Concetti Chiave
- La serie A nacque durante il regime fascista di Mussolini, che utilizzò il calcio come strumento per accrescere il potere e influenza del regime.
- Il calcio, già popolare a fine '800, si diffuse soprattutto al Nord Italia grazie all'industrializzazione, mentre era meno sviluppato al Sud.
- Nel 1926, il fascismo iniziò a inserirsi nel calcio con la Carta di Viareggio, adattando l'organizzazione sportiva alle direttive del regime.
- La nuova lega nazionale creata tra il 1928 e il 1930 portò alla nascita della serie A, unificando le divisioni nord e sud.
- Mussolini utilizzò il calcio per comunicare con le masse, guidando la formazione di squadre forti come l'AS Roma, sotto la guida di leader fascisti.
Fascismo e nascita della serie A
Ecco alcune informazioni sul fascismo e sulla nascita della serie A.Nell’agosto del 2015, precisamente il 2 agosto, ci fu una protesta da parte dei tifosi messinesi, i quali bloccarono lo stretto per protesta verso la regressione in serie B della squadra. Tutto ciò avvenne quando si stava giocando il campionato della serie A Italiana. Tale serie nacque con Mussolini ed il suo governo fascista ma tutto ciò non viene nominato solitamente. Il calcio divenne all’istante uno sport pieno di sostenitori e popolarità intorno agli anni 80-90 del 1800 e proprio per questo motivo, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, il gioco divenne quasi mondiale ed i fascisti ne videro un modo per avere ulteriore potere nelle loro mani.
Ci sono diverse voci discordanti che affermano la provenienza del calcio: alcuni affermavano che provenisse dal calcio fiorentino, altri da sud (Napoli), ma la maggior parte era d’accordo sul fatto che fu portato dai mercanti inglesi nella città di Genova.


Altri aspetti
Ecco altri aspetti su fascismo e nascita della serie A.Conseguentemente, visto che questo sport iniziava ad attrarre molti sostenitori in poco tempo, iniziò a attirare l’attenzione del fascismo che, intorno al 1920, aveva bisogno di affermare il proprio potere. Infatti il fascismo iniziò ad inserirsi nel calcio nel 1926, testimoniato con la Carta di Viareggio. Prima di tale anno, il fascismo era interessato ad altri generi di sport, come la caccia, scherma o boxe.
Dopo il 1926 la Carta di Viareggio cercò di modificare tutto ciò che serviva per l’organizzazione del calcio in base a direttive che rientravano nel pensiero di Mussolini. Infatti da questo momento in poi si iniziò a parlare di “calcio in camicia nera”. Mussolini iniziò a servirsi di questo sport per comunicare con le masse in modo molto efficiente. Il calcio riusciva ad attirare molta gente rispetto ad un semplice teatro fascista. Su questo spirito venne creata una nuova lega nazionale intorno al 1928-29, inizialmente con due divisioni, nord e sud, e poi si unificò nella “serie A” nel 1930. Successivamente vennero costruiti degli stadi e nuovi programmi di educazione fisica.
Mussolini non fece nulla di eclatante per trasformare il calcio in uno sport fascista, perché già naturalmente il calcio attirava le masse. In questo contesto, le squadre venivano capeggiate da una persona fascista. In seguito si capì che la lega doveva avere delle squadre forti e non mini squadre. Ad esempio a Roma c’erano diverse squadre che si unirono per formare l’AS Roma guidata da Italo Foschi, un fascista. Tutto ciò veniva fatto in automatico senza forzature, in quanto le città erano sotto il partito fascista.
A cura di Anny.
Domande da interrogazione
- Qual è il legame tra il fascismo e la nascita della Serie A?
- Come si è diffuso il calcio in Italia?
- Quali furono le strategie del fascismo per utilizzare il calcio a proprio vantaggio?
- Quali furono le conseguenze della Carta di Viareggio sul calcio italiano?
- Come si formò l'AS Roma sotto il regime fascista?
La Serie A nacque sotto il governo fascista di Mussolini, che vide nel calcio un mezzo per consolidare il proprio potere. Il fascismo iniziò a influenzare il calcio nel 1926 con la Carta di Viareggio, e nel 1930 la Serie A fu unificata.
Il calcio fu introdotto dai mercanti inglesi a Genova e si diffuse principalmente al Nord, dove l'industrializzazione era più avanzata, mentre al Sud la diffusione fu limitata a causa della minore industrializzazione.
Mussolini utilizzò il calcio per comunicare con le masse, creando una nuova lega nazionale e costruendo stadi. Le squadre erano guidate da persone fasciste, e il calcio divenne un mezzo per attrarre e influenzare il pubblico.
La Carta di Viareggio del 1926 cercò di riorganizzare il calcio secondo le direttive fasciste, portando alla creazione di una nuova lega nazionale e all'unificazione della Serie A nel 1930.
A Roma, diverse squadre si unirono per formare l'AS Roma, guidata da Italo Foschi, un fascista, come parte della strategia di consolidamento delle squadre sotto il controllo del partito fascista.