Concetti Chiave
- La seconda metà del XVIII secolo è segnata da trasformazioni radicali in campo economico, culturale e politico, con l'avvio della Rivoluzione industriale in Inghilterra e l'Illuminismo che ispira le rivoluzioni americane e francesi.
- Il 1700 è un secolo di transizione verso l'età contemporanea, caratterizzato da cambiamenti demografici, agrari e industriali che promuovono l'industrializzazione dell'Europa.
- La Rivoluzione demografica vede una crescita della popolazione grazie a migliori condizioni igieniche, periodi di pace e trasporti più efficienti che riducono le carestie.
- La Rivoluzione agricola comporta un aumento delle riserve alimentari e l'introduzione di nuove colture come patate e mais, con tecniche innovative come la rotazione quadriennale.
- L'Inghilterra diventa il fulcro della Rivoluzione industriale grazie a materie prime abbondanti, una rete di trasporti efficiente e una cultura imprenditoriale influenzata dal calvinismo.
Indice
- L'età delle riforme e delle rivoluzioni
- Trasformazioni del XVIII secolo
- Crescita demografica e agricoltura
- Innovazioni agricole e recinzioni
- Rivoluzione commerciale e scambi globali
- Inizio della rivoluzione industriale
- Macchina a vapore e fabbriche
- Condizioni di vita degli operai
- Fattori di successo dell'Inghilterra
- Proletariato e meccanicizzazione
- Movimento luddista
L'età delle riforme e delle rivoluzioni
Soprattutto la seconda metà del XVIII, è ricordata come l’età delle riforme e delle rivoluzioni:
-in campo economico; in Inghilterra iniziò la Rivoluzione industriale che si sarebbe estesa nel resto del mondo e che avrebbe cambiato al modo di lavorare, produrre e vivere.
-in campo culturale; nasce l’illuminismo basato sulla ragione e sulla modernizzazione dello Stato: Dispotismo illuminata (monarca o despota illuminato).
-in campo politico; furono le idee illuministe la base per le Rivoluzioni americani e francesi. I manifesti di tali idee furono la Dichiarazione d’indipendenza americana (1776) e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789) con cui cessò l’Antico regime.
Trasformazioni del XVIII secolo
Il 700 è il secolo tra la modernità e l’età contemporanea. In questo secolo ci furono molte trasformazioni che portarono a un cambiamento irreversibile in ambito demografico, agrario, commerciale e industriale. Ovviamente tale processo avvenne per gradi e, a seconda del luogo, con i propri tempi. Questi eventi portarono all’industrializzazione (cambiamento dell’economia e della società) dell’Europa.
Crescita demografica e agricoltura
Tra la fine del 600 e l’inizio del 700 la popolazione, che aveva subito una decrescita a causa delle guerre, epidemie e carestie, crebbe. Una serie di cause che determinò una crescita sostanziale e continua furono:
-la progressiva scomparsa della pesta; uno dei motivi può essere il miglioramento delle condizioni igieniche.
-un prolungato periodo di pace.
-un rischio minore di carestie grazie al miglioramento dei trasporti delle merci di scambio e all’agricoltura.
Tutto questo condusse a una diminuzione del tasso di mortalità.
Innovazioni agricole e recinzioni
Le riserve alimentari migliorarono sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Si coltivava sia in modo estensivo (nuove terre) che intensivo (nuove tecnologie). La patata e il mais, provenienti dall’America, iniziarono ad essere coltivate. Inoltre, arginando ulteriormente le carestie, si intensificò l’allevamento grazie all’utilizzo della rotazione quadriennale. Tale sistema era costituito dal dividere in quattro parti il terreno, la quale parte a riposo veniva coltivata da colture secondarie che erano benefiche per il terreno, per il miglioramento del foraggio degli animali aumentando le fonti proteiche per i contadini e il letame utilizzato come concime. (Norfolk)
In Inghilterra e nei Paesi Bassi, precedentemente, erano presenti i campi aperti (open fields) e le terre comuni (common lands). Ma nel 700 si verificò il fenomeno delle recinzioni: anche la Corona e il Parlamento sostennero tale azione con una serie di leggi, Enclosures Acts, emanate nel 1760. Ovviamente coloro che guadagnarono dalla recinzione furono coloro che possedevano più denaro.
Il sistema a rotazione quadriennale dell’agricoltura non si affermò né nell’Europa meridionale, a causa del latifondismo incentrato su una coltivazione estensiva, né nell’Europa nord-occidentale, dove ancora erano presenti i sistemi feudali e una forte arretratezza nelle tecnologie.
La Rivoluzione commerciale-La mondializzazione degli scambi commerciali
Rivoluzione commerciale e scambi globali
La Rivoluzione commerciale interessò tre punti:
-L’ampiezza geografica: ormai le rotte commerciali non interessavano più solo le nazioni del Mediterraneo, ma collegavano l’Europa, l’America, l’Asia, l’Africa.
-L’intensità dei volumi di scambi: le merci che venivano vendute tramite le rotte commerciali crebbe esponenzialmente: soprattutto tra l’Europa e le colonie britanniche.
-La tipologia di merci: tra Asia, America e Europa c’era una grande varietà di merci da scambio: lana e metalli dal Vecchio al Nuovo continente, tessuti e spezie dall’Asia in Europa e la vendita stabile di caffè, tabacco e tè.
