Concetti Chiave
- Il termine xénos in greco indica sia lo straniero ospitato che l'ospitante, riflettendo un principio etico fondamentale di ospitalità reciproca nella cultura greca.
- La filoxenia era un dovere di ospitalità che coinvolgeva l'accoglienza dello straniero a prescindere dalla sua identità, creando un legame di solidarietà basato sullo scambio di doni.
- Nell'Iliade, l'episodio tra Glauco e Diomede esemplifica come il vincolo dell'ospitalità potesse superare rivalità belliche, dimostrando l'importanza dei legami creati attraverso l'ospitalità.
- Nel mondo contemporaneo occidentale, l'ospitalità tradizionale è quasi assente, sostituita da xenofobia, mentre in alcune culture meno sviluppate l'accoglienza dello straniero rimane un valore forte.
- Nonostante le differenze culturali e sociali, il principio di ospitalità continua a esistere in varie forme, evidenziando la sua rilevanza e adattabilità nel tempo.
Il concetto di xénos
Il termine xénos in greco indica una “persona straniera, forestiera” con la quale intercorrono rapporti di ospitalità (xenìa). Xénos è dunque lo straniero che viene ospitato, ma, alla stessa stregua del latino hospes, indica anche colui che ospita. La filoxenia (filos, “amico, sostenitore”) era il dovere di ospitalità reciproco, un principio etico fondamentale nella cultura greca che consisteva nell’obbligo di accogliere lo straniero prima ancora di conoscerne l’identità.
L'importanza dell'ospitalità
L’ospitalità per i Greci era una regola di convivenza civile, un dovere legato a norme rituali condivise che consistevano soprattutto nell’offrire doni a chi era accolto in casa. Tra l’ospite e l’ospitato si creava così un legame di solidarietà che presupponeva l’obbligo di restituire beni e favori.
Questo principio si fondava anche su significative ragioni di opportunità : in un’epoca in cui i trasporti e le comunicazioni erano decisamente più difficili di adesso, a chiunque praticasse il mare, ricco o povero, greco o fenicio poteva capitare di perdersi nel Mediterraneo e di avere bisogno di aiuto.
Un esempio omerico
Un esempio dell’importanza di questo valore nella società omerica si trova nel V libro dell’Iliade, nell’episodio che coinvolge due personaggi; Glauco, combattente troiano e Diomede, eroe greco. Pur essendo avversari nella guerra di Troia, Diomede, intenzionato a combattere, è però incuriosito dalla provenienza di Glauco. Così venne a sapere che suo nonno, Oineo, ospità il nonno di Glauco, Bellerofronte. Il sacro vincolo dell’ospitalità prevale sul vincolo bellico e per rinsaldare il legame si scambiano doni: Diomede riceve una corazza d’oro e Glauco una di bronzo. Non è necessario che i doni scambiati siano dello stesso valore, l’importante è il gesto per contraccambiare il favore.
La xenofobia moderna
Oggi, nel mondo occidentale questo fenomeno è pressocché assente, ed è prevalente la xenofobia, cioè la paura dello straniero, che rende difficoltosa l’integrazione nella società, anche se questo precetto dell’ospitalità è rimasto in alcune culture dei paesi sottosviluppati, in cui nonostante l’esigua ricchezza della famiglia non si esita ad accogliere uno straniero, il quale viene trattato come un loro pari e ricoperto di doni senza chiedere nulla in cambio.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "xénos" nella cultura greca?
- Come viene illustrata la filoxenia nell'Iliade?
- Qual è la situazione attuale della filoxenia nel mondo occidentale?
Nella cultura greca, "xénos" indica una persona straniera con cui si instaurano rapporti di ospitalità, e può riferirsi sia allo straniero ospitato che a colui che ospita.
Nell'Iliade, la filoxenia è illustrata attraverso l'episodio tra Glauco e Diomede, dove il sacro vincolo dell'ospitalità prevale sul conflitto bellico, portando allo scambio di doni tra i due avversari.
Oggi, nel mondo occidentale, la filoxenia è quasi assente e prevale la xenofobia, rendendo difficile l'integrazione sociale, mentre in alcune culture dei paesi sottosviluppati l'ospitalità rimane un valore importante.