Concetti Chiave
- Il biennio rosso (1919-1920) fu caratterizzato da scioperi e tensioni sociali che spinsero i socialisti massimalisti a prospettare soluzioni rivoluzionarie, mentre cresceva il timore di un pericolo interno.
- La crisi economica post-bellica derivò dalla difficoltà di riconversione industriale, inflazione e disuguaglianze sociali, mentre le grandi borghesie industriali si arricchivano grazie a scommesse statali.
- Il Partito Popolare, fondato da Luigi Sturzo, ottenne il sostegno del Vaticano e propose riforme significative, tra cui la distribuzione delle terre, riforma fiscale e un approccio interclassista.
- Mussolini salì al potere attraverso la marcia su Roma del 1922, nonostante ci fosse ancora la monarchia, e ricevette la presidenza del Consiglio da Vittorio Emanuele III senza un colpo di stato.
- Il regime fascista di Mussolini trasformò gradualmente le istituzioni italiane in un sistema autoritario e dittatoriale, tramite leggi repressive e la soppressione delle libertà fondamentali e dei partiti di opposizione.
Indice
- Il biennio rosso e le tensioni sociali
- Crisi economica post-bellica
- Fondazione del partito popolare
- Elezioni e partiti di massa
- Ascesa del fascismo
- Marcia su Roma e potere di Mussolini
- Consolidamento del regime fascista
- Riforma scolastica e propaganda
- Leggi fascistissime e dittatura
- Fascistizzazione dello stato
Il biennio rosso e le tensioni sociali
1919-1920 periodo chiamato biennio rosso caratterizzato dagli scioperi
aumento dei beni e dei servizi.
e dalle forze dell'ordine, c'è un
Queste tensioni spingono parte dei socialisti, soprattutto i massimalisti a prospettare soluzioni rivoluzionarie
mentre dall'altra parte erano preoccuparti del pericolo dolcemico.
C'è la necessità di creare un evoluzione del sistema politico liberale, cioè che l'Italia doveva guardare ad una
forma di liberalismo tipica dell'800.
Crisi economica post-bellica
La crisi economica è dovuta a:
1) difficoltà di riconversione industriale:
l'industria deve ritornare alla produzione del periodo di pace ed il mercato interno non permetteva una
sufficiente domanda di prodotti perché in questo periodo abbiamo l'inflazione (cioè quando la moneta perde il
valore ed i consumatori perdono il loro potere d'acquisto,non tanto dele classe di media borghesia ma sei ceti
medio bassi)
In questo periodo della prima guerra mondiale si erano arricchite le grandi borghesie industriali ed i produttori
di armi.
Le industrie avevano usufruito di scommesse statali, per cui le banche prestano denari alle grandi industrie.
Abbiamo una tendenza all'autolitalismo.
La situazione viene aggravata anche dalle proteste dei nazionalisti (coloro che lottano contro la vittoria
mutilata, l'Italia non aveva ancora le terre irridenti).
Fondazione del partito popolare
Nel 1919 Luigi Struzzo fonda il partito popolare.
Il programma prevede:
1) distribuzione di terre contadine
2) riforma del fisco; va a riequilibrare il divario tra le classi più ricche e quelle più povere con l'aumento delle
tasse
3) nuova legislazione sociale; ha come obbiettivo quello di migliorare la vita dei lavoratori e del proletariato
4) rifiuto della lotta di classe; vuol dire attivare un atteggiamento di interclassismo, un atteggiamento di
collaborazione tra membri di diverse classi sociali.
Struzzo dopo aver ottenuto il consenso da parte del vaticano e quindi dopo il patto gentiloni opta a favore della
partecipazione dei cattolici alla vita politica del paese.
Elezioni e partiti di massa
Durante le elezioni il partito popolare riesce a conquistare 100 seggi. Le elezioni segnano anche il trionfo dei
partiti di massa, che sono partiti popolari e socialisti che rappresentano la prima forza politica in Italia. Sono
divisi in due correnti:
riformisti, che sono coloro che vogliono attivare riforme sociali con obbiettivo di promuovere sviluppo
democratico e sono il gruppo maggioritario nel parlamento, mentre i massimalisti, avevano maggioranza nel
partito e nelle proteste sociali.
Da una parte abbiamo una politica socialista limitata da divisioni interne, erano partiti di massa, cioè avevano
un programma. Il partito maggioritario era a vantaggio dei notabili.
Durante le elezioni Giolitti non riesce a ottenere la maggioranza e il partito fascista ottiene 35 seggi.
Ascesa del fascismo
Dal punto di vista politico abbiamo la violenza squadrista che verrà attivata successivamente da Mussolini e
abbiamo l'azione parlamentare. Due linee che permettono a Mussolini di diventare arbitro della politica.
Fine 1922, al governo c'è Facta.
Tutte le azioni violente del fascismo si intensificano e durante uno sciopero organizzato dalle sinistre con
intento pacifista i fascisti assaltano la sede dell'Avanti (giornale), della camera del lavoro e distruggono alcuni
luoghi controllati dai socialisti.
Marcia su Roma e potere di Mussolini
Di fronte alla prospettiva di creare alleanza tra socialisti e cattolici il partito socialista si divide e questo lascia il
libero campo a Mussolini, tanto è vero che nell'ottobre del 22 il partito fascista lancia una marcia su Roma e gli
squadristi si accampano alle porte di Roma. Mussolini sale al potere mentre c'era ancora la monarchia.
