Concetti Chiave
- Nel XIX secolo, il Giappone iniziò ad aprirsi ai mercati europei e americani, vedendo questa apertura come un'umiliazione ma anche una necessità per colmare il ritardo rispetto all'Occidente.
- L'imperatore Mutsuhito, salito al trono nel 1869, avviò riforme per modernizzare il paese, abrogando il feudalesimo e rafforzando i valori tradizionali come lo shintoismo.
- L'industrializzazione giapponese fu alimentata dall'investimento degli ex feudatari nell'industria e dal flusso di manodopera dalle campagne sovrappopolate verso le città.
- Il Giappone adottò il capitalismo alla fine del XIX secolo, cercando risorse e mercati esterni per i suoi prodotti, e sviluppò un forte spirito nazionale e di espansione.
- Negli anni 1890, il Giappone intraprese una politica di espansione militare, scontrandosi con la Cina e ottenendo il controllo di Formosa, contrastando anche l'interesse della Russia nella regione.
L'apertura del Giappone
Verso la metà del XIX secolo, il Giappone, rimasto a lungo isolato dall’ Occidente, comincia ad aprire le sue porte verso i mercati europei e americani. Tuttavia, i Giapponesi vedono questa apertura come una specie di umiliazione, pour prendendo coscienza del ritardo accumulato nei confronti dei paesi europei.
Riforme e modernizzazione
Nel 1869, sale al trono l’imperatore Mutsuhito che si impegna sulla strada delle riforme, anche se prima di modernizzarsi, il Giappone preferisce ritornare alle sue origini e ripiegarsi sui valori tradizionali: l’imperatore è considerato un dio vivente, ritrova tutti i suoi poteri politici di un tempo, a scapito della figura dello shogun (il generale che governava il Giappone dal XVI secolo) e la religione tradizionale, lo shintoismo, resta uno dei grandi pilastri della società.
Forte dell’apporto della nobiltà, l’imperatore fa costruire una nuova capitale, Tokyo,m abolisce il feudalesimo e i contadini diventano proprietari delle terre che essi coltivano. Inoltre il Giappone si dota di un esercito a seguito della coscrizione e viene adottata una costituzione. Gli antichi feudatari investono nell’industria l’indennizzo avuto dallo Stato a seguito della soppressione del feudalesimo. Un esempio ci è fornito da Isakawa, un ex samurai che fonda l’azienda Mitsubishi. L’industrializzazione si sviluppa anche grazie all’afflusso perso le città di una mano d’opera venuta dalle campagna sovrappopolate. In conclusione si può affermare l’introduzione del capitalismo, in Giappone inizia già verso la fine del XIX secolo.Espansione e conflitti
Sicuro delle sue ricchezze, il Giappone si rivolge verso l’estero alla ricerca di carbone e di mercati per vendere i propri prodotti. A questo, si aggiunge il sentimento nazionale giapponese, alimentato dallo spirito di conquista. È infatti per questo motivo che negli anni 1890, il Giappone entra in guerra contro la Cina che gli assicurano il possesso dell’isola di Formosa, l’attuale Taïwan. In questa volontà di espansione, il Giappone trova un ostacolo in una potenza vicina, la Russia, preoccupata della rapida evoluzione giapponese.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali riforme introdotte dall'imperatore Mutsuhito nel Giappone della seconda metà del XIX secolo?
- Come si sviluppò l'industrializzazione in Giappone durante questo periodo?
- Quali furono le conseguenze dell'espansione giapponese verso l'estero alla fine del XIX secolo?
L'imperatore Mutsuhito abolì il feudalesimo, restituì poteri politici all'imperatore, costruì una nuova capitale, Tokyo, e introdusse una costituzione e un esercito basato sulla coscrizione.
L'industrializzazione si sviluppò grazie agli investimenti degli ex feudatari nell'industria e all'afflusso di manodopera dalle campagne sovrappopolate, con esempi come l'azienda Mitsubishi fondata dall'ex samurai Isakawa.
L'espansione portò il Giappone a entrare in guerra contro la Cina, ottenendo il possesso di Formosa (Taiwan), e creò tensioni con la Russia, preoccupata dalla rapida evoluzione giapponese.