Il governo provvisorio doveva guidare la Russia fino all’elezione di un’assemblea Costituente. Il 12
novembre 1917 ebbero luogo le elezioni che videro le masse contadine schierarsi con i populisti,
mentre i bolscevìchi in minoranza. L’Assemblea Costituente si riunì il 18 gennaio 1918, ma i lavori
durarono solo un giorno, poiché i bolscevìchi la sciolsero alla fine della prima seduta. Lenin, a questo
<<dittatura del proletariato>>
punto proclamò la contro la democrazia borghese.
Uno dei principali problemi da affrontare era quello della guerra. Vennero proposte trattative di pace
3 marzo 1918,
con la Germania, che già occupava vaste zone dell’impero. Il accettando pesanti
Brest-Litovsk,
perdite territoriali, a venne firmata la pace. Lo stesso Lenin, pur considerano la pace
necessaria, la definì “vergognosa”. Le ripercussioni furono notevoli: i socialrivoluzionari uscirono dal
governo e i bolscevìchi furono soli alla guida della rivoluzione.
Nella primavera del 1918 la repubblica dovette affrontare una duplice minaccia:
dell’Intesa
L’intervento armato delle potenze (volevano eliminare il governo rivoluzionario);
armate bianche
La guerra civile contro le (chiamate così il colore della divisa), guidate da ex
l’Armata Rossa,
generali zaristi, che erano controrivoluzionarie. Contro di loro combatteva
l’esercito bolscevìco costituito nel febbraio 1918 per iniziativa di Trockij, che ebbe la meglio
armate bianche.
sulle Costituzione sovietica,
In piena guerra civile, nel luglio 1918, entrò in vigore la prima la quale
prevedeva che la Russia diventasse una repubblica federale. Fra il 1920 e il 1922 alla Repubblica
nel
russa si unirono le altre province i cui i bolscevìchi erano riusciti a prendere il potere. Così,
dicembre 1922, nacque l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS).
Intanto le condizioni dell’economia russa nel 1918 divennero disastrose per:
Le guerre;
I contadini, i quali si rifiutarono di rifornire la città con i loro prodotti e il fallimento del
operai
controllo degli in fabbrica;
L’incapacità di riscuotere le tasse, rimediata con l’emissione della moneta, che provocava
l’inflazione.
comunismo di guerra:
Si attuò cosi il una politica economica autoritaria e repressiva che accentrò il
controllo dell’economia nelle mani dello Stato, provocando l’opposizione contadina. Le numerose
rivolte furono represse col sangue. X Congresso del Partito Comunista,
Nel marzo 1921 si tenne a Mosca il che introdusse la Nuova
Politica Economica (NEP) che pose fine al comunismo di guerra e prevedeva:
La possibilità ai contadini di vendere le eccedenze del raccolto, dopo aver consegnato allo
Stato una parte di esso;
commercio spicciolo, mercato nero;
La legalizzazione del utile a eliminare il
Stato
Lo manteneva il controllo delle fabbriche con più di 20 dipendenti, creando un sistema
di produzione misto (statale e privato).
NEP
La ottenne risultativi significativi. Le condizioni dei contadii migliorarono e la produzione
agricola aumentò. il X Congresso frazionismo,
Un altro provvedimento importante preso durante fu la proibizione del carattere
ovvero l’esistenza di correnti interne al partito, vietando il dissenso. Si accentuava così il
autoritario e tutto il potere era nelle mani di Lenin, in particolare.
L’urss di stalin
Nell’estate del 1922 Lenin fu colpito dal primo attacco della grave malattia cerebrale, che nel
gennaio 1924 l’avrebbe condotto fino alla morte. Si pose così il problema della successione, che
vedeva due personalità spiccare su gli altri: Stalin e Trockij. I due si contrapponevano su:
La gestione del partito: Trockij intendeva ripristinare la democrazia interna;
Il giudizio sulla NEP: Trockij accusava la NEP di favorire i contadini e i commercianti a spese
degli operai. Egli proponeva l’industrializzazione e riteneva necessaria il controllo
dell’economia;
Le prospettive della rivoluzione: Trockij sosteneva la rivoluzione permanente, da diffondere in
Occidente, Stalin il socialismo solo nell’URSS;
Trockij godeva di grande prestigio, ma il peso politico di era cresciuto costantemente. Nel 1927
Trockij e i suoi sostenitori furono espulsi dal partito a causa appunto dello scontro fra i due
schieramenti e Stalin rimase il capo incontrastato dell’Unione Sovietica. Trockij iniziò un lungo esilio,
1940 Città del Messico,
che si sarebbe concluso nel a quando venne ucciso da un sicario di Stalin.