Vittorio Emanuele III offre a Mussolini la presidenza del Consiglio.
(Sia Mussolini che Hitler non conquistano il potere per un colpo di stato o con la violenza ma ottengono il
potere direttamente dalle mani del sovrano, senza colpi di stato ne aggiramenti della costituzione dell'epoca
che era lo statuto Albertino).
Consolidamento del regime fascista
Costituzione regime fascista
Il primo governo di Mussolini segue una fase legalitaria della dittatura (non c'è ancora una dittatura), cioè tutti i
partiti che erano al governo erano convinti che l'incarico che aveva ricevuto Mussolini fossel'inizio di un
atteggiamento democratico.
Nel 22 Mussolini ottiene il potere dal parlamento e fa un discorso alla camera dei deputati, che concede al
governo ampi poteri. Piano piano abbiamo una trasformazione delle istituzioni del sistema autoritario e questo
accade attraverso lo squadrismo che viene legalizzato per la minizia (esercito privato del regime
contrapposto all'esercito del re).
I fascisti sono messi a capo di amministrazione pubblica, attività politiche ed i sindacati vengono limitati perché
cresce piano piano il peso del gran consiglio del fascismo (un organo che assume tutti i compiti che prima
erano del governo e del parlamento).
Tra le prime cose che fa Mussolini, abbiamo le sue squadre che vengono legalizzate attraverso una minuzia
volontaria che ha come obbiettivo di fissare le sicurezze nazionali, ha una politica nella direzione di un sistema
totalitario.
Riforma scolastica e propaganda
Nel 1921 affida la riforma della scuola a Gentile, il quale concepisce l'istruzione in modo gerarchico, quindi
suddivide la formazione professionale a quella liceale e promuove in modo particolare la cultura umanistica a
scapito di quella scientifica.
Il regime attiva un opera di condizionamento della cultura attraverso la propaganda utilizzando mezzi di
comunicazione di massa (la radio) questo condizionamento diventa fondamentale perché dal punto di vista
antropologico porterà allo sviluppo del contesto verso un regime di tipo totalitario.
Il 1923-25 segna anche un passaggio verso questo regime che viene ostacolato da struzzo, che si rifiuta di
appoggiare la nuova legge elettorale.
Alle elezioni del 1924 il blocco nazionale è composto da fascisti liberali che ottengono il controllo della camera
dei deputati.
Matteotti denuncia l'irregolarità del voto e per questo motivo viene rapito e ucciso da un comando fascista.
Leggi fascistissime e dittatura
I partiti dell'opposizione boicottano i lavori parlamentari perché chiedono di servire un atteggiamento legato
alla legalità. Questo aveva lo scopo di sensibilizzare il re e l'opinione pubblica sul pericolo del fascismo
Vittorio Emanuele III non interviene e Mussolini nel 1925, in un discorso che fece alla camera si assume la
responsabilità politica del delitto di Matteotti e durante il discorso afferma "quando due elementi sono in lotta
la soluzione è la forza".
Da questo momento il fascismo va verso il regime dittatoriale che si conferma con leggi fascistissime che
aboliscono tutti i diritti (come quello allo sciopero, mettono a bando le sociazioni sindacali tranne quelle
fasciste, aboliscono la liberta di stampa, istituiscono una polizia segreta legata ad un tribunale speciale che ha
come dovere quello di condannare tutti gli oppositori politici e creano un tribunale speciale per i depositi
politici).
Queste leggi sono fondamentali che vanno a toccare tutti i diritti fondamentali (legati alla vita ed alla libertà).
Mussolini una volta che ha messo al bando tutto mette anche tutti i partiti al bando che non hanno più voce in
capitolo.
Fascistizzazione dello stato
La riforma del 1928 cancella il sistema liberale. Tutti i deputati che fanno parte de gran consiglio sono fascisti.
Il processo di fascistizzazione, stato e partito vivono in simbiosi ed al centro c'è il duce, capo del governo e
capo del partito.
Questo aspetto è fondamentale perché lo stato autorizzato non garantisce la democrazia e vengono cancellati
tutti gli equilibri tra i vari poteri. (Temi sviluppati durante il periodo dell'illuminismo.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della crisi economica in Italia tra il 1919 e il 1920?
- Qual era l'obiettivo del Partito Popolare fondato da Luigi Struzzo nel 1919?
- Come Mussolini riuscì a salire al potere in Italia?
- Quali furono le conseguenze delle leggi fascistissime introdotte da Mussolini?
- In che modo il regime fascista influenzò la cultura e l'istruzione in Italia?
La crisi economica fu causata principalmente dalla difficoltà di riconversione industriale e dall'inflazione, che ridusse il potere d'acquisto dei consumatori, specialmente delle classi medio-basse.
Il Partito Popolare mirava a distribuire terre ai contadini, riformare il fisco per ridurre il divario tra classi sociali, migliorare la legislazione sociale e promuovere la collaborazione tra diverse classi sociali.
Mussolini salì al potere grazie alla marcia su Roma e al sostegno del re Vittorio Emanuele III, che gli offrì la presidenza del Consiglio senza un colpo di stato.
Le leggi fascistissime abolirono diritti fondamentali come lo sciopero e la libertà di stampa, bandirono le associazioni sindacali non fasciste e istituirono una polizia segreta per reprimere gli oppositori politici.
Il regime fascista condizionò la cultura attraverso la propaganda e riformò l'istruzione con un approccio gerarchico, promuovendo la cultura umanistica a scapito di quella scientifica.