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Concetti Chiave

  • La Restaurazione politica seguì la caduta di Napoleone, con eventi chiave come il Trattato di Vienna e la Santa Alleanza.
  • Il dominio austriaco fu riaffermato in Italia, ma l'Italia post-restaurazione non replicava esattamente la situazione pre-rivoluzionaria.
  • Istituti amministrativi e giuridici del ventennio napoleonico rimasero in vigore, con il concetto borghese di proprietà come base economica e giuridica.
  • I privilegi nobiliari furono in gran parte eliminati, mentre una nuova classe dirigente emerse, composta da proprietari terrieri e intellettuali.
  • La nuova classe dirigente, spesso con legami a nobiltà e imprenditoria, prese il controllo delle amministrazioni e delle strutture di potere.

Indice

  1. Eventi storici e cambiamenti politici
  2. Persistenza delle nuove strutture sociali

Eventi storici e cambiamenti politici

Eventi fondamentali dell'epoca quali la caduta di Napoleone, il Trattato di Vienna, la Santa Alleanza disfecero quanto era stato fatto, politicamente, nel ventennio precedente; essi rimisero sul trono i vecchi regimi, diedero all’Austria –a un’Austria non più “illuminata” come ai tempi di Maria Teresa e di Giuseppe II – il predominio in Italia. Ma l’Italia della Restaurazione non fu – come non lo fu l’Europa – una copia restaurata della vecchia Italia pre-rivoluzionaria, e tanti fatti o idee emersi in quegli anni non poterono più essere più soppressi o modificati.

Persistenza delle nuove strutture sociali

Nella maggior parte degli Stati, infatti, rimasero in vigore istituti amministrativi e giuridici nati nel ventennio; i privilegi della nobiltà erano ormai in massima parte scomparsi, nella legislazione e nelle coscienze; il concetto “borghese” di proprietà era diventato, e rimase, fondamento delle strutture economiche e giuridiche. E si era costituita una classe, o un ceto nuovo di proprietari terrieri -spesso appartenenti alla nobiltà, talvolta di origine diversa-, di imprenditori, di funzionari statali, di ex ufficiali dell’esercito napoleonico, di intellettuali, un ceto che diede i quadri dirigenti alle nuove amministrazioni, e che fu, veramente, la classe dirigente ed egemone.

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