Nel 1927 si verificò in Russia la peggiore crisi economica dove la NEP venne accusata di aver
favorito le campagne, i commerci e la piccola industria, penalizzando la grande industria e il
proletariato. L’anno successivo venne lanciato il primo piano quinquennale per l’industria, che
mirava ad aumentare la produzione di materie prime (ferro, carbone, petrolio, acciaio, gomma)
necessarie a loro volta per la produzione di macchinari e garantire una vita soddisfacente per tutti.
L’industrializzazione però prevedeva un ingente sforzo produttivo e investimenti. Per sostenere tale
operazione propagandistica
sforzo, venne organizzato un per motivare gli operai. Grazie a questo
sforzo la Russia nel giro di pochi anni divenne una grande potenza industriale. Nel 1932 fu lanciato il
secondo e il terzo piano quinquennale, interrotti dalla seconda guerra mondiale. kulaki
L’agricoltura venne piegata alle necessità dell’industria. Le terre furono confiscate ai e i
contadini trasferiti forzatamente nelle fattorie collettive. purghe
Negli anni 30 vi fu l’elimizione di ogni possibile opposizione a Stalin. Le colpirono i politici,
l’esercito e gli intellettuali che in qualche modo opponevano resistenza a Stalin. Il paese progredì
economicamente e l’alfabetizzazione crebbe. L’economia, la cultura, le arti, la stampa, tutto venne
gulag:
controllato, censurato e guidato. Chi si opponeva veniva eliminato o deportato nei i morti
furono milioni e s’impose il culto di Stalin come capo infallibile.
L’URSS presentava i tratti tipici del totalitarismo, il sistema politico in cui lo Stato esercita il
controllo della società e della vita dei cittadini.
L eta dei totalitarismi
’ ’
La crisi del dopoguerra Patto di Londra
Dopo la prima guerra mondiale, secondo il l’Italia avrebbe dovuto ottenere la
Dalmazia, lasciando la città di Fiume agli Austro-Ungarici. Il governo italiano pretese con forza il
rispetto del Patto di Londra, ma cercò di ottenere anche l’annessione di Fiume, città abitata
prevalentemente da italiani. Gli alleati respinsero questa richiesta e in Italia si diffuse il malcontento
vittoria mutilata”
per quella che D’Annunzio definì una “ (condizioni drammatiche di molti mutilati in
guerra).
Il governo Orlando si dimise a giugno e fu eletto presidente del Consiglio Francesco Savero Nitti,
un economista di orientamento liberale democratico. Nitti si trovò subito a dover affrontare il
malcontento dell’opinione pubblica che fu rappresentato dalle sempre più frequenti manifestazioni. Il
governo fu accusato di incapacità nel tutelare gli interessi nazionali e lo stesso D’Annunzio fu
dell’occupazione della città di Fiume settembre del 1919.
l’artefice nel Ne 1920 tornò al governo
Giolitti che il 12 novembre firmò il Trattato di Rapallo: la Iugoslavia ottenne la Dalmazia, eccetto la
città di Zara; all’Italia fu assegnata Istria, mentre Fiume divenne uno Stato libero ed indipendente.
Le conseguenze sociali ed economiche della guerra furono particolarmente pesanti:
Migliaia di caduti ed invalidi;
Aumento del debito pubblico;
Svalutazione della lira e inflazione;
Le prime vittime di questa situazione furono la piccola e media borghesia e i piccoli proprietari
terrieri.
