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Concetti Chiave

  • Il periodo dei governi Crispi (1887-1896) segna l'inizio del colonialismo italiano in Africa, con la conquista di territori come la Baia di Assab e Massaua.
  • Durante il primo governo Crispi (1887-1893), si rafforzano il potere esecutivo e la polizia, vengono attuate riforme amministrative e del codice penale, e si promuove una politica anticlericale.
  • Il secondo governo Crispi (1893-1896) è caratterizzato da una svolta autoritaria, con la cancellazione di cittadini dalle liste elettorali e la repressione del partito socialista e dei fasci siciliani.
  • La politica coloniale di Crispi culmina nella sconfitta di Adua nel 1896, che porta all'umiliazione dell'Italia e alla caduta del suo secondo governo.
  • Le conseguenze dei governi Crispi includono disuguaglianze sociali e regionali, con una netta distinzione tra il sud agricolo e il nord industrializzato, e un controverso rafforzamento delle forze dell'ordine.

Indice

  1. Inizio del colonialismo italiano
  2. Conquiste e trattati
  3. Governo Crispi e riforme
  4. Svolta autoritaria e conseguenze

Inizio del colonialismo italiano

1882: l'italia compra dalla compagnia Rubattino la Baia di Assab, in Eritrea, per usarla com ebase militare, inizia quindi il colonialismo. L'obbiettivo è quello di conquistare sempre più territori anche all'entroterra.

Conquiste e trattati

1885: conquista di Massaua (confini con l'Etiopia)

1887: muore Depretis e sale al governo Crispi

1889: trattato di Uccialli per Eritrea ed Etiopia (si riconoscevano i possedimenti italiani in Eritrea e il protettorato in Etiopia)

1890: l'Italia ottenne dalle altre potenze, Germania e Austria, il protettorato sulla Somalia

1896: Italia umiliata con la sconfitta di Adua, per cui le viene riconosciuto il dominio sull'Eritrea ma non sull'Etiopia

1896: cade il secondo governo crispino(1893-1896)

Governo Crispi e riforme

Durante il suo primo mandato Crispi rafforza il potere esecutivo, attua una riforma comunale e provinciale decentrando il potere amministrativo, e una riforma del codice penale (1889, ministro della giustizia: Zanardelli), rafforza i poteri della polizia e attua una politica anticlericale.

Svolta autoritaria e conseguenze

Il secondo governo Crispi testimonia una svolta autoritaria, per cui si verificò la cancellazione di cittadini dalle liste elettorali, lo scioglimento del partito socialista dei lavoratori italiani (1894), la repressione dei fasci siciliani, e il fallimento della politica coloniale (1896).

Le conseguenze principali furono le disuguaglianze sociali sorte, e quelle tra sud e nord, caratterizzati da latifondi nel primo caso e industrie nel secondo; inoltre egli concede il diritto di sciopero ma dall'altro lato conferisce pieni poteri alle forze dell'ordine.

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