Concetti Chiave
- Il sistema politico di Giolitti entra in crisi a causa della crescente influenza del nazionalismo e dell'insoddisfazione generale verso la sua politica moderata.
- Il nazionalismo guadagna terreno dopo la guerra in Libia, dimostrando che la guerra può ottenere risultati non raggiungibili con la diplomazia.
- Il movimento nazionalista si strutturò come un vero partito politico nel 1910-1912, proponendo un governo più autoritario.
- L'allargamento del suffragio universale maschile da parte di Giolitti limita l'efficacia del clientelismo e favorisce la crescita di nuove forze politiche.
- Giolitti perde progressivamente il controllo sulle nuove forze politiche nazionaliste e massimaliste, portandolo infine alle dimissioni.
Indice
Crisi del sistema giolittiano
Il sistema giolittiano comincia ad entrare in crisi a livello politico. Il nazionalismo cresce e acquista credibilità in seguito ai fatti accaduti con la guerra in Libia, facendo appunto nascere una sorta di impero, dimostrando che con la guerra si possono realizzare cose che con atteggiamenti pacifici sono irraggiungibili. La politica Giolittiana viene vista come una politica che pone dei limiti, fiacca, e molto moderata non ben vista da molti. Il sistema Giolittiano quindi va in crisi politica ed ideologica.
Ascesa del nazionalismo e massimalismo
Il movimento nazionalista diventa a Firenze nel 1910, 1912 un vero e proprio movimento politico. Loro propongono un governo più autoritario all’interno e più duro all’esterno. La corrente massimalista fa parte del partito socialista seguendo come ideologo Marx, che poi si separerà formando il partito comunista italiano nel 1921 dove prende luogo una rivolta per far nascere un paese senza classi e divisioni. Siamo nel 1912-1913 prima del primo conflitto mondiale. In questo periodo il nazionalismo e il massimalismo stanno crescendo, quindi queste parti più irrequieti, meno moderate si stanno sviluppando causando non pochi problemi a Giolitti il quale progressivamente comincia a perderne il controllo.
Riforma del suffragio e declino
Un altro elemento che determinerà difficoltà nel sistema elettorale è rappresentato dalla riforma di Giolitti sull’allargamento del suffragio universale maschile, aumentando la partecipazione delle masse popolari e questo allargamento non consentì più a Giolitti di praticare il clientelismo che nella prima fase di governo gli era riuscito bene perché comunque le masse sono tante, difficili da gestire e quindi il clientelismo non è più efficace. Da questo momento si vedrà la presenta di nuove realtà politiche le quali non riescono più ad essere manovrate da Giolitti come appunto i nazionalisti e i massimalisti. Giolitti non è più in grado quindi di contrastare l’azione meno aperta alle riforme del partito socialista (massimalista) e a destra i nazionalisti perciò Giolitti si dimetterà.
Domande da interrogazione
- Quali eventi hanno contribuito alla crisi del sistema giolittiano?
- Come ha influenzato la riforma del suffragio universale maschile il sistema politico di Giolitti?
- Quali movimenti politici emergenti hanno sfidato Giolitti?
La guerra in Libia e la crescita del nazionalismo hanno contribuito alla crisi del sistema giolittiano, dimostrando che la guerra poteva ottenere risultati che la politica pacifica di Giolitti non riusciva a raggiungere.
L'allargamento del suffragio universale maschile ha aumentato la partecipazione delle masse popolari, rendendo inefficace il clientelismo di Giolitti e complicando la gestione politica.
I movimenti nazionalista e massimalista hanno sfidato Giolitti, con i nazionalisti che proponevano un governo più autoritario e i massimalisti che seguivano l'ideologia marxista, portando alla formazione del partito comunista italiano nel 1921.