che hanno portato alla caduta di diversi regimi, come in Tunisia, Libia ed Egitto.
  • I social network come Facebook e Twitter hanno permesso un'organizzazione rapida e diffusa delle proteste, superando la censura governativa.
  • Nonostante il ruolo dei social media, la rivolta è radicata nella miseria e discriminazione subite dalle popolazioni, con internet che ha amplificato le voci represse.

Indice

  1. Le origini della Primavera Araba
  2. Cause delle rivolte
  3. Effetti delle proteste
  4. Ruolo dei social media
  5. Libertà di espressione e censura
  6. Importanza dei social media

Le origini della Primavera Araba

La Primavera Araba è una serie di agitazioni e proteste in atto nelle regioni del Medio Oriente, Vicino Oriente e Nord Africa. Algeria, Egitto, Tunisia, Giordania, Libia, Siria, sono tra i Paesi più colpiti da queste insurrezioni, mentre in altri sono avvenuti incidenti di minor gravità.

Queste sommosse sono riconducibili ai Paesi appartenenti all’universo arabo, che utilizzano tecniche di resistenza civile come scioperi, manifestazioni, cortei, marce arrivando addirittura a compiere autolesionismo e suicidi pubblici, le cosiddette “auto-immolazioni”.

Cause delle rivolte

Le cause di queste rivolte sono innumerevoli, tra cui la corruzione, la mancanza di libertà, le condizioni di vita molto dure, la violazione dei diritti umani e l’estrema povertà in cui riversano queste popolazioni. Un altro motivo di protesta è il crescente prezzo degli alimenti, importati, e di conseguenza la fame diffusa.

Effetti delle proteste

La protesta è iniziata nel dicembre del 2010, quando il tunisino Mohamed Bouazizi si è dato fuoco dopo essere stata malmenato dalla polizia. Questo gesto ha provocato l’intera rivolta nel Paese, con un effetto domino in tutti gli altri del mondo arabo e del Nord Africa. Capi di stato sono stati costretti a dimettersi o addirittura alla fuga. In Libia Gheddafi, dopo una lunga fuga da Tripoli a Sirte, è stato trovato dai rivoluzionari, catturato e in seguito ucciso. In Tunisia il presidente Ben Ali, dopo dodici anni di dittatura, è stato costretto alla fuga in Arabia Saudita. In Egitto ci sono state delle proteste con dimostrazioni e molti episodi di violenza, e il presidente Mubarak dopo trent’anni di potere è stato costretto a dimettersi.

Ruolo dei social media

Per organizzare, comunicare e divulgare i fatti sono stati utilizzati i social network come Twitter e Facebook. Il primo autore di un blog arabo è stato, nel 2003, Ahmed. Dapprima le discussioni riguardavano l’arte, l’ambiente, mentre in seguito si è iniziato a parlare dei problemi dei giovani egiziani e di argomenti considerati tabù. Internet ha dato la possibilità di esprimersi, poiché in Egitto bastavano cinque persone a parlare in piazza per far intervenire le forze dell’ordine. I blog invece non venivano considerati, in quanto sottovalutati dai governi. Con l’aumentare degli utenti, il blog divenne sede di discussioni non solo di attivisti, ma anche delle minoranze discriminate, come donne, omosessuali, beduini e copti.

Potendosi esprimere liberamente, nel 2005 nacque il movimento Kifaya, in cui i blogger e partiti di opposizione rivendicavano i loro diritti, denunciavano abusi e violenze, pubblicando anche video. Probabilmente senza blog e in seguito social network la rivolta sarebbe stata più lenta, poiché dalla realtà virtuale tutti si sono uniti più velocemente per contestare il governo, senza restrizioni e censure.

Libertà di espressione e censura

Ovviamente la rivolta non è nata dal blog, ma dalla miseria e la discriminazione in cui versano queste popolazioni, insieme a un’informazione oscurata, arresti e atroci torture per chi osava opporsi. I social network sono stati solo un mezzo per riuscire ad avere voce in capitolo nelle situazioni pubbliche, e per evidenziare le proteste già in corso, assumendo un ruolo di diffusione e coscienza. In questi Paesi infatti non esisteva libertà di parola, nei giornali, nei sindacati e nelle associazioni. I giornali erano proprietà dello stato e i militari decidevano cosa pubblicare; gli intellettuali potevano diffondere le loro opere solo all’estero.

Importanza dei social media

I social media hanno avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione e divulgazione degli eventi, ma la richiesta di diritti e della libertà sono sempre esistiti, solo che i protagonisti non potevano farsi avanti perché soppressi dalla violenza dei regimi. Grazie ad internet possono far sentire la loro voce, su Facebbok, Twitter, blog e anche Youtube, con i quali hanno realizzato un complesso di comunicazione e organizzazione senza un capo, e più veloce ed efficace perché non ostacolato dalla censura e dalla repressione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo dei giovani esperti di informatica nella Primavera Araba?
  2. I giovani esperti di informatica hanno avuto un ruolo decisivo nella diffusione del messaggio rivoluzionario e nell'organizzazione delle proteste attraverso internet e i social media.

  3. Quali sono state le cause principali delle rivolte della Primavera Araba?
  4. Le cause principali includono la corruzione, la mancanza di libertà, le dure condizioni di vita, la violazione dei diritti umani, l'estrema povertà e l'aumento dei prezzi degli alimenti.

  5. Come ha avuto inizio la Primavera Araba?
  6. La Primavera Araba è iniziata nel dicembre 2010 con l'auto-immolazione del tunisino Mohamed Bouazizi, che ha scatenato una serie di proteste in tutto il mondo arabo e Nord Africa.

  7. In che modo i social media hanno influenzato le rivolte?
  8. I social media hanno permesso di organizzare, comunicare e divulgare le proteste in modo rapido ed efficace, superando le restrizioni e la censura imposte dai regimi.

  9. Qual è stato l'impatto dei blog e dei social network sulla libertà di espressione?
  10. I blog e i social network hanno offerto una piattaforma per esprimersi liberamente, permettendo a minoranze e attivisti di discutere e denunciare abusi, contribuendo alla nascita di movimenti come Kifaya.

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