vanessaviarengo
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il Partito d'azione organizzò moti insurrezionali tra il 1853 e il 1856 in Lombardia, Lunigiana e Valtellina, tutti falliti a causa della repressione austriaca.
  • La spedizione di Carlo Pisacane nel Napoletano del 1857, sostenuta da Mazzini, fallì tragicamente a causa della resistenza dei contadini locali.
  • La Società nazionale italiana, fondata nel 1857 da Daniele Manin e Giuseppe La Farina, promosse l'unità d'Italia attraverso il sostegno alla monarchia sabauda.
  • L'adesione di Giuseppe Garibaldi alla Società nazionale italiana rafforzò il movimento unitario, consolidando il ruolo del Piemonte nella guida del processo risorgimentale.
  • Cavour sfruttò la guerra di Crimea per guadagnare supporto europeo, alleandosi con Napoleone III per contrastare l'influenza austriaca in Italia.

Indice

  1. Il fallimento dei moti insurrezionali
  2. La spedizione di Carlo Pisacane
  3. La nascita della Società nazionale italiana
  4. Cavour e la strategia diplomatica

Il fallimento dei moti insurrezionali

A rilanciare l'iniziativa democratica fu il Partito d'azione, che fra il 1853 e il 1856 organizzò moti insurrezionali in Lombardia, Lunigiana e Valtellina. Fallirono tutti e un'ondata di arresti di patrioti effettuati dalla polizia austriaca, seguiti da pesanti condanne (anche alla pena di morte), mise in crisi il movimento.

La spedizione di Carlo Pisacane

Nel 1857, Carlo Pisacane, con l'aiuto e il sostegno di Mazzini, tentò una spedizione nel Napoletano che si proponeva di scatenare un'insurrezione popolare e abbattere il regno dei Borbone. Pisacane, quando sbarcò a Sapri, presso Salerno, non trovò ad attenderlo i rivoluzionari napoletani, ma bande armate di contadini i quali, convinti dal clero locale che quei patrioti fossero pericolosi briganti, li massacrarono tutti.

Sembrava dunque tramontare, per i democratici e per il Partito d'azione, ogni possibilità di guidare il processo risorgimentale; questo dubbio spinse molti patrioti, anche di fede repubblicana, a considerare la monarchia dei Savoia come l'unico sostegno possibile per la causa nazionale italiana.

La nascita della Società nazionale italiana

Nell'agosto del 1857, Daniele Manin, che era stato il capo del governo della Repubblica di San Marco, e il siciliano Giuseppe La Farina, entrambi esuli a Torino, fondarono la Società nazionale italiana. Il programma della società faceva appello a tutte le correnti moderate e democratiche affinchè rinviassero il confronto sulla forma del futuro stato, dichiarava necessarie all'indipendenza e all'Unità d'Italia sia il concorso del popolo sia quello della monarchia sabauda, e invitava ad appoggiare quest'ultima fin tanto che essa avesse appoggiato la causa italiana. All'appello della Società nazionale risposero moltissimi patrioti, ma fondamentale fu l'adesione di Giuseppe Garibaldi, la cui popolarità era altissima in Italia e in Europa. Il fallimento delle insurrezioni e il successo della Società nazionale italiana, che si organizzò clandestinamente in tutti gli stati della penisola, consegnarono al Piemonte la guida del processo unitario. Cavour vi vide un'opportunità per ingrandire il Regno di Sardegna e diede all'Unità italiana una nuova prospettiva politica.

Cavour e la strategia diplomatica

Per Cavour la via da seguire era quella diplomatica e militare: bisognava costruire un'alleanza con gli stati europei che avessero interesse a ridimensionare la potenza degli Asburgo e fossero disposti a muovere guerra all'Austria. L'occasione fu offerta a Cavour con la guerra di Crimea. Il Piemonte non era direttamente coinvolto nel conflitto, ma Cavour inviò un contingente di 10000 uomini a combattere a fianco dei francesi e degli inglesi contro la Russia. Questa mossa permise a Cavour di sedere tra i vincitori nella conferenza di pace di Parigi del 1856, in cui richiamò l'attenzione degli stati d'Europa sul problema italiano. L'operazione ebbe successo perchè la Gran Bretagna vedeva con favore uno stato unitario in Italia, ma soprattutto perchè Cavour trovò in Napoleone III un alleato interessato ad indebolire l'Austria.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze dei fallimenti delle insurrezioni organizzate dal Partito d'azione tra il 1853 e il 1856?
  2. I fallimenti portarono a un'ondata di arresti e condanne da parte della polizia austriaca, mettendo in crisi il movimento democratico e spingendo molti patrioti a considerare la monarchia dei Savoia come l'unico sostegno possibile per la causa nazionale italiana.

  3. Quale fu il ruolo di Carlo Pisacane nel tentativo di insurrezione del 1857?
  4. Carlo Pisacane, con il supporto di Mazzini, tentò una spedizione nel Napoletano per scatenare un'insurrezione popolare contro il regno dei Borbone, ma fu massacrato da bande armate di contadini convinti che fossero briganti.

  5. Come contribuì la Società nazionale italiana al processo risorgimentale?
  6. Fondata da Daniele Manin e Giuseppe La Farina, la Società nazionale italiana unì correnti moderate e democratiche, appoggiando la monarchia sabauda e ricevendo l'adesione di molti patrioti, tra cui Giuseppe Garibaldi, consegnando al Piemonte la guida del processo unitario.

  7. Quale strategia adottò Cavour per promuovere l'Unità d'Italia?
  8. Cavour puntò su una strategia diplomatica e militare, cercando alleanze con stati europei interessati a ridimensionare l'Austria. Partecipò alla guerra di Crimea, permettendo al Piemonte di sedere tra i vincitori alla conferenza di pace di Parigi del 1856, attirando l'attenzione sul problema italiano.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

vanessaviarengo di Mauro_105

URGENTE (321112)

vanessaviarengo di Lud_

domandina

vanessaviarengo di Samantha Petrosino