Inizio della rivoluzione industriale
Grazie all’incremento delle riesportazioni dei prodotti costituì il presupposto della rivoluzione finanziaria. Fu soprattutto la Gran Bretagna ad essere favorita da questo punto di vista grazie all’ampia flotta commerciale e militare e ai vari domini extraeuropei con potenti compagnie commerciali. Ciò favori un ingente aumento agricolo e commerciale che innescò l’inizio della Rivoluzione industriale.
Come abbiamo visto, in Inghilterra, le rivoluzioni finanziari ed agricole portarono un grande profitto nei capitali della nazione, tanto da poter avviare una rivoluzione in ambito manifatturiero: ricorso a generatori artificiali, meccanicizzazione del lavoro e all’accentuazione della produzione.
Macchina a vapore e fabbriche
Proprio in Inghilterra nacque la macchina a vapore: generatore artificiale di energia cinetica. Il padre di tale macchina è James Watt che migliorò l’opera di Newcomen.
La macchina a vapore ideata da Newcomen aveva lo scopo di estrarre l’acqua dalle miniere; tale processo era attuata dal vapore, tanto vapore da rendere la macchina inefficace. Watt migliorò lo strumento di Newcomen poiché inventò un modo per riutilizzare più volte l’energia prodotto dal vapore. Quasi subito la macchina a vapore ottenne grande fama. Poco alla volta, l’invenzione di Watt andò a sostituire il lavoro dell’operaio poiché il movimento era continuo e meccanico. Per prima, la macchina venne utilizzata nel settore tessile, in seguito in quello siderurgico.
Condizioni di vita degli operai
La fabbrica nasce poiché fu necessario uno spazio per le macchine che vennero adottate per svolgere determinati lavori. I primi edifici vennero costruiti vicino ai bacini carboniferi; in seguito, grazie alla rete stradale e alle ferrovie, si edificarono anche nei pressi urbani dove era più facile reperire manodopera ed avere alloggi più vicini. È in questo momento che nascono le zone industriali collocate nelle periferie della città. La condizione di vita di queste zone era disumane: gli operai lavoravano per sedici ore al giorno e vivevano in case piccole e sporche determinando un tasso di mortalità elevato soprattutto in ambito infantile. I primi provvedimenti legislative di tutela e del lavoro infantile e femminile furono presentati nell’Ottocento.
Fattori di successo dell'Inghilterra
L’Inghilterra era una delle nazioni più influenti, ricche e ben organizzate di tutta l’Europa, e non solo. I maggiori motivi furono:
-L’abbondanza delle materie prime: il sottosuolo inglese era ricco di ferro e carbone ed inoltre, ciò di cui avevano bisogno, era reperibile dalle colonie.
-Il predominio nelle rotte commerciali.
-La disponibilità di ingenti capitali da investire.
-La cultura dell’imprenditoria diffuso dalla fede calvinista.
-L’efficace e capillare rete di trasporto.
-La disponibilità di manodopera a basso costo.
La Rivoluzione industriale avvenne in maniera graduale. Coloro che furono tra i primi a cambiare erano i paesi di fede protestante e in seguito quelli di fede cattolica.
Proletariato e meccanicizzazione
Il proletario, termine latino che indica i lavoratori di reddito basso con il possesso unicamente di prole, era colui che supervisionava i macchinari e consentiva la produzione in serie. Inizialmente la forza lavoro erano gli ex-contadini che si videro costretti ad abbandonare le terre a causa delle recinzioni. Altri provenivano dal mondo manifatturiero e artigianale; infine c’erano anche donne e bambini. Questo perché, con la meccanicizzazione del lavoro, non era più necessario una elevata forza fisica, inoltre le mani dei bambini erano utilizzate per qui lavori dove si necessitano piccole dimensioni. Tutti gli operai impiegati nelle diverse fabbriche erano legati dalla privazione dei mezzi di produzione e dei salari.
Movimento luddista
Questo movimento era composto da coloro che imputavano alle macchine la colpa dei salari bassi e della disoccupazione. La prima manifestazione fu caratterizzata dalla distruzione delle macchine.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali trasformazioni del XVIII secolo?
- Quali furono le cause della crescita demografica tra la fine del 1600 e l'inizio del 1700?
- Come influì la Rivoluzione agricola sull'allevamento e l'agricoltura?
- Perché l'Inghilterra fu il luogo di nascita della prima rivoluzione industriale?
- Chi erano i luddisti e quale fu la loro reazione alle macchine?
Il XVIII secolo fu caratterizzato da trasformazioni demografiche, agrarie, commerciali e industriali che portarono all'industrializzazione dell'Europa.
La crescita demografica fu dovuta alla scomparsa della peste, a un periodo prolungato di pace e a un minor rischio di carestie grazie al miglioramento dei trasporti e dell'agricoltura.
La Rivoluzione agricola migliorò le riserve alimentari e intensificò l'allevamento grazie alla rotazione quadriennale, che migliorò il foraggio e aumentò le fonti proteiche.
L'Inghilterra aveva abbondanza di materie prime, predominio nelle rotte commerciali, disponibilità di capitali, una cultura imprenditoriale e una rete di trasporto efficace.
I luddisti erano lavoratori che attribuivano alle macchine la colpa dei bassi salari e della disoccupazione, e reagirono distruggendo le macchine.