Grazie alle commesse di guerra la produzione industriale aumentò, ma la necessità di riconvertire la
crescente disoccupazione.
produzione bellica in civile determinò una
Gli scioperi si moltiplicarono e l’adesione degli operai ai sindacati creebbe in modo massiccio. Le
lotte ottennero qualche risultato sia per i contadini che per gli operai:
Aumenti dei salari per i braccianti;
Parziale redistribuzione delle terre incolte occupate;
Giornata lavorativa di 8 ore;
18 gennaio 1919 Partito Popolare Italiano
Il don Luigi Sturzo fondò il (PPI) che riuscì in poco tempo
a proporsi come partito di massa. Fondamentale fu l’aconfessionalismo, cioè il fatto che il consenso
non fu chiesto sulla base delle personali convinzioni di fede, ma a partire dalla condivisione di un
progetto proposto a tutti, senza distinzioni.
23 marzo Fasci di combattimento,
Il a Milano, Benito Mussolini fondò un movimento chiamato
lavoro.
formato da ex soldati senza Inizialmente si collocò a sinistra del parlamento. I fascisti
proposero il minimo salariale, otto ore lavorative l’estensione al diritto di voto alle donne. Ben presto
però Mussolini si sbarazzò del programma e il movimento si caratterizzò per l’aggressività verbale
dei suoi membri e la violenza. Infatti, il 15 aprile i fasci attaccarono e incendiarono la sede del
l’”Avanti”.
giornale socialista
Il biennio rosso in italia
Le elezioni del 1919, le prime col sistema proporzionale, segnarono la sconfitta dei vecchi gruppi
libera-democratici. Il partito più votato fu quello socialista che triplicò i suoi seggi. Questi risultati
non diedero stabilità al paese, anche perché il PSI continuò a rifiutare ogni collaborazione con i
governi “borghesi”. FIOM)
Dopo gli scioperi e l’occupazione delle terre, nel 1920 il sindacato dei metalmeccanici ( aveva
chiesto agli industriali il rinnovo del contratto per ottenere aumenti salariali, ma gli industriali
sciopero bianco
respinsero ogni richiesta. I sindacati proclamarono uno dove gli operai entravano in
fabbrica ma non lavoravano. Gli industriali allora dichiararono la chiusura degli stabilimenti. In
agosto ci fu l’occupazione delle fabbriche, guidata dai sindacati, dove gli operai presero il controllo
Giolitti
degli stabilimenti. fu chiamato a sostituire il dimissionario governo Nitti e realizzò una
mediazione tra CGL e industriali. Gli operai ottennero gli aumenti salariali in cambio dello sgombero
delle fabbriche. massimalisti Serrati,
In questo contesto i contrasti interni al PSI fra (guidati da sostenevano la
riformisti (Turati/Treves)
rivoluzione e volevano che ci fosse un partito operaio) e si fecero sempre più
Al Congresso di Livorno
duri. nel gennaio 1921 la corrente guidata da Gramsci e da Bordiga decise di
Comintern:
aderire alle indicazioni del uscì dal Psi e fondò il Partito Comunista d’Italia.
La marcia su roma 21 novembre,
Alla fine del 1920 Bologna era diventata il centro del movimento sindacale. Il giorno
Palazzo d’Accursio,
dell’insediamento del Consiglio comunale a quando il sindaco si affacciò sulla
piazza per salutare, partirono dalla folla dei colpi di pistola. La gente cominciò a fuggire e i socialisti
fascismo
spararono alla folla provocando decine di morti innocenti. Questo segnò la nascita del
agrario squadre d’azione fasciste,
e vennero formate le che organizzavano spedizioni punitive contro
socialisti e organizzazioni contadine.
Giolitti decise di indire nuove elezioni nel maggio 1921. I fascisti, che entrarono in liste comuni con
liberali e gruppi di centro, continuarono a ricorrere alla violenza durante la campagnia elettorale,
mentre Giolitti rinunciò a guidare il governo.
Nel novembre 1921 Mussolini decise di trasformare il movimento nel Partito Nazionale Fascista
PNF, modificandone il programma:
Si dichiarò favorevole alla monarchia;
Sostenne l’opportunità di una politica economica liberista;
Abbandonò l’anticlericalismo.
24 ottobre
Queste nuove posizioni resero più presentabile e credibile il PNF come forza di governo. Il
1922 Mussolini riunì a Napoli migliaia di camicie nere in vista della marcia su Roma. Vittorio
Emanuele III rifiutò la richiesta da parte del governo di far intervenire l’esercito e il 30 ottobre
riformare il governo.
Mussolini, giunto a Milano, ricevette ufficialmente dal sovrano l’incarico di