Mauseria
Ominide
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Giolitti è riconosciuto come un grande riformatore che cercò di migliorare le condizioni di vita del proletariato, allineando lo Stato con i lavoratori piuttosto che contro di loro.
  • Creò un'alleanza con i socialisti riformisti, come Filippo Turati, ma incontrò resistenza dai massimalisti all'interno del Partito Socialista Italiano, culminando in scioperi generali.
  • Le politiche di Giolitti includevano riforme come il suffragio universale maschile e l'espansione dell'istruzione, insieme a misure economiche protezioniste per sostenere l'industria italiana.
  • La conquista della Libia da parte dell'Italia fu un punto di conflitto con i socialisti, che la vedevano come un vantaggio solo per il nord industrializzato.
  • Giolitti ottenne il supporto dei cattolici tramite il Patto Gentiloni, segnando il loro ritorno alla vita politica, ma si dimise nel 1913 a causa della complessità del governo.

Indice

  1. Giolitti e le riforme politiche
  2. Coalizione con i socialisti riformisti
  3. Sciopero generale e reazioni di Giolitti
  4. Riforme economiche e critiche
  5. Conquista della Libia e suffragio universale
  6. Patto Gentiloni e dimissioni di Giolitti

Giolitti e le riforme politiche

Giolitti fu considerato un grande rivoluzionario alla pari di Cavour, in quanto riformó il sistema politico ed economico cercando di eliminare le rivoluzioni tanto ambite dei socialisti, ponendo lo Stato come amico del proletariato e non suo nemico quindi garantendo migliori condizioni di vita per il proletariato.

Coalizione con i socialisti riformisti

Creò una coalizione politica con I socialisti riformisti, dei quali l'esponente fu Filippo Turati, ma quest'ultimo accettò quest'alleanza perchè sperava un giorno di attuare una grande rivoluzione che avrebbe visto lo scontro fra Stato Capitalistico-Borghese e Stato socialista per l'eliminazione della proprietá privata e l'affermazione del Comunismo. La maggior parte dei componenti del Partito Socialista Italiano erano massimalisti(rivoluzionari) e quindi contrari a questa alleanza e alla politica a gradi di Turati, in quanto non portò alla partecipazione alla politica italiana dei socialisti.

Sciopero generale e reazioni di Giolitti

Ciò portò all'organizzazione di questo grande sciopero generale(attuato in tutta Italia) che cominciò dalla Sardegna a causa dell'assassinio da parte dell'esercito italiano dei minatori. Questo grande sciopero puntava a bloccare la funzionalità dello Stato capitalistico e secondo George Sorel , tante rivolte avrebbero preparato il proletariato allo scontro finale con lo Stato Capitalistico. Queste rivolte che si tennero fra il 1907 e il 1908 non spaventarono Giolitti , che non intervenne con le forze armate, altrimenti sarebbe passato dalla parte del torto e aspettò ,che le rivolte si placassero da se. Successivamente il Parlamento attuò importanti progetti di legge ,per esempio: il voto a suffragio universale maschile , l'ampliamento del sistema d'istruzione italiano e la decisione di un sistema di calcolo progressivo del reddito.

Riforme economiche e critiche

L' economia commerciale e industriale fu migliorata sempre attraverso le leggi protezioniste della Sinistra Storica incrementando la produzione di acciaio , cotone e zucchero al Nord con grandi finanziamenti e l'imposizione di tariffe doganali pesanti sull'importazione di grano proveniente dagli Stati Uniti, per incrementare la vendita di grano italiano e così da ottenere per Giolitti maggiore appoggio politico da parte dei politici del sud. Fu criticato come un capo mafia da Gaetano Salvemini e lo stesso per I socialisti, I quali pensavano più a garantire diritti al proletariato del Nord piuttosto ,che lottare anche per I diritti dei contadini.

Conquista della Libia e suffragio universale

Un'altra questione sorse con l'intenzione dell'Italia di voler conquistare la Libia , che non vide l'appoggio da parte dei socialisti , I quali definirono ,che il proletariato non avrebbe tratto alcun vantaggio, ma sarebbe stata solo un'occasione per lo Stato di incrementare la ricchezza del nord, già fiorente per le industrie. Lo stesso Filippo Turati si distaccò dagli intenti di Giolitti , e quest'ultimo per poter riappropriarsi dell'appoggio da parte dei socialisti emanò il diritto di voto a suffragio universale maschile ,con ampliamento al voto della gente analfabeta a patto ,che avessero compiuto 30 anni. I socialisti rivoluzionari ,per esempio Mussolini, vollero bloccare la conquista della Libia.

Patto Gentiloni e dimissioni di Giolitti

Per garantirsi la maggioranza ottenne l'appoggio da parte dei cattolici, fino ad allora esclusi dalla politica italiana a causa della bolla papale No expedit di Papa Pio IX del 1870. Questa si trattava di una questione di Patria e quindi I cattolici ricominciarono a votare con il Patto gentiloni, che sanciva che I cattolici dovevano votare solo I liberali ,che non avessero commesso torti nei confronti della chiesa cattolica. Il 1913 fu una data importante sia per il voto a suffragio universale maschile e sia per il fatto che I cattolici ricominciarono a partecipare alla vita politica italiana. Però vollero fondare anche associazioni e partiti sul progetto del 1891 di Leone XIII, cosìcche da fondare il Partito popolare italiano. Giolitti vista la complessità del nuovo governo si dimise e lasciò il suo ruolo nelle mani di Antonio Salandra.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali riforme attuate da Giolitti per migliorare le condizioni del proletariato?
  2. Giolitti cercò di migliorare le condizioni del proletariato ponendo lo Stato come amico del proletariato, garantendo migliori condizioni di vita e attuando riforme come il suffragio universale maschile e l'ampliamento del sistema d'istruzione.

  3. Qual era l'obiettivo della coalizione politica tra Giolitti e i socialisti riformisti?
  4. L'obiettivo della coalizione era di attuare riforme che avrebbero migliorato le condizioni del proletariato, anche se Filippo Turati sperava in una futura rivoluzione socialista.

  5. Come reagì Giolitti alle rivolte e agli scioperi generali tra il 1907 e il 1908?
  6. Giolitti non intervenne con le forze armate durante le rivolte, aspettando che si placassero da sole, per evitare di passare dalla parte del torto.

  7. Quali furono le critiche mosse a Giolitti riguardo alla sua politica economica e sociale?
  8. Giolitti fu criticato per favorire il Nord industriale a scapito dei diritti dei contadini e per essere considerato un capo mafia da Gaetano Salvemini.

  9. Quali furono le conseguenze politiche della conquista della Libia per Giolitti?
  10. La conquista della Libia non vide l'appoggio dei socialisti e portò Giolitti a emanare il suffragio universale maschile per riottenere il loro supporto, mentre i cattolici ricominciarono a partecipare alla politica italiana con il Patto Gentiloni.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino