vanessaviarengo
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Nel 1858, Cavour e Napoleone III firmarono segretamente gli accordi di Plombieres, che impegnavano la Francia a sostenere il Regno di Sardegna in caso di attacco dall'Austria.
  • L'alleanza prevedeva, in caso di vittoria, una divisione dell'Italia in tre regni separati, con la presidenza papale di una federazione.
  • In cambio dell'aiuto francese, il Regno di Sardegna avrebbe ceduto Nizza e la Savoia alla Francia.
  • Cavour provocò l'Austria per farle dichiarare guerra, utilizzando la stampa patriottica e manovre militari strategiche.
  • Nella guerra del 1859 contro l'Austria, i Cacciatori delle Alpi, guidati da Garibaldi, ottennero i primi successi a Varese e Como.

Indice

  1. Gli accordi di Plombieres
  2. La strategia di Cavour
  3. La risposta dell'Austria

Gli accordi di Plombieres

Il 20 luglio 1858 Cavour strinse segretamente con Napoleone III gli accordi di Plombieres (dal nome della cittadina francese dove furono firmati), che impegnavano la Francia ad entrare in guerra al fianco del Regno di Sardegna, se esso fosse stato attaccato dall'Austria. L'alleanza era di tipo difensivo e stabiliva, in caso di guerra e di vittoria, una generale risistemazione geopolitica dell'Italia che sarebbe rimasta divisa in tre parti:

- il Regno dell'Alta Italia, sotto la sovranità della casa dei Savoia, che doveva comprendere il Regno di Sardegna, il Lombardo-Veneto e l'Emilia Romagna con le Legazioni pontificie romagnole;

- il Regno del Centro Italia, con la Toscana e i rimanenti territori dello Stato pontificio;

- il Regno delle Due Sicilie, che avrebbe conservato gli stessi confini.

Il papa, in cambio della rinuncia al potere temporale, avrebbe ottenuto la presidenza della federazione dei tre regni. La Francia, in cambio dell'aiuto militare, avrebbe ricevuto, dal Regno di Sardegna, Nizza e la Savoia.

La strategia di Cavour

A questo punto, a Cavour bastò provocare l'Austria sino a farsi dichiarare guerra: lo fece dando via libera alla stampa patriottica e ostentando manovre militari sul confine con la Lombardia e una politica di riarmo che giunse a inquadrare nell'esercito regolare il corpo di volontari dei Cacciatori delle Alpi. Questo, costituito nel febbraio del 1859, aveva a capo Giuseppe Garibaldi, e vi furono inquadrati tutti i volontari accorsi in Piemonte dagli altri stati italiani in vista di un'imminente guerra contro l'Austria. Nella terminologia militare i "cacciatori" erano soldati appartenenti a corpi speciali, impiegati in avanscoperta o per difficili missioni di fiancheggiamento che richiedevano preparazione e coraggio.

Il re Vittorio Emanuele pronunciò nel gennaio 1849 un celebre discorso in parlamento nel quale dichiarava di non essere insensibile al "grido di dolore" che si levava da tante parti d'Italia.

La risposta dell'Austria

L'Austria cadde nella provocazione e il 23 aprile 1859 lanciò un ultimatum che imponeva al Regno di Sardegna la smobilitazione dell'esercito. Al netto rifiuto di Cavour, l'Austria rispose con la dichiarazione di guerra del 26 aprile.

Alla notizia della guerra contro l'Austria vi fu una mobilitazione generale di tutta l'Italia. Sull'onda delle manifestazioni popolari i sovrani inviarono truppe regolari in aiuto del Regno di Sardegna. Accorsero anche migliaia di volontari, che furono inquadrati nel corpo di Cacciatori delle Alpi. Furono proprio i "cacciatori", guidati da Garibaldi, a cogliere i primi successi, conquistando Varese e Como.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono gli accordi di Plombieres e quale fu il loro impatto sulla geopolitica italiana?
  2. Gli accordi di Plombieres, firmati segretamente tra Cavour e Napoleone III, impegnavano la Francia a sostenere il Regno di Sardegna in caso di attacco austriaco. In caso di vittoria, l'Italia sarebbe stata divisa in tre regni, con il papa a capo di una federazione. La Francia avrebbe ricevuto Nizza e la Savoia in cambio del supporto militare.

  3. Come riuscì Cavour a provocare l'Austria per ottenere una dichiarazione di guerra?
  4. Cavour provocò l'Austria attraverso la stampa patriottica, manovre militari al confine con la Lombardia e una politica di riarmo, che includeva l'inquadramento dei Cacciatori delle Alpi, un corpo di volontari guidato da Garibaldi, nell'esercito regolare.

  5. Quale fu la reazione dell'Italia alla dichiarazione di guerra dell'Austria?
  6. Alla dichiarazione di guerra dell'Austria, ci fu una mobilitazione generale in Italia. I sovrani inviarono truppe regolari in aiuto del Regno di Sardegna e migliaia di volontari si unirono ai Cacciatori delle Alpi, che ottennero i primi successi militari sotto la guida di Garibaldi.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

Mauro_105 di Mauro_105

URGENTE (321112)

Lud_ di Lud_

domandina

Samantha Petrosino di Samantha Petrosino